Jacquie Davis è stata la prima bodyguard donna dell’Inghilterra, o almeno la prima bodyguard donna di cui conosciamo l’esistenza. Conosciuta dalle celebrities di tutto il mondo, Jacquie è diventata nota anche al mondo delle persone comuni (che generalmente se ne vanno a spasso senza guardia del corpo) grazie a Close, film che Netflix ha dedicato alla vita di questa straordinaria donna.
La star del thriller è Noomi Rapace e la sceneggiatrice è la giovane Vicky Jewson. Jacquie in prima persona ha dato un grande contributo alla realizzazione del film, regalando consigli a tutti, in modo tale che il film potesse guadagnare maggiore autenticità.
Ma il film racconta tutta la vera storia?
Jacquie nasce come ufficiale di polizia nella Londra degli anni 70. Frequenta e lavora per molti anni in un mondo nettamente maschile, dove le era persino proibito indossare pantaloni, ma dove nonostante la minoranza di genere riesce a guadagnarsi rispetto e a farsi conoscere da colleghi e non.
Quando nel 1980 le viene proposto un contratto come bodyguard, Jacquie non ci pensa un attimo e accetta la proposta. Partecipa a corsi di allenamento al combattimento, di addestramento alla difesa e diventa uno dei bodyguard più richiesti al mondo.
Non si tratta sicuramente di un lavoro facile, come sottolinea lei nella sua intervista per la BBC. Quando pensiamo a un bodyguard tutti noi ci immaginiamo una figura in smoking che segue a debita distanza il suo cliente, per poi avvicinarsi al momento opportuno, che nell’immaginario collettivo si fa risalire a un fan sedicenne attratto così tanto dalla star da voler un selfie insieme.
In verità fare il bodyguard non è questo, o meglio non è solo questo; molte volte il lavoro diventa pericoloso e il livello di stress è sempre ai massimi livelli perché dal lavoro di questa persona dipende la vita di un altro essere umano, che si fida completamente, ciecamente e indubbiamente della sua guardia del corpo. Ma ognuno fa il lavoro per cui è stato addestrato senza pensare ai rischi a cui va incontro. E come dice Jacquie,
“Solo quando sei fuori, quando hai finito pensi “O mio Dio, cosa ho appena fatto?”
Scopriamo insieme, sfogliando la nostra gallery, le preziosità riguardanti la vita di questa straordinaria e unica bodyguard, Jacquie Davis.
Gli anni in servizio: per chi ha lavorato
In più di 30 anni di servizio, Jacquie ha protetto celebrità e reali di Inghilterra ma non sono. Nella lista troviamo Justin Bieber, le principesse Beatrice e Eugenia di York, Nicole Kidman, la famiglia Beckham e la scrittrice J.K Rowling.
Ha abbandonato la polizia perché voleva lavorare nella protezione più intima, per specializzarsi nella sorveglianza e nelle investigazioni.
Cos'ha imparato in 30 anni di servizio?
Per i suoi clienti ha viaggiato in tutto il mondo, restando lontano da casa anche per dieci intere settimane. Ha dormito in hotel 5 o 6 stelle, ha mangiato in ristoranti Michelin, dove ha imparato a usare le giuste posate e ha partecipato al tè delle cinque al Ritz.
Essere un bodyguard implica anche conoscere tutte queste piccole ma fondamentali regole per approcciarsi al cliente e conquistarsi la sua fiducia.
La missione segreta in Pakistan
Una delle esperienze più significative per Jacquie come bodyguard si è svolta in Pakistan. La donna e il suo team furono scelti per salvare una ventitreenne inglese fatta prigioniera mentre attraversava il Paese con il nuovo marito. Dopo aver fatto irruzione nella casa dove la donna era tenuta in ostaggio, il gruppo si diede alla fuga. Tra imprevisti, corse in macchina, montagne e inseguimenti armati, alla fine il team guidato da Jacquie riuscì a salvare la donna incinta di tre mesi. Un’impresa indimenticabile.
Le donne e i servizi segreti
Jacquie Davis ha ammesso che sempre più donne vogliono entrare nel mondo dei servizi segreti, ma nonostante ciò in Inghilterra le proporzioni sono ancora di 1 donna contro 10 uomini.
Questo incremento femminile è dovuto alla “libera uscita” di questo mondo: ora si sente spesso parlare di guardie del corpo e di servizi segreti, temi che fino a una decina di anni fa erano sconosciuti alla maggior parte delle persone non coinvolte.
Nel Regno Unito le persone impiegate nei servizi di sicurezza sono più di 230.000 e in Italia circa 41.000 con 857 aziende operanti nel settore, come riportato dalla Confederazione dei Servizi di Sicurezza europei.
Cos'ha reso Jacquie una buona guardia del corpo?
Per diventare un bodyguard è necessario partecipare a un corso di formazione, a cui tutti i nuovi arrivati sono soggetti.
Ovviamente come ricorda Jacquie nella sua intervista, non è sufficiente partecipare a un corso per essere una valida guardia del corpo, ma sono necessari allenamento ed esperienza prima di diventare il responsabile della sicurezza e della vita di una persona.
Inoltre, è fondamentale ricordarsi che un bodyguard non è un amico. Il distacco e la formalità sono necessarie affinché il lavoro vada a buon fine.
Perché il bodyguard non è un lavoro per soli uomini
Lavorare e affermarsi in un settore prettamente maschile, dove sembri contare solo l’aspetto e le prestazioni fisiche, Jacquie Davis, la prima donna bodyguard d’Inghilterra, ricorda a tutti noi che l’essenza di una guardia del corpo non si trova nei muscoli, bensì nella mente.
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