Kim Deal è una delle bassiste più note e, sebbene abbia solo 58 anni, ha fatto la storia della musica. Oggi è una delle Breeders, ma in passato suonò con i Pixies, per i quali scrisse (e cantò) la hit Gigantic, contenuta nel loro disco d’esordio. Deal ha in passato focalizzato l’attenzione dei media sulla probabile esistenza di un movimento #MeToo anche nella musica, in contrasto ad altri possibili casi Weinstein.
Quando parliamo di caso Weinstein ci riferiamo alla moltitudine di denunce e accuse che hanno travolto il celebre ex produttore hollywoodiano Harvey Weinstein. A ottobre 2017, l’uomo fu infatti al centro di un’inchiesta per molestie sessuali, stupro e atteggiamento predatorio: secondo le accuse, il produttore avrebbe cercato di ottenere rapporti intimi di diverso genere da diverse attrici. Tra le sue principali accusatrici Asia Argento, Rose McGowan e Ashley Judd, ma emersero anche testimonianze dal passato di artiste che erano riuscite a sottrarsi dagli atteggiamenti predatori di Weinstein, come per esempio Gwyneth Paltrow. A febbraio 2020, Weinstein è stato condannato a 23 anni per violenza sessuale e stupro.
Il caso Weinstein ha permesso di sollevare il problema non solo nel mondo del cinema, ma anche in molti differenti ambiti lavorativi: e se quello che è accaduto tra i cineasti accadesse anche nell’industria musicale? Togliamo il condizionale: accade. Ma forse se ne parla poco. Kim Deal ne ha accennato in un’intervista del 2018 a Io Donna, in cui ha fatto riferimento a un caso di cronaca, che forse riguardava Heathcliff Berru, ex ceo dell’agenzia Life or Death Pr and Management.
Sento spesso dire – ha raccontato la bassista – che le cose sono migliorate, ma questo problema esiste. Basti pensare che solo due anni fa era scoppiato il caso di un pr di un’agenzia musicale che aveva molestato più musiciste: era venuto fuori perché una di loro l’aveva scritto su Twitter. Adesso non ricordo il nome, ma è per dire che purtroppo queste cose succedono anche nella musica. In quel caso la persona in questione fu costretta, a causa delle denunce che si erano diffuse online, a scusarsi pubblicamente. A parte questo è un argomento difficile da trattare, si corre sempre il rischio di essere fraintese.
L’idea che Kim Deal ha sul movimento #MeToo è interessante. A volte le è capitato di non essere trattata bene da qualche tecnico sul lavoro e si è ritrovata a chiedersi se fosse solo perché era una donna. E in un’intervista a Vice ha citato Neil Portnow, capo dei Grammy, secondo cui le donne dovrebbero farsi avanti per vincere. Ma in un mondo che tende a ignorare le donne in ogni ambito e quindi anche nell’arte, come si fa?
Non c’è bisogno di incoraggiare nessuna – ha detto Kim Deal – Facciamo già tutto. Quindi l’idea che il movimento #MeToo dovrebbe avere un effetto sulle donne è… sbagliata. Quello che manca è una copertura adeguata sulla stampa. Tipo, metti che apro Rolling Stone, prima di trovare una donna devo scrollare fino alla dodicesima notizia, dopo tipo sei articoli sui videogiochi. La stessa cosa vale per i festival! Sicuramente loro risponderebbero che è perché le donne non fanno abbastanza copertura mediatica, abbastanza pubblicità. Quindi è un circolo vizioso.
Sfogliamo insieme la gallery per conoscere la storia e la carriera di Kim Deal.
Ispirazione
Sempre a Io Donna, Kim ha raccontato quali siano state le sue figure ispiratrici.
Chrissie Hynde, la cantante dei Pretenders: la trovavo così cool. Poi Dolly Parton, con le sue lunghissime unghie… L’ho amata molto. Così come le Hearts, gruppo anni Settanta capitanato da Ann e Nancy Wilson: loro le ho seguite tantissimo ai tempi dei miei esordi.
Alla chitarra
Kim Deal è anche chitarrista, oltre che bassista.
Da ragazzina – ha spiegato a Io Donna – avevo questo canzoniere di Neil Young e passavo il tempo a studiare e provare i suoi pezzi. Poi, piano pian, ho cominciato a comporre delle mie canzoni, non facevo che quello, solo durante l’adolescenza ne ho scritte decine e decine! Tutto era nato dal fatto che quando avevo 13 anni in casa c’era una chitarra che mio padre aveva imparato a suonare da autodidatta, senza prendere lezioni. E io, in sostanza, presi a impossessarsene mentre lui guardava la televisione. Fu una specie di attrazione.
Dischi
Ha realizzato 8 dischi con le Breeders: Pod (1990), Peel Session (1990), Last Splash (1993), Head to Toe (1994), Live in Stockholm (1994), Title Tk (2002), Mountain Battles (2008) e All Nerve (2018). Con gli Amps è stata in Pacer (1995). Inoltre è in 4 album dei Pixies: Surfer Rosa (1988), Doolittle (1989), Bossanova (1990) e Trompe le Monde (1991).
Gli Amps
A metà degli anni ’90 ha formato questo gruppo che però ha avuto uno scarso successo comerciale. Suonava con lo pseudonimo di Tammy Ampersand. Tra le collaborazioni di quegli anni vanno annoverate quella con Courtney Love e quella con i Sonic Youth (e quindi con un’altra celebre bassista di nome Kim, Kim Gordon, in foto).
I Pixies
È la band più celebre di cui ha fatto parte (e di cui è stata fondatrice) Kim Deal. La bassista rispose a un annuncio e, pur non avendo mai suonato il basso prima di allora – lo prese in prestito dalla sorella – entrò nella band. I Pixies si sciolsero a causa delle tensioni tra i componenti tra il 1990 e il 1991. Nel 2003 il gruppo è stato ricomposto e Kim Deal è rientrata nella band, fino a uscirne ancora una volta nel 2013.
Le Breeders
Le Breeders come le conosciamo oggi prendono in realtà le mosse nel 1988: Kim fondò la band che però ebbe una formazione omogenea solo nel 1990, allo scioglimento dei Pixies. La loro carriera, sebbene con periodi di pausa, continua fino a oggi. La foto risale infatti alla reunion del 2002.
Vita privata
È stata sposata dal 1985 al 1988 con John Murphy, tanto che uno dei suoi pseudonimi è Mrs Joh Murphy. Non si hanno notizie di altre relazioni, ma Kim ha stretto amicizia con molti colleghi negli anni. In questa foto è con Courtney Love (che in braccio tiene Frances Bean piccolissima) e Flea, bassista dei Red Hot Chili Peppers e uno dei villain di Ritorno al futuro.
I primi tentativi musicali
Durante l’adolescenza, Kim e la sorella Kelley fondarono le Breeders. I primi tentativi di testi furono maldestri, ma le due sorelle volevano fare sul serio e costruirono in casa un piccolo studio di registrazione.
Studi
Dopo il diploma, ha frequentato diverse università senza prendere la laurea, per poi prendere un diploma in biologia: è infatti anche una biologa cellulare in laboratorio.
Le origini
Classe 1961, è di Dayton, in Ohio. Il padre era un addetto al radar in aeronautica militare e ha una sorella gemella, Kelley, anche lei, come abbiamo visto, musicista. Entrambe sono cresciute ascoltando moltissimo hard rock classico.
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