Geena Davis è un’attrice molto celebre per i suoi ruoli femministi al cinema e in tv. Negli anni ’90 ha infatti interpretato Thelma & Louise – per cui fu nominata anche per l’Oscar – e Ragazze vincenti, oggi sorride ancora all’empowerment femminile nella serie Netflix Glow.

Oltre la sua attività artistica, però, dobbiamo segnalare che nel 2004 l’attrice, insieme con la ong Plan International, ha fondato il Geena Davis Institute on Gender in Media. L’istituto si occupa di diverse attività che mettono al centro le donne, in particolare compie studi che analizzano il ruolo delle donne nei media.

Alla fine del 2018, l’istituto si è preoccupato di analizzare come la donna viene mostrata, tra personaggio e corpo, nel cinema, attraverso lo studio di 56 dei film che hanno incassato maggiormente nel 2018 – collettivamente 21 milioni di dollari – in 20 Paesi del Nord America, della Scandinavia, dell’Asia, dell’America Latina e dell’Europa. Tra l’altro, non solo questa ricerca ci parla dei ritratti femminili nella settima arte, ma ci dice anche che tipo e quanta influenza abbiano questi ritratti in particolare sulle giovanissime spettatrici.

La questione è annosa – era già stata affrontata, circoscritta all’Italia, da Lorella Zanardo ne Il corpo delle donne – e Geena Davis, che è sempre attenta alle tematiche femminili, non poteva esimersi dal provare a capire se e quanto stesse cambiando il mondo del cinema.

Tanto più che nel tempo i film femministi di una certa portata sono rimasti casi isolati nel cinema mainstream: come dice il Guardian, le promesse di cambiamenti positivi per le donne sullo schermo – che hanno seguito film rivoluzionari come Thelma e Louise – non sono riuscite a materializzarsi, lasciando così che le giovanissime avessero pochi modelli nel mondo della fiction cinematografica.

Secondo Geena Davis, solo pochi ruoli mostrano le donne in posizioni di potere, e anzi contribuiscono a rafforzare stereotipi di genere dannosi. Nell’analisi del suo istituto è emerso come, quando l’industria cinematografica propone un personaggio femminile in posizioni di comando, esiste una probabilità quattro volte maggiore rispetto agli uomini che queste donne vengano mostrate con abiti rivelatori, succinti o trasparenti. Inoltre, nei film presi in esame, il 42% dei personaggi maschili è in un ruolo di potere contro il 27% delle donne.

La mia teoria – ha spiegato Geena Davis – è che non abbiamo abbastanza modelli di vita reale di donne in posizioni e occupazioni importanti per ispirare il cambiamento, e quindi dobbiamo averli nella finzione, in modo che la vita imiti l’arte. Ho creduto, per tutte le reazioni della stampa su Thelma e Louise, che sarebbe cambiato tutto e che poi ci sarebbero state molte più protagoniste femminili nei film, ed ero elettrizzata. […] Negli ultimi 25 anni, ci sono state diverse volte in cui sono usciti film e la gente [ha detto]: «Questo cambierà le cose» e non è stato così. È incredibilmente deludente quanto siano stati fatti pochi progressi.

Ma cosa dicono nel dettaglio i risultati della ricerca sui film campioni di incasso del 2018 oltre a quelli che vi abbiamo citato poco fa?

  • I personaggi femminili hanno il doppio delle probabilità di essere mostrati completamente nudi.
  • Quando è stato mostrato un focus al rallentatore sui personaggi principali, si è indugiato sessualmente sulle donne nel doppio dei casi rispetto agli uomini.
  • I personaggi maschili appaiono in video nel doppio del tempo rispetto alle donne.
  • I personaggi maschili parlano in video nel doppio del tempo rispetto alle donne.
  • I personaggi maschili al comando vengono mostrati come efficaci e rispettati, le donne al comando sono rappresentate in difficoltà sul posto di lavoro.
  • I personaggi femminili vengono presentati come forti soprattutto in casa.
  • La metà dei personaggi dei film analizzati erano bianchi.
  • Solo una delle 60 donne mostrata come leader era una persona Lgbtqai*.
  • Nessun film è stato diretto da una donna.
  • Un quarto dei film aveva una produttrice donna.
  • Un film su 10 aveva almeno una sceneggiatrice nel team degli scrittori.

L’istituto ha quindi intervistato diecimila ragazze di età compresa tra i 15 e i 25 anni in 19 Paesi presi in esame ed è stato chiesto loro quale fosse il ruolo dei media nel modellare le loro aspirazioni. La stragrande maggioranza ha ammesso di essere influenzata da ciò che vede sullo schermo e il 90% delle intervistate ritiene che i personaggi femminili in ruoli di comando fossero trattati meno bene a causa del loro genere.

Geena Davis è però fiduciosa: qualcosa si sta muovendo dietro lo schermo, grazie a movimenti come #MeToo e Time’s Up che hanno avuto un impatto notevole sul settore. Tuttavia l’attrice continua a sostenere che i cambiamenti debbano avvenire anche sullo schermo.

Ritengo – ha commentato – che il modo più semplice per apportare cambiamenti nella nostra cultura sia la rappresentazione sullo schermo. E se lo fai accadere lì, accadrà nella vita reale.

Geena Davis, nel 2005, ha interpretato la presidente degli Stati Uniti nella serie Una donna alla Casa Bianca, che però la Abc cancellò dopo una stagione. Grazie a un sondaggio, l’attrice ha poi scoperto che il 58% delle persone intervistate avevano affermato di essere più propense a votare per una donna dopo aver visto Geena sul piccolo schermo come presidentessa.

Immagina – ha concluso l’attrice – se fossi rimasta in onda per otto anni, cosa sarebbe successo ora?

Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la storia e la carriera di Geena Davis.

Geena Davis: il corpo (e i ruoli) delle donne al cinema
Fonte: Glow
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