*** Aggiornamento ***
Come sappiamo, Franca Valeri se n’è andata il 9 agosto del 2020, pochi giorni dopo aver soffiato sulle 100 candeline, spente il 31 luglio. In questo articolo abbiamo voluto ricordarne il talento, la bravura, la simpatia che l’hanno resa sempre spiritosa e mai volgare, facendola diventare un’icona dell’avanspettacolo e del varietà italiano.
*** Articolo originale del 26 luglio 2019 ***
Franca Valeri è la decana del nostro cinema e del nostro teatro. Quando ha iniziato era un’outsider, un po’ come Giulietta Masina. Il grande schermo in particolare, tra gli anni ’40 e ’50, iniziò a proporre le maggiorate. Si sentiva il bisogno di dare al pubblico una sensazione di floridezza dopo la guerra. Ma non bastava. Il pubblico aveva bisogno di ridere, ma anche di riflettere.
Per questo l’esperienza di Franca Valeri fu importantissima: da vero genio dello spettacolo riuscì a raccontare l’Italia attraverso i suoi personaggi, la sora Cencioni perennemente al telefono con mammà, Cesira la manicure, la signorina snob.
Negli ultimi anni, le apparizioni di Franca Valeri si sono diradate sempre di più. Il tempo passa per tutti, ma lei resta fedele a se stessa. Quando, soprattutto in estate, in tv passano i suoi vecchi film e gli sketch d’antologia, ci pervade la nostalgia, ma le risate hanno sempre la meglio. E poi quel retrogusto agrodolce che solo i suoi personaggi avevano. Perché Valeri è oltre la comicità: la sua è una satira sottile su come eravamo e come siamo, un ritratto grottesco di quell’Italietta che cerca di liberarsi dagli stereotipi, ma ne resta ancorata. E Valeri dal canto suo vuole continuare a raccontarla.
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Mi rifiuto di essere una vecchia priva di interessi in attesa della morte – ha raccontato l’anno scorso in un’intervista alla Rai – Sto scrivendo un nuovo testo, che si intitola proprio “Il secolo della noia”: purtroppo siamo diventati tutti più noiosi e cerco di esorcizzare. Sin da giovanissima sono sempre andata controcorrente, mi sono sempre impegnata a inventare qualcosa di diverso, di strano, inusuale, insomma qualcosa che non fosse già visto e noioso.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire tutto quello che c’è da sapere di quest’artista meravigliosa.
Le origini
Franca Valeri (a destra con un’amica) nasce nel 1920 in una famiglia della borghesia milanese, da padre di religione ebraica. Durante l’adolescenza frequenta il liceo, coltivando accanto agli studi la passione per il teatro di prosa e l’operetta. Ma l’arrivo delle leggi razziali prima e poi la divisione dell’Italia sulla Linea Gotica le cambiano la vita: è costretta a rinunciare a tutto, mentre il padre si rifugia in Svizzera e lei e la madre riescono a scampare alla deportazione nei campi di concentramento con un documento falso. Nonostante i momenti tristi, l’attrice inizia a inventare i suoi primi personaggi caricaturali.
Gli esordi
La prima volta in teatro è datata 1947 nella compagnia del Teatro dei Gobbi (in foto). All’epoca si chiamava ancora Franca Norsa – avrebbe adottato Franca Valeri solo all’inizio degli anni ’50, anche perché il padre non era convinto della carriera d’attrice della figlia. Con la compagnia, Valeri si esibì anche a Parigi, portando degli sketch innovativi per l’epoca.
Il cinema
È stata protagonista di tanti film di culto. Oltre al primo, Luci del varietà di Federico Fellini e Alberto Lattuada, ha recitato con Totò, Vittorio De Sica, Alberto Sorti e molti altri. Tra i titoli più celebri Piccola Posta, in cui interpretava la redattrice di una rubrica romantica su una rivista e Il segno di Venere, in cui era la cugina invisibile della procace Sophia Loren.
Da lui – ha spiegato Valeri parlando di De Sica – che consideravo il mio idolo, venni molto sostenuta, quando recitammo insieme nel film Il segno di Venere.
Il teatro
Valeri ha portato sul palco, in questi decenni, numerosi spettacoli, alcuni classici come Pensaci, Giacomino, altri frutto della genialità di autori mondiali come Il balcone di Jean Genet, La strana coppia di Neil Simon, L’appartamento di Billy Wilder. Non mancano in scena i testi della stessa Valeri, le sue regie, i suoi adattamenti, tra cui La bruttina stagionata – tratta dall’omonimo libro di Carmen Covito – nel 2011.
Rubavo – ha raccontato circa la ragione per cui non ha mai frequentato scuole di recitazione – un po’ il mestiere da tutti per quello che potevo.
La televisione
Franca Valeri ha preso parte a film per la televisione, telefilm e varietà – è celebre soprattutto per i personaggi messi in scena in questi ultimi. Tra le ultime serie si annoverano invece Caro maestro e Linda e il brigadiere. Tra i varietà più celebri invece Milleluci con Mina e la regia di Antonello Falqui.
Non so davvero come mi sia venuta in mente. – racconta del personaggio della sora Cecioni – Probabilmente perché, vivendo ormai stabilmente a Roma, imparai a conoscere le donne di servizio che venivano da me a fare le faccende domestiche, e poi le sarte o le truccatrici nei set cinematografici che frequentavo per lavoro. Il carattere dei romani in genere mi ha sempre comunicato una strana simpatia e le donne romane, in particolare, sono molto acute nel giudicare: una fonte di fantasia che mi ha sempre aiutato a costruire il mio mondo fantastico.
I premi
Ha una laurea ad honorem in scienze dello spettacolo all’Università degli Studi di Milano, che gliel’ha conferita nel 2011. È stata nominata nello stesso anno Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha ricevuto anche il premio “Anna Magnani” e il premio “Pietro Chiara”, entrambi alla carriera.
La vita privata
Ha conosciuto a Parigi il regista e attore Vittorio Caprioli (in foto) e l’ha sposato nel 1960, divorziando poi nel 1974. Ha poi avuto una relazione con il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi e adottato la cantante lirica Stefania Bonfadelli.
La radio
Franca Valeri ha lavorato in radio a partire dal 1949 in un programma di Nunzio Filogamo chiamato Zig-Zag. Successivamente, l’attrice ha preso parte a molte trasmissioni con la sua voce tanto peculiare, sia programmi musicali sia radiodrammi. L’ultimo nel 2002, Di tanti palpiti, in cui si parlava soprattutto di teatro e lirica.
Sarò presuntuosa – ha spiegato – ma ho sempre fatto le cose che sapevo di poter fare.
I libri
Ha pubblicato numerosi libri, il primo nel 1951 Il diario della signorina Snob. Tra le pubblicazioni, è uscito quest’anno il succitato Il secolo della noia, mentre nel 2011 è uscito a quattro mani con Luciana Littizzetto L’educazione delle fanciulle – Dialogo tra due signorine perbene.
Gli omaggi
Ha collaborato con Frankie Hi-Nrg per l’album Ero un autarchico. È stata oggetto o guest star in alcuni documentari, come Franca, la prima di Sabina Guzzanti e Alberto il grande (su Alberto Sordi, del quale ha raccontato le numerose collaborazioni) dei fratelli Luca e Carlo Verdone.
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