Conosciamo tutti la grande forza che contraddistingue Bebe Vio, la campionessa paralimpica mondiale di fioretto individuale. A soli 21 anni è diventata un modello per tutti, dai più piccoli ai più grandi. Difficilmente parla dei problemi legati all’incidente, alla guarigione e alla ripresa di una vita normale; più facilmente Bebe parla della sua passione per lo sport, della sua rinascita, della sua continua voglia di mettersi in gioco e sperimentare.
Le protesi per lei non sono assolutamente un problema, anzi, come dice lei in un’intervista per Le Iene , si definisce fiera delle sue protesi, che le piacciono tanto. In tutta onestà e simpatia rivela anche che
Le mani vostre si muovono un po’ troppo, mi fanno un po’ schifo. I piedi non mi sono mai piaciuti.
Bebe non perde mai occasione per fare dell’ironia sulla sua condizione: (che lei preferisce definirla “circostanza”) togliendosi una braccio per fare un selfie o postando su Instagram una foto della sua collezione di protesi per gambe. Bebe è convinta che scherzare sia l’unico modo per sopravvivere a quella che all’inizio può sembrare una catastrofe. L’unico modo per dimostrare a un portatore di handicap che lo si considera una persona come tutte le altre. Nessuna compassione, nessun falso pietismo solo perché c’è una sedia a rotelle di mezzo.
L’autoironia e l’ironia sono le giuste chiavi per rompere ogni tabù riguardo la disabilità. Un portatore di handicap è una persona e come tale bisogna accettarla, con pregi e difetti. E come ridiamo e scherziamo con qualsiasi altra persona, in modo sano e genuino, perché non farlo anche con un disabile? Essere ironici non vuole dire offendere, c’è un abisso di diversità tra questi due comportamenti.
Sono tantissimi ad ammirare questa dote della bravissima Bebe, l’autoironia non è una cosa facile: significa conoscersi e amarsi alla perfezione prima di poter scherzare sulla propria persona.
Tuttavia, non tutti la pensano così. Qualcuno, soprattutto chi è in contatto con una realtà di disabilità diversa da quella di Bebe, sostiene che l’ironia sia totalmente impensabile in certe situazioni, addirittura proibita.
Bebe però ha scelto questa via e continua a percorrerla fiera e soddisfatta, lasciando che sia lei a definirsi e non la disabilità a farlo al suo posto.
La collezione di gambe
Da quelle di ginnastica a quelle con il tacco, Bebe non si fa proprio mancare nulla. Ha scherzato con i suoi oltre 500 mila follower su Instagram, ancora una volta l’autoironia con cui affronta la vita ha centrato il bersaglio.
"Semplicemente non ci arrivavano e io avevo il braccio che si allungava di più"
Novembre 2016, Bebe Vio era ospite al Grand Prix di Ginnastica di Verona. All’evento erano presenti anche il campione olimpionico Massimiliano Rosolino e David Ciaralli della Federginnastica. Come spesso succede i tre hanno deciso di scattarsi un selfie, ricordo dell’evento.
Piccola differenza: David si è munito della protesi di Bebe per scattare la foto, postata poi dalla campionessa paralimpica sul suo profilo Twitter.
Mamma mi ha sempre detto che sarei potuta diventare qualsiasi cosa nella vita, quindi ho deciso di essere un selfie stick.
La ragazza a pezzi
Sabrina Nobile ha intervistato Bebe Vio dopo la pubblicazione del suo selfie con la protesi staccata. Prima di intervistare la campionessa, Sabrina ha chiesto ad alcuni dei più noti fumettisti/vignettisti di satira fino a che punto può arrivare l’ironia quando riguarda le disabilità. I pareri sono molto contrastanti, per alcuni è lecito, per altri lo possono fare solo i diretti interessati.
Bebe stravolge completamente questa visione: per lei l’ironia è fondamentale, soprattutto se viene dagli altri. Le fa capire di essere accettata come una persona “normale”.
"Dona un neurone, aiuta un hater"
Ospite al programma tv Epcc “E poi c’è Cattelan“ a febbraio nel 2017 Bebe ha organizzato una campagna ironica contro gli hater del web. Lei stessa è stata minacciata e insultata da una pagina Facebook, come avevamo spiegato in questo articolo.
Dopo aver denunciata la pagina, Bebe ha risposto così.
Sono persone che nascono con qualcosa in meno: sono gli odiatori del web, gli hater. Aiuta un hater: se gliene doni uno, avrai già raddoppiato il numero dei suoi neuroni.
L'ironia per la festa del papà
Bebe non perde occasione di fare ironica sulla sua situazione. Spesso e volentieri si è definita una ragazza a pezzi, più che altro una ragazza a cui mancano dei pezzi, a essere precise 4, i 4 arti. Mentre le persone “normali” hanno secondo lei tutti i pezzi.
Anche per la festa del papà ha usato ironicamente la sua idea:
Caro papà, questa foto è un po’ datata! Io avevo un anno e ancora tutti i pezzi, tu 30 anni e ancora tutti i capelli.
Un altro selfie comodo
Bebe Vio ha postato qualche mese fa sul suo profilo Twitter questa foto, aggiungendo
Selfie in macchina di alto livello
Non nasconde le sue protesi, anzi ne va fiera
Una fotografia scattata per il Games Anatomy: Bebe non nasconde le sue protesi, anzi le mostra fiera e senza vergogna.
Non tutti apprezzano l'ironia di Bebe
Non tutti condividono l’idea di Bebe Vio. Ecco alcuni commenti trovati sulla pagina Facebook de Le Iene riportati dal portale Next Quotidiano contrari all’atteggiamento di Bebe.
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