Ingrid Bergman, nascere e morire nello stesso giorno. In mezzo la vita
La storia di Ingrid Bergman: gli esordi, la carriera e i suoi amori, tra cui quello per il regista Roberto Rossellini, che le costò caro
La storia di Ingrid Bergman: gli esordi, la carriera e i suoi amori, tra cui quello per il regista Roberto Rossellini, che le costò caro
È il 1948 e la poco più che trentenne Ingrid Bergman è considerata la “santa” di Hollywood. Ha recitato la parte di una suora in Le campane di Santa Maria, della vulnerabile e fedele moglie in Casablanca e si è calata nei panni dell’eroina cattolica in Giovanna d’Arco. Come la pulzella d’Orléans, anche per lei c’è stata una “chiamata”, ma non si è trattato di voci celestiali. “Anche io sarò attrice”, aveva deciso a soli undici anni, dopo uno spettacolo teatrale.
Il cinema era il suo posto speciale ed è per questo che in una serata di primavera decide insieme al marito di andare a vedere un film italiano, Roma città aperta. Non poteva sapere che quella pellicola avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
Come racconta la biografia Ingrid Bergman, qualcosa accade in lei nel buio della sala. Alla fine del film, mentre piange, si rende conto di aver appena visto qualcosa di nuovo. “Nessuno sembrava o parlava come un attore”, racconterà più avanti. “C’erano oscurità e ombre, e a volte non si riusciva a sentire o a vedere. Ma la vita è così… non riesci sempre a vedere o sentire, ma capisci che sta succedendo qualcosa difficile da comprendere”.
Dopo aver visto anche Paisà, pensa che sia ingiusto che il regista Roberto Rossellini sia praticamente sconosciuto negli Stati Uniti. Una come lei, che è già conosciuta in tutto il mondo, forse potrebbe essergli d’aiuto. Non l’ha mai incontrato prima e non sa praticamente nulla di lui, all’infuori dei due film, ma decide di scrivergli una lettera in inglese.
Caro Signor Rossellini,
ho visto i suoi film Roma Città Aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo “ti amo”, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.
Poco dopo, Ingrid Bergman vola in Italia per conoscerlo e si innamora. Rossellini è già sposato, ma di fatto convive con Anna Magnani: per lei ha appena scritto una nuova parte, che decide però di proporre alla star svedese. Sul set di Stromboli, un anno dopo, Ingrid scopre di essere incinta e lascia il marito, con cui le cose non funzionavano già da tempo, affidandogli la figlia Pia. Quando lo scopre il pubblico americano, lo stesso che per anni l’aveva santificata, scoppia un vespaio.
Proprio come Giovanna d’Arco, Ingrid Bergman finisce alla gogna: la stampa è contro di lei, i suoi film vengono boicottati e persino il Senato si occupa dello scandalo, con un senatore che la definisce “potente distillatrice del male e cultrice del libero amore”. Anche in Italia le cose non vanno bene, perché la produzione originale di Stromboli rivorrebbe indietro la Magnani. L’unico a difenderla pubblicamente è Ernest Hemingway, che le dedica queste parole:
Ascoltami, ragazza, voglio farti un discorsetto. Abbiamo una sola vita di fronte a noi. Tu sei una grande attrice. Le grandi attrici hanno sempre grossi guai, prima o poi; se non li hanno, vuol dire che sono stronze (puoi cancellare le parolacce). E tutto ciò che le grandi attrici fanno, viene perdonato.
E, alla fine, Ingrid Bergman viene perdonata, ma solo dopo aver dato alla luce il piccolo Robertino e le due gemelle Isotta e Isabella. Certo, aiuta anche il matrimonio celebrato in Messico, che comunque in quel momento non ha alcun valore legale in Italia, visto che il divorzio non esiste. Dopo aver lavorato esclusivamente con il marito, nel 1956 torna quindi a Hollywood con una nuova immagine “accettabile” e ricomincia a lavorare.
