Hunter Schafer, chi è l'attrice trans di Euphoria
La storia di Hunter Schafer, modella e artista transgender, che ha portato sullo schermo il personaggio di una ragazza trans in Euphoria.
La storia di Hunter Schafer, modella e artista transgender, che ha portato sullo schermo il personaggio di una ragazza trans in Euphoria.
Nella serie tv Euphoria, c’è un’attrice alla sua prima prova sullo schermo. Si tratta di Hunter Schafer, artista statunitense che finora è stata nota soprattutto per essere una modella, un’illustratrice e un’attivista Lgbtqai*.
È una ragazza transgender che interpreta una ragazza transgender. Ed è positivo il fatto che sia stata chiamata lei per interpretare un personaggio con la sua stessa identità di genere.
In passato non funzionava così. Pensiamo a Miranda Richardson ne La moglie del soldato o a Tim Curry nel cult Rocky Horror Picture Show oppure ancora a Kathleen Turner in Friends.
Uomini e donne cisgender hanno interpretato i trans al cinema in tv – con una felice eccezione italiana, Alessandra Di Sanzo in Mery per sempre. Oggi probabilmente esiste una sensibilità maggiore da parte dei direttori del casting ed ecco che Laverne Cox viene scritturata per i personaggi trans in Orange Is the New Black e nel musical di Broadway Rocky Horror Picture Show. E naturalmente, come dicevamo prima, Hunter Schafer è stata chiamata a fare Euphoria.
Quella in Euphoria – ha detto Schafer in un’intervista a Vogue – è la mia prima esperienza recitativa quindi quello che mi interessa, al momento, è ripeterla nuovamente e vedere cosa succede. Non so se ci sono molti altri ruoli per donne trans che facciano per me. Penso che potrebbe venire il momento in cui potrei essere in grado di interpretare ruoli cisessuali, è qualcosa su cui ho riflettuto e di cui sono consapevole da quando sono entrata a far parte del settore. Sono molto emozionata di recitare ora come ora e desidero farlo ancora. Ci sono così tante donne trans di talento che hanno interi universi dentro di sé e meritano di far parte del cinema; siamo assolutamente in grado di interpretare qualsiasi ruolo. Quindi, sì, è qualcosa a cui penso molto, ed è strano perché sembra ancora un territorio non esplorato nel cinema e nella televisione.
Hunter Schafer è un personaggio che vale la pena conoscere meglio, per cui sfogliamo insieme la gallery per scoprire la sua storia.
Come molti Millennial, anche Hunter Schafer usa i social come Instagram – in particolare, lei lo fa condividendo parte della sua attività artistica. Ma ha molti dubbi sugli effetti che i social hanno sulle persone.
Ci penso di continuo – ha raccontato sempre a Vogue – in quanto è uno spazio surreale, e di recente ho dovuto prendere le distanze per la mia salute emotiva. Ma è uno strumento ed è così potente che si può fare molto. È tutta una questione di quanto e di come lo facciamo in uno spazio quale può essere Instagram, che non credo sia stato pensato nell’ottica di cambiare il mondo o di cambiare le cose. È davvero strano come ci si può trovare a scorrere immagini e passare dai selfie ai cagnolini e poi trovare morte e violenza; è strano come questi due livelli possano coesistere l’uno accanto all’altro e come interiorizziamo tutto, il che mi fa riflettere se Instagram o i social media, in generale, siano davvero il luogo giusto per questo genere di cose.
Hunter non pensava di diventare attrice, voleva iscriversi a una scuola di design nel settore della moda. I suoi agenti però le hanno proposto di fare il provino per Euphoria, come riporta Variety.
Alla fine – ha raccontato – ho fatto il provino finale a Los Angeles, e ho filmato il pilota un mese dopo.
Nella serie tv Hunter è Jules, che si trasferisce nella città in cui vive la protagonista Rue, interpretata da Zendaya. I due personaggi diventano amici – e Hunter e Zendaya lo sono anche nella vita reale, come riporta PopBuzz.
Mi piace che la gente sappia che non sono una ragazza cisgender – ha raccontato in un’intervista a una radio locale del North Carolina – perché non è qualcosa che sono o che mi sento di essere. Sono orgogliosa di essere una persona trans.
Ha lavorato per Dior, Miu Miu, Tommy Hilfiger, Vera Wang, Marc Jacobs, Versus Versace e molti altri. Ha iniziato la sua attività di modella nel 2017.
Nel 2017 Teen Vogue l’ha eletta tra le femministe under 21 da tenere d’occhio. È stata intervistata in quell’occasione da Hillary Rodham Clinton. Nella sua intervista parlò della legge che prevedeva l’esclusiva istituzione dei bagni scolastici per persone binarie.
Come possiamo assicurare – si chiedeva Hunter nel colloquio con l’ex candidata presidente – in quanto società e anche a livello istituzionale la sicurezza e il comfort degli studenti e dei bambini di genere non conforme mentre continuano a fare coming out?
Quando era studentessa protestò anche con molta forza contro la legge del North Carolina che è conosciuta come bathroom bill e che prevede appunto che ognuno usi il bagno corrispondente al genere attribuito alla nascita, discriminando così le persone transgender o comunque non binarie. A questo proposito Hunter ha anche scritto un editoriale su Vice sull’argomento:
Da adolescente transgender cresciuta in North Carolina, usare un bagno in particolare alla scuola pubblica è stata un’odissea estremamente difficile. All’inizio delle scuole superiori (durante una fase primaria della mia transizione), mi sentivo più al sicuro a usare il bagno e lo spogliatoio delle donne. Ma mi sono spesso imbattuta in compromessi, come quando mi è stato detto di usare un bagno per il personale o quello degli uomini. Mi sentivo una fuorilegge ogni volta che dovevo fare pipì, come se questa funzione naturale del corpo fosse un atto imperdonabile.
Hunter è una grandiosa illustratrice. Sul suo profilo Instagram si possono ammirare alcuni dei suoi lavori in fieri o completi: in gran parte si tratta di disegni o fumetti con una storia ben definita.
È nata nel 1999 a Raleigh nel North Carolina. I suoi genitori si chiamano Katy e Mac: quest’ultimo è un pastore alla Hudson Memorial Prebyterian Church. Ha anche due sorelle e un fratello più piccoli. A scuola era un fenomeno, tanto che dal liceo fu mandata a seguire un programma d’arte alla University of North Carolina School of the Arts, dove ha preso il diploma.
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