Fabio Volo, ovvero come si trasforma un dongiovanni impenitente in marito fedele
Da playboy incallito a padre di famiglia e marito fedele: ecco come si è trasformato (e maturato) Fabio Volo.
Da playboy incallito a padre di famiglia e marito fedele: ecco come si è trasformato (e maturato) Fabio Volo.
Da Iena spudorata, capace di spogliarsi completamente di fronte a un’incredula Alessia Marcuzzi in un servizio ormai entrato negli annali della storia della tv, a scrittore di successo, citato da moltissimi giovani (e non solo).
Da playboy impenitente che diceva di detestare la famiglia a marito fedele e devoto e padre sempre presente.
Insomma, Fabio Volo potrebbe davvero rappresentare l’emblema del come la maturità e gli anni che passano ci cambino, rendendoci non solo anagraficamente più adulti, ma anche più consapevoli di ciò che davvero vogliamo essere, di quelle che sono le nostre priorità e, perché no, anche più saggi, che non è affatto sinonimo di “vecchi”, ma solo di più responsabili.
In radio e altrove io parlavo solo di quanto fosse noiosa la famiglia, mi scontravo con quelli che la difendevano. Era il mio marchio.
Ricordava Fabio Bonetti – questo il suo vero nome – nel corso di un’intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano .
Era uno che alle donne piaceva eccome, forse per quell’aria “normale”, niente affatto da bello e impossibile, forse per il sarcasmo pungente, o per quella capacità di parlare dritto al cuore delle persone che poi si è vista chiaramente dai suoi libri, le cui frasi oggi sono diventati aforismi ormai storici su social e affini.
Poi è arrivata lei, Jóhanna Hauksdóttir, un’istruttrice islandese di pilates, e qualcosa nella testa del dongiovanni incallito con poca voglia di mettere ordine nella sua vita qualcosa è cambiato; è scattato qualcosa, dentro di lui, quando Jóhanna è apparsa sulla scena, presentata da un’amica in comune a New York, durante le riprese del film Il giorno in più.
Proprio la trama di quel film, in fondo, è stata profetica di quel che poi sarebbe successo davvero nella sua vita: nella pellicola del 2011 lui interpretava Giacomo Pasetti, quarantenne con molte donne e poca voglia di impegnarsi, che madre, amici e colleghi provano a responsabilizzare, descrivendogli le gioie del matrimonio e della paternità. Niente gli fa cambiare idea fino a quando non incrocia gli occhi di una sconosciuta sul tram, Michela, che sarà disposto a seguire persino negli States.
Proprio così dev’essere andato l’incontro tra Fabio e Jóhanna: come un momento magico, di quelli descritti nei suoi libri, in cui non riesci a staccare gli occhi l’uno dall’altra e in cui pensi che tutto il mondo sia improvvisamente scomparso.
È lì che il playboy capisce che, forse, è giunto il momento di mettere la testa a posto, anche se all’inizio, forse conoscendosi, Volo si dava qualche riserva, come spiegò in un’intervista per Corriere.it.
Mi piaceva, stavamo insieme senza fatica. A un certo punto ho cominciato a pensare alla mia vita con lei e senza di lei e sicuramente preferivo la prima. La amo, non so quanto durerà ma per il momento è così.
Anche se è uno scrittore, uno che con la fantasia vola e costruisce, fondamentalmente Fabio Volo è un realista; vive con l’atteggiamento di chi pensa che tutto sia finito, niente di eterno, forse neppure l’amore. Eppure la sua vita dopo Jóhanna dimostra tutto il contrario: sono arrivati Sebastian, nel 2013, e Gabriel, due anni più tardi. Non pensa più che la famiglia sia “noiosa”, oggi è felice di cambiare pannolini e di avere le preoccupazioni tipiche di un compagno e di un papà presente.
[…] ho pensato a quello che avrei potuto perdere ma ha avuto la meglio il pensiero di quello che avrei guadagnato – ha detto ancora al Fatto Quotidiano – Ho messo la mia vita privata al primo posto e sono felice. Certo, ci sono rinunce, compromessi, ma con mia moglie non c’è molto da sedersi al tavolo delle trattative perché è una nordeuropea, una pratica, che fa le regole: non esiste che non torni a casa, i pannolini si cambiano una volta io e una lei e i piatti si lavano a turni.
È davvero un bel cambiamento, per uno che fino a sette anni fa o poco più non pensava che sarebbe mai stato tagliato per il ruolo di “uomo di casa”; ma, in fondo, da uno che scrive best seller d’amore c’era anche da aspettarselo…
Nel 2019 su Nove è tornata Untraditional, la serie autobiografica di Fabio. In questa seconda stagione accanto a lui anche la moglie.
