La dolcezza maledetta di Patti Smith: i segreti della sacerdotessa del rock

Il suo nome completo è Patricia Lee Smith ed è nata a Chicago il 30 dicembre del 1946. La musica scorreva già nel suo sangue, visto che era figlia di una cantante jazz, costretta però a lavorare come cameriera per mantenere i quattro figli. In Just kids ha raccontato così la sua nascita.

Sono venuta al mondo con un giorno d’anticipo, troppo presto, perché i bimbi nati l’ultimo dell’anno venivano dimessi dall’ospedale con un frigorifero nuovo. Mia madre ce la mise tutta per trattenermi, ma entrò in travaglio a bordo del taxi che arrancava in un turbinio di neve e vento costeggiando il lago Michigan.

Sulla sua pagina Instagram, Patti Smith ha ricordato più volte il fratello Todd, morto nel 1994. Nel 1978, quando era ancora ragazzo, era finito in un caso di cronaca: Sid Vicious, cantante dei Sex Pistols, era stato infatti arrestato dopo aver rotto un bicchiere in faccia a Todd.

Patti Smith ha pubblicato più di venti libri, la maggior parte contenenti poesie e testi di canzoni. Tre possono essere considerati opere autobiografiche, tra cui Just Kids, in cui ha raccontato la sua grande amicizia con il fotografo Robert Mapplethorpe, morto di AIDS nel 1989. Così ha raccontato gli ultimi momenti dell’amico.

Ci salutammo e lasciai la stanza. Qualcosa mi spinse a tornare indietro. Era scivolato in un sonno leggero. Restai a guardarlo. Così sereno, come un bambino vecchissimo. Aprì gli occhi e mi sorrise. ‘Sei già tornata?’ Poi si riaddormentò. L’ultima immagine di lui fu come la prima. Un giovane che dormiva ammantato di luce, che riapriva gli occhi col sorriso di chi aveva riconosciuto colei che mai gli era stata sconosciuta.

L’aspetto androgino di Patti ha sempre creato confusione, tanto che il poeta Allen Ginsberg la prese per un ragazzo. Lei dovette mostrargli le sue forme da donna per convincerlo che si sbagliava. A chi le domandava se fosse bisessuale, lei rispondeva però così:

Ho provato a farlo con una tipa una volta, ed è stato un disastro. Era troppo soffice. Mi piace la durezza. Mi piace sentire il torace di un uomo. Mi piacciono le ossa. Mi piacciono i muscoli. Non mi piacciono quei seni morbidi.

A soli 19 anni, Patti Smith ha partorito una figlia, data subito in affidamento e mai più rivista. Nel 1979 ha sposato il musicista Fred Smith, da cui ha avuto due figli: Jackson nato nel 1981 e Jessica nel 1987, entrambi musicisti. Nel 1994 Fred Smith è scomparso per un attacco di cuore.

Patti Smith è da molti anni amica del Dalai Lama, che nel 2015 è salito con lei sul palco del Festival di Glastonbury per festeggiare l’ottantesimo compleanno. Lei, però, non si dichiara buddista e più volte ha dichiarato di ammirare Papa Francesco.

Il 3 maggio 2017 l’università di Parma le ha conferito la laurea ad honorem. Nel suo discorso, Patti Smith ha detto:

Quando ero giovane sognavo di frequentare una grande università e di avere accesso alle grandi biblioteche del mondo […] ma venendo da una famiglia povera, non c’era denaro per realizzare questi obiettivi e non avevo la capacità accademiche necessarie per vincere una borsa di studio. Ma questo sogno ha sempre vissuto in me. Ricevere questo titolo mi connette profondamente con una delle nostre grandi istituzioni di istruzione superiore e di ciò vi sono molto grata.

Nel suo account Instagram, Patti Smith mostra spesso una sua grande passione: visitare le tombe dei grandi di tutto il  mondo.

Appassionata di poesia, recentemente Patti Smith ha deciso di acquistare la casa d’infanzia del poeta francese Arthur Rimbaud, nella piccola cittadina francese di Roche. Qui che il poeta aveva composto una delle sue poesie più famose, Una stagione all’inferno.

Su Instagram Patti Smith racconta la sua vita di tutti i giorni: si rilassa con le serie tv come CSI e Law and Order, ama il caffè e le piace scrivere alla sua scrivania attorno alla quale ha sparso l’aroma del tè oolong.

La particolarità dell’account Instagram di Patti Smith è data non solo dalla narrazione spontanea della sua vita quotidiana, ma anche dalla scelta di iniziare sempre le didascalie con “This is”, quasi stesse componendo una poesia.