Il nome di Irene Cara ricorderà qualcosa a qualcuno. Ma più del suo nome, molte di noi ricorderanno alcune delle sue canzoni, che sono state parte di colonne sonore indimenticabili, ossia Fame e Flashdance.
Ma non ha rappresentato solo questo: la cantante è l’unica interprete della storia del mondo dello spettacolo ad aver interpretato due brani nominati all’Oscar in una stessa edizione e nella stessa categoria (oltre a Fame c’è Out Here on My Own, sempre da Saranno famosi). Cara è anche l’unica donna nera ad aver vinto un Oscar e un Grammy, nonché la prima cantante afroamericana a ricevere un Oscar per un ruolo che non prevedesse la recitazione.
La storia di Irene Cara è davvero interessante. Cresciuta fin da piccola in una famiglia che la stimolava dal punto di vista artistico (il padre era un musicista e la madre la portava a vedere, piccolissima, gli show di Carmen Miranda), la cantante ha iniziato a scrivere canzoni fin da giovanissima e ha lavorato adolescente in produzioni di Broadway e Off Broadway, fino a quando, mentre andava a scuola, fece un provino per Sparkle, il biopic musicale sulle Supremes.
Una delle cose più interessanti dette da Irene Cara risale però al 2018, quando rilasciò una lunghissima intervista a MegaDiversities, in cui spiegò come e perché nell’industria discografica non sia sempre facile raggiungere un grande successo per i gruppi interamente femminili (una delle eccezioni è rappresentata dalle Tlc). Secondo Cara, per arrivare ai traguardi delle Tlc, occorre che ci siano più dirigenti donne nell’industria musicale, che è fondamentalmente dominata dagli uomini, ma secondo l’artista ci vorrebbe maggior equilibrio tra uomini e donne.
Vedere una diversificazione femminile a quel livello – ha detto – richiede la presenza di dirigenti donne, cioè nei ranghi più alti dell’industria musicale. Sfortunatamente, è ancora troppo dominata dagli uomini e orientata allo stesso modo nell’industria cinematografica. Quando si verifica un cambiamento in questi sistemi strutturali, le cose dovrebbero cambiare con un maggiore equilibrio tra i sessi. Vedremo più artiste cui l’industria consente loro di diventare ciò che vogliono veramente.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire in toto la storia e la carriera di Irene Cara.
Il suo gruppo oggi
Dal 1992, Irene Cara ha abbandonato la carriera cinematografica e musicale, e si dedica soprattutto al suo gruppo femminile, le Hot Caramel.
Le questioni legali
Nel 1985, Cara ha fatto causa per 10 milioni di dollari a Al Coury Inc. e Network Records per aver trattenuto i diritti d’autore della colonna sonora di Flashdance e i suoi dischi precedenti. Solo nel 1993, la cantante ha ricevuto 1,5 milioni di dollari di diritti arretrati e oggi possiede tutti i diritti della sua musica.
Sono rimasto bloccata – ha raccontato a SongwriterUniverse – con un presidente dell’etichetta che ha continuato a [non pagarmi] e ha continuato a usarmi per la distribuzione per la sua piccola piccola etichetta. […] Ho realizzato due dei più grandi successi del decennio e non vedevo un centesimo. Così l’ho citato in giudizio, […] mi è costato il futuro come artista discografica, perché nessun’altra etichetta mi avrebbe messa sotto contratto.
Come nacque la colonna sonora di Flashdance
What A Feelin’ fu uno dei successi di Cara, scritto insieme ad altri artisti, tra cui Giorgio Moroder, autore di alcune tra le più grandi colonne sonore di tutti i tempi. Cara, di quel brano, scrisse gran parte del testo, ma intervenne anche in parte sulla melodia, perché avrebbe dovuto cantarla.
Concordo per cantare il tema musicale se lo scrivo anche io – ha spiegato – E lo hanno accettato, e il resto è storia. Sono tornata allo studio di Giorgio (a Los Angeles) e l’ho scritto con lui e Keith (Forsey) in circa quattro ore, forse meno.
La sua partecipazione a Saranno famosi
Saranno famosi ha cambiato la storia del cinema e della televisione. Oggi abbiamo avuto tantissime storie ambientate nelle scuole d’arte come quella raccontata da Alan Parker (come in Glee per esempio) e Saranno famosi ha fatto da apripista.
