Julianne Moore, la grazia e la forza dietro i capelli rossi più belli di Hollywood
A 60 splendidi anni Julianne Moore continua a sorprendere. Splendido sorriso, pelle alabastro, carisma e classe da vendere.
A 60 splendidi anni Julianne Moore continua a sorprendere. Splendido sorriso, pelle alabastro, carisma e classe da vendere.
La prima cosa che si nota guardando Julianne Moore è che la bellezza non ha canoni prestabiliti e che un volto diverso dalle solite bambole e bamboline, che sembrano fatte in serie, può solo far tirare un sospiro di sollievo.
Questo è quello che avranno pensato in molti nel 1998, quando hanno visto al cinema Il grande Lebowski, un film destinato a diventare un cult, in cui lei, che già aveva parecchie pellicole alle spalle, svelava pure quel certo non so che. Oggi è una delle più acclamate attrici statunitensi, inconfondibile per la sua chioma rossa e la sua bravura e a quasi sessant’anni continua a rimanere sulla cresta dell’onda senza che Hollywood si azzardi ad accantonarla per far posto a un’attrice più giovane.
Nonostante sembri molto più slanciata, Julianne Moore è alta 163 centimetri. Il suo vero nome è Julie Anne Smith, è nata il 3 dicembre del 1960 ed è figlia maggiore del giudice militare Peter Smith e della psichiatra e assistente sociale Anne Smith. A causa della professione di suo padre, la famiglia Moore si è spesso spostata fra vari stati nordamericani e anche fra diversi paesi europei e dell’America Latina.
L’attrice ha vissuto da bambina in Germania, Panama e in Francia. Una infanzia così movimentata ha contribuito a formare la sua personalità eclettica. Nella sua carriera, esplosa quando aveva superato i 35, ha interpretato personaggi trasgressivi ed inquietanti, afflitti dalla solitudine e vittime delle convenzioni sociali, come la protagonista di Lontano dal paradiso. Inoltre è anche apparsa più di una volta senza veli, come in Maps to the Stars, in cui dava vita a una bollente scena di sesso con il giovane Robert Pattinson.
Ha vinto numerosi premi tra cui l’Oscar nel 2015 per il ruolo di una donna malata di Alzheimer, nel film Still Alice. Oggi, mentre le attrici della sua età vanno alla ricerca disperata di buoni ruoli, che non siano necessariamente quelli di madri o di nonne, Julianne Moore gira un film dietro l’altro e non si nega nessuna esperienza: da testimonial della casa di bellezza L’Oréal, all’interpretazione di una donna sexy e sofisticata per la campagna della linea floreale del marchio di lingerie Triumph.
Ha un marito di dieci anni più giovane, il regista Bart Freundlich, da cui ha avuto i figli Caleb, 19, e Liv, 15. Al magazine Io Donna ha dichiarato a proposito della sua famiglia durante un intervista:
Bart è incredibilmente sensibile, premuroso e acuto. Attento alle persone, ai sentimenti degli altri. Condividiamo tante cose. Mia figlia Liv va ancora a scuola, ma sono già preda di una marea di emozioni all’idea che anche lei presto partirà e se ne andrà. Cambia tutto coi figli che lasciano il nido, le dinamiche assumono completamente un altro assetto. Capita a tutti, no? E si apre un nuovo capitolo: sfide ed emozioni nuove, anche eccitanti alternate da inevitabili momenti di nostalgia, ricordando quando i figli erano ancora piccoli.
Nell’ultimo anno l’abbiamo vista in La donna alla finestra (The Woman in the Window), per la regia di Joe Wright, e in The Glorias, di Julie Taymor.
La Moore è anche una delle star più fotografate e ammirate sul red carpet, colleziona copertine sui giornali di moda e inviti alle sfilate e, quindi, gli stilisti più prestigiosi si battono per farle indossare le loro creazioni. Ha ritirato l’Oscar vestita Chanel e vinto il Bafta nel 2015 puntando tutto sul un rosso di Tom Ford. Un azzardo di colore pazzesco per una rossa di capelli che, nel suo caso, fa sempre saltare il banco dell’eleganza.
