Chi era Jeanne Hébuterne che, incinta, decise di morire con Modigliani
La storia di Jeanne Hébuterne e del suo amore per il pittore Amedeo Modigliani, così forte da non permetterle di continuare a vivere dopo la morte dell'artista
La storia di Jeanne Hébuterne e del suo amore per il pittore Amedeo Modigliani, così forte da non permetterle di continuare a vivere dopo la morte dell'artista
Il suo nome è ricordato da pochi, anche se il suo viso rimarrà per sempre impresso su tela. Jeanne Hébuterne fu la modella e l’ultima compagna di Modigliani, che lei amò a tal punto da non poter più continuare a vivere senza di lui. Nata a Meaux, in Francia, il 6 aprile 1898, quello che pochi sanno è che Jeanne era anche una talentuosa pittrice. Bellissima, era soprannominata “Coconut” (noce di cocco) per la sua pelle bianca come il latte, in contrasto con i bellissimi capelli castani, con sfumature color rame, come ricordato dal sito Enciclopedia delle Donne.
Oggi lei è la protagonista, a suo modo, del docufilm Maledetto Modigliani, diretto da Valeria Parisi e prodotto da Nex Film, che arriverà nelle sale il 12, 13 e 14 ottobre 2020, a commemorazione dei 100 dalla morte di Modì; proprio suo è infatti il punto di vista che racconta e celebra il famoso pittore livornese, scomparso a soli 35 anni a causa di una meningite tubercolare. Il trailer ufficiale del documentario è visibile a questo link.
Figlia di Achille Casimir Hébuterne, ragioniere, e di Eudossia Anaïs Tellier, casalinga, Jeanne decise da giovanissima di volere essere una pittrice. Si iscrisse quindi all’Académie Colarossi, dove incontrò Amedeo Modigliani. Tra i due fu subito colpo di fulmine, nonostante il loro amore fosse osteggiato dal padre di Jeanne. Achille Casimir Hébuterne era di origine ebraica come Modigliani, ma si era convertito al Cattolicesimo e non approvava assolutamente la relazione della figlia con un pittore ebreo, da lui considerato un depravato. Andando contro la sua stessa famiglia, Jeanne divenne da subito la modella e l’amante di Amedeo, rinunciando agli agi per vivere con lui a Montparnasse, in un appartamento umido e fatiscente.
Le condizioni di vita della coppia non erano di certo idialliache. Modigliani beveva moltissimo, era di salute cagionevole ed era incline agli scatti d’ira. Nella speranza che le condizioni fisiche e mentali di Amedeo migliorassero, Jeanne Hébuterne si trasferì con lui a Nizza. Il 29 novembre 1918, Jeanne diede alla luce una bambina, ma Amedeo festeggiò così a lungo da trovare gli uffici dell’anagrafe chiusi e non riuscì a registrare la figlia. La piccola, che portava il nome della madre, non venne di fatto riconosciuta dal padre, dato che l’uomo non volle più tornare a farlo.
Nell’autunno del 1919 la coppia tornò a Parigi e Jeanne smise gradualmente di dipingere, dedicandosi solo alla figlia. Nuovamente incinta, preferì continuare a posare come modella per Modigliani, sacrificando per lui il suo talento. Tuttavia, le condizioni di salute di Modigliani peggiorarono, per via del suo continuo abuso di droghe e alcool. Modigliani morì il 24 gennaio 1920, gettando Jeanne nello sconforto.
La giovane, incinta di nove mesi e con una figlia piccolissima, tornò a casa dei genitori. Il dolore era però troppo forte e nemmeno la sua famiglia riuscì ad aiutarla. Due giorni dopo la morte di Amedeo, verso le quattro del mattino, Jeanne Hébuterne si buttò dalla finestra del quinto piano della casa di rue Amyot, a Parigi. Sua figlia, la piccola Jeanne, prese il cognome Modigliani solo alla morte dei genitori, dopo essere stata adottata dalla sorella del pittore.
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