Insieme al ritrovato successo, arriva però la fine della storia con Rossellini, che non sopportava di essere chiamato Mr Bergman. Molti anni dopo la morte dell’attrice, Isabella Rossellini spiega alla Reuters quanto sia stato ingiusto “condannare” sua madre, una donna che aveva solo scelto di essere libera.
Ha mostrato che le donne possono essere indipendenti, che vogliono raccontare la loro storia e a volte prendere l’iniziativa, perché non sempre possono farlo a causa di una cultura sociale che non ci permette di rompere alcune regole.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la vita e la carriera di Ingrid Bergman…
Ingrid Bergman è nata il 29 agosto del 1915 a Stoccolma, in Svezia. Figlia unica del pittore e fotografo svedese Justus Samuel Bergman, rimane orfana di madre a soli due anni. Scomparso anche il padre, a tredici anni viene adottata dagli zii. Passa spesso le sue estati a casa dei nonni materni, in Germania, subendo in particolare la rigidità della nonna.
Abituata dal padre fotografo a stare davanti all’obiettivo, si accorge presto di voler recitare, sebbene la zia non sia favorevole e consideri pericolosa e piena di tentazioni la vita da attrice. A scuola va bene, ma preferisce di gran lunga andare al cinema: i suoi insegnanti si accorgono però della sua incredibile memoria. Ed è così che nel 1935, mentre studia recitazione nel Teatro Reale Drammatico, riesce a ottenere una parte nel film svedese Il Conte della città vecchia.
Proprio mentre debutta al cinema, Ingrid è divisa tra due uomini: Edvin Adolphson, un quarantenne attore già sposato che lavora al Teatro Reale Drammatico, e Petter Aron Lindström, un dentista ventiseienne conosciuto tramite una cugina. Alla fine sceglie Petter, nonostante sia Edvin a dirigerla nel suo primo film.
Nel 1937, a soli ventuno anni, Ingrid Bergman è già un astro nascente del cinema svedese. Decide però di sposare Petter e, un anno dopo, diventa madre: l’unica figlia della coppia si chiama Friedel Pia.
Ingrid sente il richiamo di Hollywood e nel giro di pochi anni gli studios si innamorano di lei. La vedono come una nuova Greta Garbo, sebbene di soli dieci anni più giovane, ma scelgono per lei un look acqua e sapone. L’immagine candida e fragile, quasi da santa, viene poi portata avanti per anni. Dopo il successo di Casablanca, nel 1944 viene per la prima volta nominata agli Oscar con Per chi suona la campana, ma vince la statuetta solo un anno dopo con Angoscia. Segue una lunga scia di grandi film, di cui ben tre pellicole con Alfred Hitchcock. Sul set di Notorious, nel 1946, conosce Cary Grant, diventato poi un suo grande amico.
Subito dopo aver girato la terza pellicola con Hitchcock, Il peccato di Lady Considine, nella sua vita entra il regista italiano Roberto Rossellini, di cui si innamora perdutamente. Recita in sei film del regista italiano, che la vuole solo per sé.
Nel frattempo, Ingrid lascia il marito (a cui affida la figlia Pia) e Roberto lascia Anna Magnani, con cui viveva nonostante fosse sposato con Marcella de Marchis. Si uniscono in matrimonio in Messico, ma l’unione viene poi riconosciuta nulla.
Dopo la nascita di Roberto Junior, nel 1950, due anni dopo nascono anche le gemelle Isabella e Isotta. Lentamente comincia a non sopportare più di essere solo un’attrice per Rossellini e decide di tornare prima a recitare a teatro e poi a Hollywood.
Riconquistata la sua immagine “immacolata”, nel 1956 recita in Anastasia e vince l’Oscar come Miglior attrice protagonista. Si ripete circa vent’anni dopo grazie ad Assassinio sull’Orient Express, uno dei suoi ultimi film. Lasciato Rossellini, trova anche un nuovo amore: è un impresario teatrale svedese, Lars Schmidt, che sposa nel 1958 e con cui rimane fino al 1975. Ingrid Bergman muore pochi anni dopo, nel 1982, per un tumore al seno.
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