Per Ingrid Escamilla, contro l'oltraggio del suo corpo mutilato mostrato dai media
Ingrid Escamilla è stata vittima due volte: del mostro che l'ha assassinata prima, dei media che ne hanno messo il corpo in prima pagina, poi.
Ingrid Escamilla è stata vittima due volte: del mostro che l'ha assassinata prima, dei media che ne hanno messo il corpo in prima pagina, poi.
Si chiamava Ingrid Escamilla. È stata uccisa, pugnalata e poi scuoiata, affinché il suo corpo non fosse riconoscibile.
Uno scempio compiuto dalla mano folle di un uomo, Érick Francisco Robledo, marito della venticinquenne, trovato accanto alla scena del crimine, in quell’appartamento di Città del Messico dove la vita di Ingrid si è fermata per sempre.
I numeri sul femminicidio in Messico sono impietosi: secondo il procuratore generale messicano Alejandro Gertz gli omicidi che hanno come vittime donne, uccise in quanto tali, sono aumentati del 137% negli ultimi cinque anni.
Ma quel che lascia ancor più interdetti, se possibile, nella morte di Ingrid è soprattutto lo spregio che al suo povero corpo, e ai suoi familiari, è stato fatto dai media messicani, che hanno sbattuto in prima pagina non solo le foto della scena del crimine, ma anche quelle del suo cadavere straziato.
“È stata colpa di Cupido“, recitava il titolo a nove colonne di uno dei giornali messicani che non hanno compreso il cattivo gusto e la totale assenza di rispetto nel pubblicare foto del genere. Già, perché come sempre, di fronte all’omicidio di una donna compiuto dal compagno, entrano in scena la gelosia morbosa, la possessività, il “troppo amore”, che paiono sempre come giustificazioni romantiche a un gesto che non denota altri sentimenti se non l’odio e la mancanza di umanità.
Ma da biasimare non sono solo le scelte infauste delle parole, ma anche quelle, precise, di voler mostrare l’orrore per una manciata di vendite o di click in più; tanto che anche il presidente messicano Obrador, esprimendo la propria condanna, ha fatto sapere che la magistratura ha avviato un’inchiesta per scoprire chi sia la “talpa” che ha passato le immagini della povera Ingrid alla stampa.
Nel frattempo, proprio per contrastare la visione di quelle foto così violente, sui social sono nati gli hashtag #ingridescamilla e #ingridescamillafotos, postati sotto immagini con fiori, paesaggi e disegni in memoria della ragazza. Hanno cominciato a riempire i social proprio nel giorno di San Valentino, quello sì, davvero dedicato all’amore. Per ricordare che la storia di Ingrid Escamilla non ha nulla di romantico, né di sentimentale, e che il suo assassino non è l’ennesimo fidanzato ferito incapace di vivere una vita senza di lei.
È stato Érick Francisco Robledo, 46 anni, suo marito, a pugnalare a morte Ingrid e poi a scuoiarla in modo che il suo corpo non fosse riconoscibile. Ad assistere alla mattanza anche il figlio quattordicenne di lui.
Ingrid aveva denunciato Érick per maltrattamenti, ma il suo fascicolo era rimasto in un cassetto. Fino a quando, all’alba del 9 febbraio, nella casa a nord di Città del Messico, è cominciata l’ennesima lite. I vicini hanno sentito le urla, ma nessuno ha allertato le forze dell’ordine.
È quello che riguarda i femminicidi in Messico: gli ultimi dati parlano di 1006 casi nel 2019, contro i 912 dell’anno precedente.
Alcuni, però, ritengono che i numeri siano molto più alti, tanto che parlano di un aumento del 137% negli ultimi cinque anni.
Ad aggravare la faccenda anche l’alto tasso di impunità.
Sono state diffuse dai media. Per protestare pacificamente contro questa dissennata scelta della stampa, sui social sono nati due hastag che ricordano Ingrid accompagnati da immagini con fiori, stelle e farfalle.
Perché dovunque sia la sua anima, merita il rispetto e l’amore che gli è stato portato via. Vola come una farfalla regina, vola così in alto che nessuno può raggiungerti. Quaggiù, ti ricorderemo per sempre. Riposa in libertà.
Ho realizzato questo disegno di Ingrid Escamilla, perché è così che dovremmo ricordarla.
Perché con questa rabbia che abbiamo dentro dobbiamo iniziare a coltivare fiori.
Riposa, Ingrid, non lasceremo che riposino.
Ieri mi sono imbattuta nella notizia di Ingrid, un’altra vittima della crudeltà che esiste all’interno dell’essere umano, e non mi riferisco solo a chi le ha tolto la vita, ma anche a chi, senza un po’ di umiltà o rispetto, ha condiviso le immagini in maniera così fredda, chi vorrebbe essere ricordato in quel modo? Dov’è la dignità di Ingrid? Dov’è la nostra sensibilità come persone? Vorresti sapere che tutti ti conoscono in questo modo? Sicuramente è già abbastanza triste e doloroso… Diamo dignità al volto di Ingrid, salviamo i pochi o molti valori che ci sono ancora nelle persone.
E non lasciamoci soli, né donne né uomini. Prendiamoci cura gli uni degli altri.
Possa Ingrid riposare in pace.
In memoria di Ingrid, per ricordarla per quello che era: una donna con obiettivi e sogni, che sicuramente ballò e si guardò allo specchio.
Dove ci strappano, fioriamo.
Cosa ne pensi?