Sono onorata – ha spiegato Cara – che Fame abbia promosso questa tendenza. Sono davvero contenta di far parte di questo. Il film ha ispirato diverse scuole di spettacolo ad aprire non solo nel mio Paese ma in tutto il mondo soprattutto dagli anni ’80. Paul McCartney ha aperto una scuola di arti dello spettacolo nella sua città natale Liverpool. In tutta l’America Latina, ci sono questo tipo di scuole. Esistono ovunque: Francia, Germania, Scozia, Irlanda e così via.
I musical e The Wiz
Ha iniziato a lavorare in teatro a 10 anni (qui in un dietro le quinte), con una produzione Off Broadway dal titolo Maggie Flynn, in cui Cara era una degli orfani afroamericani al tempo della Guerra Civile. Nel 1980, Cara è stata Dorothy in The Wiz, il musical di Broadway da cui è stato tratto il film I’M Magic, e che è una versione afroamericana de Il mago di Oz.
Il cinema da attrice
Ha esordito come attrice di cinema nel 1975, nel film Aaron Loves Angela, ma il primo grande successo è arrivato l’anno dopo con Sparkle. Nel 1980 ha recitato e cantato nel film Saranno Famosi di Alan Parker, non riprendendo però il personaggio di Coco Hernandez nella serie tv che fu tratta dal film. Nel 1984 ha recitato accanto a Clint Eastwood e Burt Reynolds in Per piacere non salvarmi più la vita, mentre l’anno dopo è stata nel cast di Ore 13: dopo il massacro la caccia di Stephen Gyllenhaal (il papà di Jake e Maggie). Il suo ultimo lavoro al cinema è stato nel doppiaggio de Il viaggio fantastico, un film d’animazione.
Il cinema da compositrice
Ha lavorato a diverse colonne sonore: le più celebri sono quelle di Flashdance e Saranno Famosi, ma nel 1989 ha lavorato anche per un grande classico per bambini, Charlie – Anche i cani vanno in Paradiso.
I dischi
Ha realizzato, oltre a diversi singoli, cinque album in studio: Esta Es Irene (1968), Anyone Can See (1982), What A Feelin’ (1983), Carasmatic (1987) e Irene Cara Presents: Hot Caramel (2011).
Sparkle
Sparkle è stato il film che ha imposto Cara al grande pubblico, tanto più che vi interpretava la protagonista del titolo.
Ho fatto alcuni film per la televisione da bambina – ha spiegato – e quando arrivò Sparkle, vivevo ancora a New York. Fortunatamente per me, [i produttori] hanno fatto l’audizione a molte bambine, molte ragazze. Sono venuti a New York per cercare il ruolo principale, ed ero ancora a scuola quando ho ottenuto il ruolo. È stato il mio primo film di Hollywood… è stato un grande evento. Ero un’adolescente molto spaventata e insicura, e dovevo fare quattro ore di scuola ogni giorno prima che potessero filmarmi. E mia madre doveva essere sul set in ogni momento.
I “primi passi” nello showbiz
A 3 anni fu finalista di Little Miss America. A 4 ha imparato a suonare il piano a orecchio e a 5 è salita per la prima volta sul palco. È stata ballerina nella band del padre. Da piccola è apparsa in un documentario musicale della Abc, Over 7, e a 7 anni ha iniziato a cantare e ballare in una tv locale di lingua latina. Da bambina è stata notata quando ha cantato in un omaggio a Luke Ellington con Roberta Flack e Sammy Davis jr. In foto è la bimba con le orecchie da coniglio.
La famiglia e il suo background
Classe 1959, Irene Cara ha vissuto nel South Bronx, in una famiglia con due fratelli e due sorelle. Il suo soprannome in famiglia era Carrot, perché da piccola aveva i capelli rossi. La madre Louise è cubano-americana, mentre il padre Gaspar era portoricano. Stando a quanto riporta MegaDiversities, Irene sostiene che il padre, un sassofonista professionista, abbia portato il merengue negli Stati Uniti. Da piccola, Irene coltivava hobby come equitazione, disegno e pattinaggio. Ha frequentato solo scuole private.
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