Tanto basta a farci guardare a questa attrice con attenzione. Nel poco edificante mondo delle celebrities, una così può essere non solo una star da ammirare, ma anche un modello da cui imparare.
Nella gallery la carriera cinematografica di Julianne Moore.
Julianne Moore, classe 1960, vincitrice dell’Oscar per Still Alice ha recentemente lavorato al film Gloria Bell, remake del film Gloria, di Sebastián Lelio, che ha diretto entrambi.
Julianne Moore è stata di recente diretta dal marito Bart Freundlich, regista e sceneggiatore, nel film Dopo il matrimonio. Il film segna la quarta collaborazione cinematografica tra Bart Freundlich e la moglie, nonché il primo da Uomini & donne del 2005.
Protagonista del corto di Luca Guadagnino The Staggering Girl, presentato al 72° Festival di Cannes nella sezione La Quinzaine des Réalisateurs, Julianne Moore ha interpretato Francesca, una scrittrice italoamericana residente a New York che torna a Roma per occuparsi dell’anziana madre che sta perdendo la vista.
Nella sua carriera, Julianne Moore ha vinto, oltre al Premio Oscar, il Premio a Venezia, e la Coppa Volpi Speciale il Golden Globe Speciale al miglior cast per America oggi.
Con la sua chioma rossa, le efelidi e quell’apparenza scozzese ereditata dalla mamma, Julianne Moore ha faticato non poco a strappare ruoli da protagonista, e per questo ha accettato molte parti di contorno, finché Robert Altman non ne ha colto le potenzialità e ha valorizzato la sua particolare sensualità nel grande affresco America Oggi.
Per il regista Robert Altman l’attrice aveva accettato di girare una scena rimasta memorabile in cui appare completamente senza veli.
Subito dopo Altman, è il regista Todd Haynes a far emergere un altro tratto caratteristico della Moore, ovvero la sua fragilità, nel film Safe. Da questo momento l’attrice apparirà in tante pellicole di Haynes, diventando la sua musa.
L’ultima collaborazione avvenuta con il regista Todd Haynes è stata nel film Wonderstruck, presentato nel 2017 al Festival di Cannes.
Oltre alle prestigiose collaborazioni l’attrice Julianne Moore ha partecipato a blockbuster come Nine Months e Jurassic Park 2.
Né il suo gusto, né il suo aspetto si sono mai orientati, però, verso le pellicole blockbuster, e il suo eclettismo interpretativo l’hanno sempre spinta a tornare verso il cinema d’autore. Come con Boogie nights, crudo affresco di Paul Thomas Anderson sul mondo del porno, in cui la Moore interpretava un’attrice non più giovanissima con tanti rimpianti.
La sua sensualità non è sfuggita nemmeno ai fratelli Cohen, che l’hanno voluta per un piccolo cameo ne Il grande Lebowski.
A fine anni ’90 ha alternato produzioni commerciali a film d’autore come Magnolia di Paul Thomas Anderson, dramma corale con una parata di stelle hollywoodiane, dove la Moore è spiccata con l’interpretazione di una moglie pentita e distrutta dal rimpianto.
Abbandonata per un attimo la sua carica sensuale, nel 2003 Julianne Moore ha vestito i panni della remissiva casalinga Cathy nel film remake Lontano dal paradiso.
Il suo glamour inconfondibile conquistano lo stilista Tom Ford che per il suo esordio alla macchina da presa nel film A single man, la sceglie come protagonista accanto a Colin Firth.
Nel 2010 viene scelta per posare per il Calendario Pirelli, nella veste della mitologica Era.
Parallelamente al progetto Pirelli viene scelta dal brand Bulgari come testimonial per la sua campagna pubblicitaria autunno/inverno. Nella foto uno degli scatti dove indossa i gioielli e gli accessori del brand.
Cosa ne pensi?