"Chiedevo a mamma: Perché bevi?", l'infanzia difficile di Andie MacDowell
Andie MacDowell ha trascorso l'infanzia a curarsi della madre alcolista: ecco la storia di un'attrice che è stata iconica tra gli anni '80 e '90.
Andie MacDowell ha trascorso l'infanzia a curarsi della madre alcolista: ecco la storia di un'attrice che è stata iconica tra gli anni '80 e '90.
L’attrice Andie MacDowell ha avuto un’infanzia infelice a causa dell’alcolismo della madre, scomparsa a 53 anni per un infarto probabilmente causato dalla sua dipendenza.
Classe 1958, Andie MacDowell ha iniziato la carriera lavorando come modella, ma non arrivava da una situazione facile: la più giovane di quattro sorelle, con padre e madre divorziati, si è dovuta sempre prendere cura della madre, Paula Johnson, anche quando era solo una bambina. La amava molto e sperava uscisse dalla spirale della dipendenza, anche perché i medici le avevano preannunciato una morte prematura in base alla cura che poi le fu assegnata.
Mi sono sempre sentita amata – ha raccontato Andie MacDowell in un’intervista, come riporta Vanity Fair – Avevo 10 anni e le chiedevo «perché bevi?».
Tra i compiti che la giovane Andie si era assegnata allo scopo di tutelare la madre c’era per esempio anche sincerarsi che le sigarette che la donna lasciava per casa fossero spente, anche perché una volta l’attrice trovò bruciature sul pavimento e sul divano. MacDowell si è sentita responsabile per lei per tutta la vita. Alla madre fu prescritto il Valium: la donna smise di parlare e in cinque anni perse anche la vita. Nell’ultimo anno della sua esistenza scrisse però una lettera alla figlia, dicendole che aveva smesso di bere e che era orgogliosa di lei.
All’inizio della sua carriera Andie dovette affrontare anche un altro grosso problema: il grosso consumo di cocaina dell’ambiente che aveva iniziato a frequentare. Per lei, che era vissuta sempre in piccole città tra North e South Carolina, fu un grosso cambiamento, ma odiando le droghe decise di cambiare ben presto frequentazioni e stile di vita.
C’era molta cocaina intorno a me – ha detto – Ma non mi piaceva davvero come mi sentivo. Non stavo bene e non riuscivo a dormire. Vengo da una piccola città e sono cresciuta in modo semplice, quindi penso che una parte di me rimarrà sempre così.
Andie MacDowell ha studiato alla Winhtop University e poi nel 1978 è andata a New York per lavorare come modella, diventando testimonial di brand prestigiosi, fino al 1984, quando esordì nel cinema. Dopo il primo film frequentò un corso di dizione e diventò un’icona assoluta della settima arte tra gli anni ’80 e ’90. Ha interpretato in tutto 44 pellicole, oltre a varie apparizioni in film per la televisione e serie tv (tra cui il remake televisivo di Quattro matrimoni e un funerale).
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire i film più belli girato da Andie MacDowell.
La storia è molto conosciuta: Tarzan è il figlio di una coppia di aristocratici scomparsi durante un viaggio e vissuto sempre nella giungla. Tornato alla civiltà, troverà l’amore di una donna, Jane, interpretata appunto da MacDowell.
È uno dei film più rappresentativi del Brat Pack, con tanti giovani attori emergenti. MacDowell interpreta Dale, serissima specializzanda in medicina. Di lei si innamora Kirby, che studia per sostenere l’esame di avvocatura e per mantenersi agli studi fa il cameriere in un pub. Dale sarà corteggiata da Kirby per tutto il film e solo alla fine comprenderà la portata del suo amore.
È un film rivoluzionario. MacDowell è Ann, donna riservata e bigotta. È sposata ma il marito la tradisce con sua sorella, molto più disinvolta con il proprio lato sessuale. Nella loro casa arriva un amico misterioso, Graham, con cui Ann stringe amicizia, ma resta inorridita dai dettagli di un problema sessuale dell’uomo, impotente, che filma le donne mentre confessano alcuni segreti della loro vita intima.
Georges è un artista francese: gli serve la green card per poter vivere e lavorare negli Stati Uniti, e con un matrimonio di circostanza potrebbe averla. Anche Bronte, interpretata da MacDowell, ha bisogno di un marito: vuole affittare una casa per costruirci una serra molto speciale, ma il comitato condominiale vuole che ad abitare lì sia una coppia sposata. I due quindi decidono di sposarsi e di affrontare le prove cui lo stato li sottoporrà per controllare che la loro relazione sia reale.
Qui MacDowell è Rita, una produttrice televisiva, ottimista e positiva. È costretta a un viaggio a Punxsutawney con un tronfio conduttore di telegiornale, nel Giorno della Marmotta, il 2 febbraio. Il giornalista però resta intrappolato in un loop: si sveglia e ogni giorno è il 2 febbraio, ed è costretto a rifare tutto da capo. Che sia proprio Rita la chiave per uscire dal loop?
È un film corale, collettivo: i personaggi si incontrano sullo sfondo di Los Angeles, fino all’inevitabile climax con tanto di terremoto tipico californiano. MacDowell è Ann, moglie di un famoso giornalista e mamma di un bambino che sta per compiere gli anni, ma viene investito da un’automobile. Ann riceve in seguito minacce telefoniche anonime.
MacDowell è Carrie, un’americana a Londra di cui si invaghisce il protagonista Charles, che inseguirà il suo amore per i quattro matrimoni e il funerale del titolo.
MacDowell è Laura, una donna il cui marito si fa clonare per risolvere tutti i suoi problemi quotidiani.
MacDowell è Dorothy, una giornalista che viene mandata a indagare sulla presenza di un angelo in terra.
MacDowell è Laura, la moglie di uno sceneggiatore cinematografico in crisi che stringe il patto con una Musa, suscitando il disappunto della moglie.
È il remake del famoso film degli anni ’80. Qui MacDowell è Vi, la moglie del reverendo del Midwest che vuole proibire il ballo nella sua cittadina perché peccaminoso.
MacDowell è Doris, una donna che si unisce a due vecchietti in viaggio, un comico e il suo agente, provocando degli attriti nella coppia.
MacDowell è Becky, una madre di famiglia con una bizzarra tradizione: la notte in cui un membro della famiglia si sposa, tutti devono cercare di uccidere uno dei presenti scelti a sorteggio.
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