Perché nell'Idaho c'è una proposta di legge che punta a uccidere il 90% dei lupi

Esche, aeroplani, elicotteri, fuoristrada, armi, trappole: non importa il metodo, ma, se il disegno di legge proposto dallo Stato dell’Idaho passerà al vaglio della Camera, i lupi grigi andranno incontro a un vero e proprio sterminio. Riducendo, così, la popolazione della specie da 150.000 a 150 esemplari.

L’uomo non è al centro dell’universo, né, tantomeno, della Terra. E non può usufruire della sua apparente supremazia per sterminare le specie non umane che abitano con lui e che contribuiscono alla preservazione dell’ecosistema e della biodiversità.

Almeno in teoria. Il recente disegno di legge dell’Idaho (Stati Uniti) non sembra, infatti, essere della medesima opinione. La notizia è di pochi giorni fa: il Senato ha approvato una legge che permette di uccidere fino al 90% dei lupi grigi presenti nello Stato.

Il provvedimento deve ancora passare al vaglio della Camera, ma, già così, ha suscitato critiche, controversie e preoccupazioni di varia natura. Vediamo quali.

Che cosa dice la legge

Lupo e caccia
Fonte: Web

Approvato con 26 sì e 7 no, come riporta l’Agi, il disegno di legge, considerato «necessario» dal senatore repubblicano Mark Harris – nonché allevatore e tra i promotori della disposizione –, consentirebbe di ridurre drasticamente la popolazione di lupi dell’Idaho, riducendola dagli attuali 1.500 esemplari a circa 150.

Il motivo lo ha spiegato lo stesso Harris:

Ci sono troppi lupi nello Stato dell’Idaho, ora […]: dovremmo averne 15 branchi, [perché] stanno distruggendo gli allevatori e la fauna selvatica.

La decisione arriva a pochi mesi dalla rimozione del lupo grigio dalla lista delle specie a rischio di estinzione, l’“Endagered Species Act” dell’U.S. Fish and Wildlife Service, e reca con sé il pericolo di vanificare decenni di fatiche e lavoro finalizzati al recupero dei lupi nella regione, costati, come si legge su National Geographic, milioni di dollari.

L’aspetto ancora più grave della vicenda, tuttavia, concerne le modalità con cui si intende operare la riduzione dei lupi grigi dell’Idaho, considerati dannosi per gli alci e il bestiame del territorio. In base al disegno di legge, infatti, i membri della specie potrebbero essere uccisi in qualsiasi modo, mediante esche, caccia notturna, trappole (senza limiti numerici), ma anche aeroplani, elicotteri, macchine da neve, fuoristrada, armi e molto altro ancora.

Un vero e proprio potenziale sterminio, dunque, che triplicherebbe, inoltre, la quota degli stanziamenti che lo Stato, e, nello specifico, il Dipartimento della Pesca e del Gioco, destina al Wolf Depredation Control Board per assumere contractor specifici o offrire una sorta di “rimborso spese” alle persone che uccidono i lupi: da 110.000 a 300.000 dollari.

Il provvedimento ha attirato le polemiche e l’indignazione non solo dei movimenti animalisti, ma anche di scienziati, ambientalisti e persino di alcuni gruppi favorevoli alla caccia. Secondo molti, appunto, esso non avrebbe «senso» e costituirebbe un «passo indietro» rispetto agli sforzi adoperati finora, soprattutto perché, a differenza di quanto imputato, i lupi grigi non sarebbero un pericolo per l’ecosistema. Anzi.

L’impatto dei lupi sull’ecosistema

Lo si evince da quanto avvenuto in seguito alla reintroduzione della specie nel Parco Nazionale di Yellowstone attuata nel 1995. Negli anni successivi è stato, infatti, dimostrato il ruolo fortemente benefico e stabilizzatore dei lupi, in particolare in relazione alle mandrie degli alci, rese più resistenti e resilienti dalla loro presenza.

In che modo? Come si legge sul sito Living with wolves, la questione sarebbe prettamente evoluzionistica: subendo la costante pressione della predazione, gli alci – in questo caso, le prede – sarebbero in grado di mantenersi sani, riprodursi e trasmettere i propri geni alle generazioni successive, evolvendo, così, insieme ai loro predatori e non vedendo ridotto il proprio numero.

Come ha rivelato anche l’ecologo dell’Università della California Chris Wilmers, il quale, in occasione di uno studio condotto recentemente, ha mostrato che nel corso di anni particolarmente aridi i lupi non uccidono gli alci della mucca, bensì quelli di toro.

Questi maschi corpulenti, già avvezzi a mangiare poco durante l’inverno, risultano ancora più denutriti in seguito agli scontri per la conquista delle mucche. Conseguenza: i lupi, in quanto predatori intelligenti, intuitivi e adattabili, percepiscono la vulnerabilità di tali esemplari e dirigono le proprie energie verso i tori, dando, così, la possibilità alle mucche di riprodursi e tramandare i propri geni “vincenti” alla prole, che, adattandosi evolutivamente ai lupi stessi, avrà meno possibilità di esserne preda.

Ma l’importanza ecologica del lupo non termina qui. Come si legge sul sito del WWF – da sempre a fianco della specie –, infatti, l’animale, caratterizzato da un comportamento sociale articolato, ingegnoso e schivo, da sensi particolarmente sviluppati e grandi capacità motorie, è in grado di controllare, come detto, la dimensione delle popolazioni delle sue prede.

Al contempo, però, agisce anche in maniera solidale, eliminando le carcasse di altri animali morti per cause naturali e avviando un vero e proprio effetto benefico a catena, che consente di ridistribuire i nutrienti e fornire cibo ad altre specie selvatiche (come gli orsi grizzly e gli “animali spazzino”, come avvoltoi, iene e similari).

Senza dimenticare, infine, i vantaggi apportati alla natura circostante, con conseguenze sulla vegetazione e sulla solidità delle sponde fluviali, di cui, spesso, i lupi contribuiscono a limitare il dissesto idrogeologico.

Una sequela di aspetti positivi alla luce dei quali risulta, quindi, ancora più insensato il disegno di legge avanzato dal governo dell’Idaho, il quale non tiene in considerazione, inoltre, il numero relativamente ridotto di bestiame ucciso dai lupi stessi: circa 28.000 bovini e ovini contro i 2,8 milioni conteggiati complessivamente nello Stato.

Resta, allora, da comprendere la ragione di tale accanimento, derivato, secondo molti, dal risentimento dei legislatori statali causato dal reinserimento dei lupi da parte del governo federale attuato alcuni decenni fa – e scheletro dell’attuale disegno di legge.

A dominare, perciò, vi sono sempre gli uomini, mossi da istinti di rivalsa e supremazia. A subire, invece, sempre le minoranze. In questo caso, animali.

Sfogliate la gallery per sapere qualche curiosità sui lupi.

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