Luglio 1913: tra i tanti stendardi esibiti con orgoglio dalle suffragette durante la marcia di Guildford, in Inghilterra, ce n’era uno molto suggestivo. Ricamato a mano per le donne della piccola cittadina di Godalming, rappresentava un sontuoso festone di fiori ed erbe. Dietro quell’intricato decoro bucolico c’era la paesaggista e scrittrice Gertrude Jekyll, una delle tante donne che contribuirono al successo del movimento femminista creato da Emmeline Pankhurst.
Studiosa di pittura, utilizzò le sue competenze per dare vita a giardini memorabili, che ancora oggi possono essere visitati in molte ville e parchi britannici. Partendo da idee innovative sull’uso dei colori e delle varietà di piante e fiori, contribuì a elevare il giardinaggio al pari di tutte le altri arti.
Gertrude Jekyll non si sposò e non ebbe figli, una condizione non così comune per le donne vittoriane. Dedicò però gran parte della sua vita all’esaltazione della bellezza naturale, come dimostrano le sue riflessioni contenute in Bosco e giardino, uno dei quattordici libri scritti nel corso della sua vita.
Non pretendo di possedere né abilità letteraria, né conoscenza botanica, e neppure di conoscere i metodi migliori di coltivazione, ma sono vissuta per anni in mezzo ai fiori, e ho lavorato alacremente, creando legami molto intimi e amichevoli con una gran quantità di piante, e ho così acquisito un certo istinto che, anche se non chiaramente definibile, può essere chiamato esperienza.
L’opera di Gertrude Jekyll ispirò poi molti altri paesaggisti inglesi, come Vita Sackville-West, che portarono avanti la sua idea di giardino come luogo dell’anima.
Cerco ovunque la bellezza e l’armonia, soprattutto l’armonia di colori. Un giardino simile dà una deliziosa sensazione di serenità, di ristoro, e un puro godimento di bellezza, che mi sembra essere il miglior adempimento della sua ragione di essere; e per il lavoratore diligente la sua felicità è un perenne inno di lode. Perché ritengo infatti che lo scopo di un giardino sia di fornire gioia e ristoro alla mente, di placare, di raffinare, e di innalzare il cuore in un afflato di lode e riconoscenza. È certo che coloro che praticano il giardinaggio nei modi migliori provano le stesse cose.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la vita di Gertrude Jekyll…
Gertrude Jekyll
Nata a Londra il 29 novembre del 1843, Gertrude Jekyll apparteneva a una famiglia in cui arte e scienza si fondevano a meraviglia: suo padre era un ingegnere, mentre la madre una musicista. Il suo cognome evoca atmosfere letterarie, non a caso: suo fratello minore Walter Jekyll era un caro amico di Robert Louis Stevenson, autore del celebre romanzo Dr Jekyll e Mr Hyde. Lo scrittore scelse il nome del suo personaggio come un omaggio all’amico.
Gertrude Jekyll e l'amore per la Natura
Nel 1848 la sua famiglia lasciò la capitale per trasferirsi in campagna, nel Surrey. The Garden Trust descrive la piccola Gertrude come un “maschiaccio”: amava salire sugli alberi del grande giardino di famiglia, giocare a cricket, cercare nidi di vespe con il calar del sole e sperimentare con gli esplosivi. Fin da giovanissima si appassionò alle piante e ai fiori, tanto da imparare prestissimo a perdersi nel blu dei non ti scordar di me e nel giallo del dente di leone.
Gertrude Jekyll e la pittura
Nel 1861, a 18 anni, Gertrude si iscrisse alla South Kensington School of Art di Londra per studiare pittura. Ebbe modo di studiare botanica, anatomia e la scienza dei colori: forte dell’approccio scientifico imparato dal padre, unì le conoscenze artistiche e queste nuove discipline per seguire un percorso tutto suo. Non era solo una talentuosa pittrice, come dimostrano i diversi dipinti da lei realizzati, ma sapeva anche ricamare, realizzare tessuti e lavorare il legno.
Gertrude Jekyll e il giardinaggio
Dopo la morte del padre, nel 1876, tornò nel Surrey e si lanciò nel suo primo progetto: il giardino di Munstead Heath, la nuova proprietà di famiglia. Fu un tale successo da spingere diversi orticoltori professionisti ad andare a visitare il suo capolavoro, ispirato ai principi del movimento Arts and Crafts di John Ruskin e William Morris.
I giardini di Gertrude Jekyll
Gertrude Jekyll credeva che giardino e casa dovessero comunicare tra di loro, grazie a un’armonia di colori e forme. Era convinta della necessità di lasciare però maggiore libertà, rispetto alla rigida tradizione vittoriana, con una maggiore varietà di piante.
Un'armonia ragionata
Richiestissima come garden designer, nel corso della sua vita Gertrude Jekyll realizzò circa 400 progetti, per clienti britannici, europei e americani. Nella sua proprietà aveva predisposto una serra per far crescere nuove piante e sperimentare nuovi stili. Il suo stile si fondava sull’uso di tanti fiori e piante diverse, con una preferenza per le specie mediterranee, ma con un calcolo preciso degli abbinamenti cromatici.
Gertrude Jekyll e la scrittura
Oltre a essere una grande paesaggista, a partire dal suo 55esimo compleanno Gertrude iniziò anche a scrivere, pubblicando ben 13 libri, realizzando articoli e collaborando nelle opere di altri colleghi.
Gertrude Jekyll, "Il giardino dei colori"
Alcuni dei libri scritti da Gertrude Jekyll sono stati tradotti in italiano e sono ancora disponibili, come per esempio Il giardino dei colori.
Gli ultimi anni di Gertrude Jekyll
Gertrude Jekyll morì il 9 dicembre del 1932 nella sua casa, Munstead Wood. Il suo giardino personale oggi è ancora visitabile, così come è ancora possibile acquistare alcune specie da lei coltivate e che portano il suo nome, come la nigella damascena Miss Jekyll e la pervinca minore Gertrude Jekyll.
Gertrude Jekyll e la gioia del giardino
Gioisco quando vedo qualcuno, soprattutto dei bambini, che fanno domande sui fiori, e vogliono un giardino tutto per sé, e vi lavorano con cura. Perché l’amore per il giardinaggio è un seme che una volta piantato non muore mai, ma cresce e cresce fino a diventare una fonte inesauribile di felicità in perenne aumento.
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