Perché George Michael prima di morire disse: "La vita è stata una perdita di tempo"
La parabola di George Michael e quelle parole che oggi suonano così profetiche nel documentario Freedom: ecco cosa pensava il cantante della vita.
La parabola di George Michael e quelle parole che oggi suonano così profetiche nel documentario Freedom: ecco cosa pensava il cantante della vita.
*** Aggiornamento del 10 giugno 2022 ***
George Michael potrebbe essere protagonista di un documentario Netflix; sarebbero infatti a un buon punto le trattative della piattaforma di streaming con Andrew Ridgeley, ex membro del duo pop britannico degli Wham, di cui Michael faceva parte.
Il team di Netflix ha colto al volo l’opportunità di realizzare questo film – ha affermato una fonte anonima del Metro UK – È un progetto davvero eccitante e ci stanno investendo molte risorse. Andrew è anche molto entusiasta dell’opportunità di guardare indietro ai suoi anni con George nella band, anche se, ovviamente, sarà un’esperienza agrodolce per lui.
Non è comunque il primo documentario di cui il cantante inglese scomparso nel Natale del 2016 è stato protagonista, come vi spieghiamo nell’articolo originale che segue.
*** Articolo originale ***
George Michael se n’è andato a Natale del 2016. È stato il suo “last Christmas”, che a differenza di quello che cantava nella canzone degli Wham non è stato lo scorso Natale, ma il suo ultimo. Non possiamo trascurare il fatto che un artista del genere ci manchi, ci manca molto. Tutti i fan però hanno potuto rivederlo nel documentario Freedom, del 2017 rilasciato per la prima volta dal britannico Channel 4, voluto dallo stesso Michael e realizzato prima di morire e che fa emergere il modo in cui il cantante si sentisse tradito dalla sua stessa esistenza per il fatto di aver perduto due persone molto importanti. Nel film si ascoltano le parole di George Michael e di come considerasse la vita una perdita di tempo.
Spero – dice Michael nelle ultime scene – che le persone pensino a me come a qualcuno che aveva una sua integrità e che mi ricordino così, ma è molto improbabile. Penso sia stata tutta una perdita di tempo e di energie.
Non si può certo trascurare di come Michael abbia affrontato molte situazioni difficili nel corso della sua carriera – resta negli annali il suo arresto per atti osceni, dopo che nel 1998 un poliziotto della buoncostume lo accusò di avergli fatto proposte sessuali in un bagno pubblico, storia che divenne il mood del suo video Outside e che figura in un verso della canzone The Dope Show di Marilyn Manson. Ma, controversie a parte, i grandi dolori nella vita del cantante furono ben altri: la morte dell’ex compagno Anselmo Feleppa e della propria mamma, Lesley.
George Michael e Feleppa si incontrarono nel 1991 a Rio de Janeiro, il cantante era lì per un’esibizione prestigiosa. Il compagno aiutò l’artista ad accettarsi e poi a fare coming out, ma Feleppa dopo sei mesi scoprì di aver contratto l’Hiv, morendo poi nel 1993 a causa di un’emorragia cerebrale. Dopo di lui Michael ebbe altri compagni, come per esempio Fadi Fawaz, che fu il suo ultimo amore e lo trovò esanime quel tragico giorno di Natale. Ma il rapporto con Feleppa per Michael rappresentò moltissimo, tanto che nel documentario il cantante dice
Ero terrorizzato all’idea di perderlo, era il mio salvatore e mi aveva cambiato la vita. Ero al pranzo di Natale a casa mia in Inghilterra, con tutta la mia famiglia riunita, in attesa di sapere se il mio compagno, di cui nessuno dei presenti sapeva nulla, fosse malato terminale e quindi se lo fossi potenzialmente anche io. Quando me lo ha confessato ero devastato e l’ho presa molto, molto male.
Dopo soli sei mesi dalla morte di Feleppa, Michael fu funestato da un’altra orribile notizia: la madre aveva un cancro all’ultimo stadio. Lesley è morta nel 1997 facendo sprofondare l’artista in un’enorme depressione. In pochi anni quindi il cantante ha perso due persone care, carissime, a seguito di due malattie devastanti. La sua morte per arresto cardiaco assume durante Freedom dei contorni romantici: in altri tempi lo avremmo chiamato «crepacuore», anche se oggi ovviamente è chiaro che per ogni morte ci sono delle ragioni medico-scientifiche alla base: è però innegabile quanto dolore il cantante abbia affrontato nei suoi 53 anni di vita. Oggi Michael e la sua mamma Lesley riposano insieme, uno accanto all’altro nel cimitero di Highgate.
La carriera di George Michael inizia con gli Wham, la formazione che lo portò al successo con tante hit molto amate dal pubblico. Tra il 1981 e il 1986 – anno in cui partì la sua carriera solista – l’artista realizzò canzoni come Freedom – che dà il nome al suo documentario – Last Christmas, Wake Me Up Before You Go-Go e Careless Whisper.
Nel 1987 esce il disco Faith, con la hit omonima e soprattutto uno dei singoli e video più controversi della storia della musica, I Want Your Sex. Nel video si vedeva una modella sexy e decisamente poco vestita che inneggiava (si ritiene) al tradimento, ma il finale, anche su pressioni della censura, ribaltò tutto, con l’artista che scriveva con il rossetto sul corpo della donna
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Nel 1990 esce Listen Whitout Prejudice.
Tra le collaborazioni più interessanti dell’inizio della sua carriera solista vanno annoverate quelle con Aretha Franklin, Elton John e Stevie Wonder ma anche i Queen. Durante il Freddie Mercury Tribute Concert del 1992 canta una meravigliosa versione di Somebody To Love.
Nel 1996 esce il disco Older, in cui è presente Jesus To a Child, scritta per Feleppa.
Ci sono poi Ladies & Gentlemen: The Best of George Michael, una raccolta delle sue più famose hits, con tre inediti: As, classico di Stevie Wonder cantato in duetto con Mary J. Blige, A moment with you e Outside, il cui video, decisamente autoironico e autobiografico, ricorda le disavventure avute all’epoca dell’arresto, nel 1998, e Songs from the Last Century, dove reinterpreta a modo suo alcuni classici del XX secolo.
Dopo qualche anno di silenzio intervallato solo da alcuni singoli, il 2004 è l’anno di Patience, nel 2006 quello di Twenty Five, che celebra i 25 anni di attività.
Nel 2011 realizza due cover molto importanti: True Faith dei New Order per un’iniziativa benefica e You and I di Stevie Wonder per il Royal Wedding tra il principe William di Cambridge e Kate Middleton.
George Michael è stato molto attivo nella beneficenza a partire da quando nel 1984 prese parte a Band Aid con la canzone Do They Snow It’s Christmas?.
Il 25 dicembre 2016 George Michael viene trovato morto nella sua casa di Goring-on-Thames. Dopo alcune incertezze iniziali, che ne hanno ritardato anche la sepoltura, viene chiarito che a causare il decesso del cantante sono stati problemi di cuore e la steatosi epatica. Il 29 marzo 2017 avviene finalmente il funerale e la tumulazione all’Highgate Cemetery, nel nord della capitale, accanto alla tomba della madre.
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