Era pericolosissima come operazione, avere mia moglie sul set. Se non fosse stata capace di recitare, avrei avuto dei problemi anche a casa, avrei dovuto dirle: ‘Non fa per te’. Invece, mi sono preso questo rischio ed è andata benissimo. Jóhanna è molto brava, si diverte.
La serie si apre con il tradimento di lui a lei. Ma Fabio giura
Preferirei essere tradito, la gestirei meglio.
Un padre di sente sempre inadeguato – dichiara – Nella donna, c’è una componente di natura che le fornisce un senso di maternità. Un padre questa componente non ce l’ha, si deve arrabattare. È da poco, storicamente, che le donne sono uscite di casa per dedicarsi ad una carriera, ed è da poco, dunque, che l’uomo si è trovato a fare i conti davvero con la gestione di una famiglia. E poi quando hai figli ti rincoglionisci: puoi aprire un’anta e non vedere una marmellata che hai davanti agli occhi.
Nel marzo 2019 Fabio ha postato un’immagine della famiglia in vacanza in Nuova Zelanda. Lo ha fatto per tranquillizzare quanti si erano preoccupati per loro, dato che proprio in quei giorni il paese è stato sconvolto dagli attentati terroristici a Christchurch.
Siamo ancora in Nuova Zelanda. Molti di voi mi hanno scritto per sapere come stavamo. Stiamo bene. Mi spiace molto per quello che è successo. Qui è un vero paradiso forse il paese più bello che abbia mai visitato in vita mia. Non solo per i paesaggi e la natura ma anche per le persone per l’educazione la gentilezza il livello di civiltà. Un paese straordinario. Grazie per l’affetto che sempre mi dimostrate. Un abbraccio!
Fabio Volo ha alle spalle una carriera come cantante, che tra il 1994 e il 1995 lo porta a incidere alcuni singoli eurodance cantati in lingua italiana per l’etichetta bresciana Media Records, uno dei quali intitolato Volo, da cui deriva il suo cognome d’arte. Nel 1996 diventa uno dei conduttori di punta a Radio Capital, sotto la direzione di Claudio Cecchetto, mentre dal 1998 al 2001 conduce tre edizioni del programma Le Iene su Italia 1 accanto a Simona Ventura e Andrea Pellizzari.
Nel 2001 e 2002 conduce il programma Ca’ Volo su MTV e Il volo su LA7, e debutta al cinema in Casomai di Alessandro D’Alatri, nel ruolo di Tommaso, accanto a Stefania Rocca, ruolo che gli vale la candidatura al David di Donatello nella categoria “Miglior attore protagonista”.
Fabio ha recitato anche in molti film, fra cui La febbre, nel 2005, dove è protagonista, Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi, dove recita in uno degli episodi, e poi, nel 2008, arriva il film di Cristina Comencini Bianco e nero, insieme ad Ambra Angiolini. Presta inoltre la sua voce a Po, il panda protagonista del film d’animazione della DreamWorks Kung Fu Panda, doppiato anche nei sequel.
Nel 2010 recita al fianco di Margherita Buy e Luciana Littizzetto nel film Matrimoni e altri disastri, mentre nel 2011 è protagonista di Il giorno in più, basato sul suo omonimo romanzo e diretto da Massimo Venier. Nel 2012 è stato anche invitato a partecipare al TED Global tenutosi a Firenze.
La carriera di scrittore di Fabio Volo comincia nel 2001 con Esco a fare due passi, cui seguono È una vita che ti aspetto, nel 2003, Un posto nel mondo, del 2006, Il giorno in più, nel 2007, Il tempo che vorrei, 2009, Le prime luci del mattino, del 2011, La strada verso casa, nel 2013, È tutta vita del 2015, Quando tutto inizia, nel 2017, e infine Una gran voglia di vivere, tutti editi da Mondadori.
Fabio ha conosciuto Jóhanna nel 2011, mentre si trovava a New York per le riprese de Il giorno in più. Da allora i due stanno insieme, e lui ha abbandonato la “carriera” da playboy.
Jóhanna lo ha reso padre nel 2013 di Sebastian e nel 2015 di Gabriel.
Per me la famiglia è una cosa serissima. Mia moglie è un’icona, è la madre dei miei figli e io non me lo dimentico quando sono fuori che ho una famiglia che mi aspetta a casa – ha raccontato Fabio al Fatto Quotidiano – Ho smesso anche di flirtare, non sopporterei per esempio che tu dopo quest’intervista ti alzassi dalla sedia e pensassi che avrei voluto provarci con te. Non posso escludere nulla, ma in me non c’è premeditazione, non esco a bere una birra pensando ‘magari incontro una e me la scopo’.
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