"Il calcio è un gioco da donne": 9 calciatrici si raccontano
Il calcio è un gioco da uomini? È ora di dire basta a questi assurdi pregiudizi, e queste nove calciatrici ve lo dimostrano!
Il calcio è un gioco da uomini? È ora di dire basta a questi assurdi pregiudizi, e queste nove calciatrici ve lo dimostrano!
Il calcio è uno sport da maschi, la danza è uno sport da femmine.
Anni e anni di retaggi sessisti da portarsi dietro come macigni, ma in realtà chi è che ha stabilito tutto ciò? Insomma, chi è che ha deciso che anche lo sport debba per forza avere un sesso?
Nessuno, e la prova – l’ennesima – che forse sarebbe davvero ora di abbandonare divisioni ed etichette di genere, la danno queste nove calciatrici, che sulla pagina Facebook chiamata, non a caso, A Girl’s Game, spiegano per quali motivi abbiano deciso di dedicarsi al football, spesso anche contro il parere di genitori e parenti. C’è chi lo ha fatto amandolo da sempre, chi si sente onorata di poter giocare per la propria Nazionale e chi non rinuncerebbe alle partite per nulla al mondo!
Abbiamo raccolto nella gallery i loro pensieri, che cercano di abbattere i – tanti – pregiudizi ancora esistenti sul mondo del calcio al femminile.
Eppure queste ragazze ci mettono tutta la passione, la voglia e l’impegno possibili, e lottano ogni giorno per sfidare preconcetti, critiche, e per migliorarsi. Sono la prova che la forza di volontà e la passione non abbiano sesso. Peccato che sembra sempre che ci sia bisogno di ribadirlo… Signori, il calcio è anche un gioco da donne, mettetevelo in testa!
Quando ero piccola, seguivo sempre i maschi, e loro giocavano. Così, mi sedevo e li guardavo. Mi sentivo felice. Mia madre mi diceva sempre di smetterla di andare in giro con i ragazzi, ma io non le ho dato ascolto. Un giorno mi sono unita a loro e ho giocato anch’io a calcio.
La sua storia completa è sulla pagina Facebook.
Ho lottato così a lungo nella mia vita per giocare a calcio che non c’è una sola cosa che possa fermarmi – dice Jessica, difensore per la squadra brasiliana del Rio Preto Esporte Club – Cerco di dire alle ragazze: ricordate quando le vostre famiglie non vi lasciavano giocare? Anche se qualcuno continua a remarvi contro, voi dovete andare avanti per lavorare a vostro favore.
Ho esordito a 18 anni in Nazionale in Brasile. Penso sia stata una grande esperienza, non mi interessa cosa dicano gli altri. La Nazionale è speciale e non importa se lo sport sia qualcosa di grande o piccolo: è un onore poter giocare per la tua nazione.
Dice Karoline sulla pagina dedicata al calcio femminile.
È cominciato tutto quando avevo 5 anni – spiega Laura – Nella mia scuola si poteva scegliere tra ballo e calcio. La danza era per ragazze e il calcio per ragazzi. Ma non volevo fare danza, volevo giocare a calcio. Ne ho parlato con i miei genitori, e loro mi hanno lasciato fare. Così ho iniziato.
La ricordiamo ancora – dice Ajara Samba – i Red Scorpions sono una famiglia, festeggiamo sempre il compleanno di qualcuno, al campo. Anche se Fatim non è con noi, celebriamo il suo compleanno, perché è ancora parte di noi e noi preghiamo sempre per lei. Possa la sua anima riposare in pace.
Quando le persone sentono parlare di calcio, dicono che è da maschi, non da femmine. Dicono che la sola cosa che le donne possono fare sia sposarsi. Per ciò che dice la gente il calcio è così difficile per le donne. La cosa più importante che puoi avere dal calcio femminile è il divertimento. Quindi, se una bambina è pronta per giocare a calcio, lasciateglielo fare.
Anche Ajara ha raccontato la sua storia su Facebook.
Nadia, giocatrice del Manchester City, racconta:
In campo mi sento come un bambino. Datemi una palla e mi dimenticherò tutti i problemi intorno a me. E penso che questa sia la chiave, perché è un gioco, so che è un bellissimo gioco con così tanto potere, ma per me è solo il gioco di cui mi sono innamorata 18 anni fa.
Spesso mi sento dire che sembro un ragazzo, ma non gli do peso. Può essere, dato che gioco a calcio e indosso un cappellino e mi vesto Adidas, ma sono quel che sono. E le ragazze dovrebbero esserlo tutte.
Ha spiegato Helin su Facebook.
Anche il pensiero della quindicenne brasiliana Karoline Martins è raccolto su Facebook.
Le persone dicono che il calcio non è per donne, che dovrebbero giocare con le bambole o a pallavolo. Dicono che dovrebbero fare quello che sono brave a fare. Ma se sono brava a giocare a calcio, io giocherò a calcio.
Cosa ne pensi?