Glenn Close è una delle attrici più ammirate a livello mondiale. La sua carriera è significativa e notevole, tuttavia non ha mai vinto un Premio Oscar nonostante sia stata candidata per ben otto volte dall’Academy, una volta in più di Leonardo DiCaprio che però all’ultima nomination ce l’ha fatta a conquistare la preziosa statuetta. Qualcuno parla di una vera e propria maledizione, ma in realtà ci sono tanti attori la cui carriera è stata costellata di successi di critica e al botteghino che l’Oscar non riescono a vederlo neppure col binocolo – tra i viventi, per esempio, Tom Cruise, Johnny Depp, Bill Murray o Sylvester Stallone.
Le nomination all’Oscar per Glenn Close arrivarono nel 1983 per Il mondo secondo Garp che rappresentò il suo esordio al cinema, nel 1984 per Il grande freddo, nel 1985 per Il migliore, nel 1988 per Attrazione fatale, nel 1989 per Le relazioni pericolose, nel 2012 per Albert Nobbs e nel 2019 per The Wife – Vivere nell’ombra. In quegli anni e in quelle categorie – le prime tre nomination come miglior attrice non protagonista, le altre come miglior attrice protagonista – fu battuta rispettivamente da Jessica Lange per Tootsie, Linda Hunt per Un anno vissuto pericolosamente, Peggy Ashcroft per Passaggio in India, Cher per Stregata dalla luna, Jodie Foster per Sotto accusa, Meryl Streep per The Iron Lady e Olivia Colman per La favorita.
Certo, in alcuni casi possiamo scommettere che sia stata davvero una bella lotta tra queste artiste e c’è da dire che un paio di questi ruoli di Glenn Close siano tanto iconici da rimanere nell’immaginario collettivo. Pensiamo ad esempio a quello della pericolosa stalker Alex in Attrazione fatale o all’algida e spietata marchesa Isabelle de Merteuil ne Le relazioni pericolose. Pensavamo che i tempi fossero maturi per lei nel 2019, per il suo ruolo femminista in The Wife che, credevamo, sarebbe stato valorizzato dall’Academy, ma così non è stato.
Un’altra sconfitta Glenn l’ha incassata ai Golden Globe 2021, “battuta” da un’altra icona, Jodie Foster, in corsa come miglior attrice non protagonista per Elegia americana. La nomination agli Oscar è arrivata, nella medesima categoria, e chissà che stavolta Glenn non possa spuntarla.
Curiosamente, è proprio con un ruolo femminista che Close esordì nel 1982, quello dell’infermiera Jenny – madre del Garp del titolo – che decide di avere un figlio ma non un marito. All’epoca la pellicola fu vietata ai minori di 17 anni negli Usa.
Ripercorriamo la carriera dell’attrice insieme in questa gallery fotografica.
Le origini
Classe 1947, Glenn Close è nata in una famiglia aristocratica di Greenwich in Connecticut, paese che è stato fondato proprio dai suoi antenati. Il padre era un medico che ha viaggiato molto per lavoro – prestando servizio anche al presidente del Congo Belga. Tra i 7 e i 22 anni l’attrice è stata all’interno di una setta, il Riarmo Morale. Si è laureata in Virginia nel 1974 e poi si è trasferita a New York, dove ha intrapreso una carriera teatrale a Broadway.
Dal teatro al cinema
Nella prima metà degli anni ’80, l’attrice riscosse un grande successo a Broadway e Off Broadway, ma ben presto si cominciò a dedicare a un altro medium: il cinema. Il suo primo film fu appunto Il mondo secondo Garp nel 1982, in cui interpretava la madre single per scelta del compianto Robin Williams.
Il grande freddo
Il cult diretto da Lawrence Kasdan rappresentò un trampolino di lancio nella carriera di Close e di alcuni suoi colleghi. Si tratta di una pellicola che scava a fondo all’interno di un’umanità profondamente cambiata nell’arco di un ventennio e in cui ogni personaggio interpreta in realtà una fetta d’America. Il personaggio di Sarah portato sulla scena da Close, con i suoi sensi di colpa, incarna appieno la voglia di riscatto, il desiderio di redimersi aiutando gli altri, facendo la cosa giusta.
Attrazione Fatale
Un film che davvero non ha bisogno di presentazioni. La pellicola di Adrian Lyne, in cui Close recitava accanto a Michael Douglas, ha influenzato tantissimo l’immaginario collettivo. Tanto che ha contribuito a coniare l’espressione «bunny boiler». In una scena, Close bolle in acqua il coniglietto della figlia di Douglas per vendetta contro quest’ultimo: l’espressione indica quindi una stalker estremamente vendicativa. È al settimo posto nella classifica dei 50 personaggi più cattivi dei film.
Le relazioni pericolose
Tratto da un celebre romanzo epistolare francese, Le relazioni pericolose è un film di Stephen Frears in cui Close interpreta la marchesa manipolatrice che tira i fili delle vite di John Malkovich, Michelle Pfeiffer e una giovane Uma Thurman.
Il mistero von Bulow
Glenn Close è al centro di un celebre caso giudiziario. È la moglie del protagonista Jeremy Irons, accusato di averla mandata in coma irreversibile con un’iniezione di insulina.
Amleto
Lo stesso anno, il 1990, Close porta un classico di Shakespeare al cinema, diretta da Franco Zeffirelli e accanto a Mel Gibson. È una straordinaria Gertrude, lussuriosa madre di Amleto.
La casa degli spiriti
Si tratta del film tratto dall’omonimo romanzo di Isabel Allende. Nel cast con Close c’è anche Meryl Streep, che spesso viene confusa con lei. Close è da sempre molto autoironica sull’argomento, tanto più che Streep ha vinto 3 Oscar – anche se a fronte di oltre venti candidature nel tempo.
La carica dei 101
Un altro ruolo iconico per Close, soprattutto tra i bambini, fu in questo film Disney, in cui interpretava Crudelia DeMon, che rapisce i dalmata per farsi una pelliccia. Ma, come tutte sappiamo, non ha il successo che sperava nella sua impresa.
In tv
Ha partecipato a molti telefilm, ma la sua interpretazione più memorabile è quello della capitana di polizia Monica Rawling nella serie cult The Shield.
Albert Nobbs
È protagonista di questo film ma anche co-autrice della sceneggiatura. Interpreta il ruolo di Albert Nobbs, ossia quello di una donna che si finge uomo per poter lavorare. Nel 1982, l’attrice aveva portato il ruolo Off Broadway, vincendo un Obie Award.
The Wife
Qui è la moglie di Jonathan Pryce, considerato il più grande scrittore di tutti i tempi. In realtà, è la moglie che scrive i suoi libri.
Elegia americana
È, per ora, l’ultimo film interpretato da Glenn Close; diretto da Ron Howard e trasmesso da Netflix, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro di memorie del 2016 di J. D. Vance.
Una irriconoscibile Glenn interpreta nonna Mamaw, la nonna del protagonista. Con questa pellicola conquista l’ottava nomination agli Oscar.
Gli amori
Ha sposato dal 1969 e il 1971 il cantautore Cabot Wade e poi dal 1984 al 1987 l’imprenditore James Constantine Marlas, e ancora dal 2006 al 2015 l’uomo d’affari David E. Shaw. Ha avuto una figlia, Annie (in foto accanto a lei), dalla sua relazione tra il 1987 e il 1991 con il produttore John H. Starke.
Le passioni
È una sostenitrice del Partito Democratico e ha sostenuto l’approvazione del matrimonio egualitario. Ha fondato un’associazione che si occupa di combattere il pregiudizio contro le persone affette da malattie mentali: BringChange2Mind. Si è occupata anche di salvare i cani randagi di Los Angeles e ha sposato diverse battaglie animaliste. Tra i vari interessi come la cultura e i viaggi, ama il baseball: è tifosa dei New York Mets. Ha anche una collezione di tutti i suoi abiti di scena utilizzati nei film.
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