24 “personagge” e disegni per insegnare a bambine e ragazze a essere davvero libere
Graphic novels, illustrazioni, fumetti e serie tv possono dare una grossa mano al dibattito su donne, emancipazione e libertà. Ampliando la narrazione sul femminile, capovolgendo stereotipi e, in molti casi, bloccando la spirale di odio e violenza cristallizzata in abitudini millenarie.
Uno dei grandi poteri che abbiamo in quanto esseri umani è la capacità di mescolare pensiero e comunicazione (non per forza sotto forma di linguaggio verbale) in un fluido armonico e archetipico che ci permette di etichettare le cose del mondo, di arricchire i significati, di capovolgere idee e stereotipi e di interpretare ciò che ci sta intorno.
Una skill che ci aiuta, in buona sostanza, a rappresentare: in semiotica, che è la scienza che studia e interpreta i segni e il modo in cui l’uomo li usa per comunicare, la rappresentazione è il modo in cui descriviamo persone e cose, azioni e contesti.
La formula magica in questo caso è solo una: più il pensiero è inclusivo, più lo sarà la comunicazione interpersonale, il linguaggio dei media, la società tutta.
Quando parliamo di un’etnia diversa dalla nostra, di una persona del sesso opposto e in generale di una cultura (religione o nazionalità) differente, tendiamo a darne una rappresentazione per forza di cose “viziata” dalle informazioni che riceviamo dall’ambiente esterno, da ciò in cui crediamo, che siamo o che abbiamo vissuto.
Un’abitudine che evidenzia purtroppo tutti i suoi limiti quando si parla di donne, o quando si raccontano storie alle bambine che ricalcano percorsi ormai superati e spesso cristallizzati nella violenza, in concetti retrogradi o di stampo patriarcale.
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La mostra 3D itinerante Libere di… VIVERE, progetto di Global Thinking Foundation in collaborazione con Anonima Fumetti e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ), punta proprio a usare la cultura pop e i suoi mezzi più diffusi e amati come l’illustrazione, i fumetti e le graphic novels per capovolgere questa rappresentazione viziata, soprattutto quella che tratteggia i contorni del femminile.
Sostituendola con un approccio fondato su libertà, accoglienza e inclusione, per abbattere alle fondamenta ogni forma di violenza sulle donne tra cui anche quella economica, di cui la Fondazione si occupa con progetti che si muovono tra cultura ed educational.
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Una nuova narrazione che fa bene (e racconta) le donne
Libere di… VIVERE racconta tre universi – quello della disuguaglianza di genere, della violenza economica e del femminismo – attraverso la Graphic Novel, il potere dell’illustrazione, le eroine dei fumetti. L’obiettivo d è quello di mettere in circolo nuove immagini, nuove storie e protagoniste immerse nell’attualità che possano rappresentare per davvero la società di oggi, informare e diffondere consapevolezza sul ruolo delle donne e sugli stereotipi che, loro malgrado, subiscono ancora oggi sulla loro pelle.
Con gravi ripercussioni sull’autostima, sulla percezione delle proprie capacità e con impatto su vita privata, scolastica e professionale: fare di più per stare al passo degli uomini, insomma, è una tendenza (che si chiama Effetto Hermione) che acquisiamo involontariamente sin da bambine.
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Prevenire i casi di violenza economica sensibilizzando e diffondendo consapevolezza è la missione di questa mostra, contro ogni forma di isolamento sociale delle donne che porta alla perdita dell’indipendenza e, in molti casi, a fenomeni di vera e propria violenza e controllo finanziario da parte del partner. La cultura pop, in questo senso, è portatrice sana di messaggi positivi, soprattutto per i giovanissimi: in Graphic Novel, illustrazioni e fumetti ritrovano riferimenti utili per la loro generazione. Le serie tv, inoltre, stanno facendo un grande lavoro per rappresentare senza sbavature il femminile con prodotti apprezzati e fruibili da un vasto parterre di spettatori. Rompendo tabù, sovvertendo schemi, denunciando ingiustizie e discriminazioni.
Le Eroine di Marina Pierri: "Dobbiamo restituire le storie a chi appartengono"
"Noi facciamo un torto all'eroina quando creiamo una donna come se fosse un eroe nel corpo di una donna con la quale vorremmo anche andare a letto"...
La mostra itinerante di Global Thinking Foundation si concentra in particolare sui primi tre media: ecco quali sono i suoi elementi chiave.
Graphic Novel: l’importanza delle storie che raccontiamo a bambine e bambini
Parlare di violenza economica spesso significa chiamare in causa ideali superati, che si sono cristallizzati nella cultura e nella società e dunque internalizzati non solo dal carnefice ma anche dalla vittima. Che, spesso, non è consapevole di esserlo. Tre novelle inedite della collana “Voci di donna da infiniti universi” ideata da Global Thinking Foundation e realizzata insieme ad Anonima Fumetti ripropongono testimonianze vere, racconti reali di donne che si sono rivolte agli sportelli della Fondazione operanti su tutto il territorio nazionale.
Da queste storie sono nate tre racconti universali, da leggere d’un fiato.
La ragazza di stracci
C’è una leggenda che popola le pareti della misteriosa Grotta Zinzulusa in Puglia: racconta della figlia del Barone di Castro, un uomo crudele che aveva lasciato morire la moglie di dolore e non aveva cura della loro bambina, cresciuta come una stracciona nonostante le ricchezze paterne. L’intervento di una fata ha trasformato la cavità naturale in Salento in una grotta che sembra adornata di stracci (da qui il nome), strappati dal corpo della bambina finalmente libera dalla crudeltà del padre.
La Graphic Novel riprende la leggenda e la trasporta nel mondo attuale, in cui, secondo i dati, il 65,2% dei casi di violenza domestica si svolgono sotto gli occhi dei figli. Nel 25% dei casi, anche loro subiscono gli abusi. Parlare tramite immagini e parole di queste situazioni permette di aprire un dibattito necessario sulla violenza domestica. Senza tabù e senza stigma.
La regola del vuoto
Una donna moderna, emancipata, lavoratrice è protagonista di questa seconda Graphic Novel della collana: perde il controllo del suo conto corrente e dà il via a una spirale di controllo da parte del suo partner. L’impatto sulla sua autostima prima e sul suo benessere mentale poi è, purtroppo, incredibile. Solo una mano amica potrà salvarla da questo loop di violenza in cui, suo malgrado, si è ritrovata.
Una storia che ricalca quella di tante, troppe donne che si accorgono troppo tardi di essere le protagoniste di una vicenda simile a questa.
Alexandra e il sortilegio del mistero
L’ambientazione distopica della terza novella ci porta indietro nel tempo al periodo vittoriano, epoca in cui le donne si dibattevano in un mondo per nulla orientato ai loro bisogni e alle loro aspettative. L’esempio di eroine capaci di controvertire l’ordine delle cose fondato su una società maschilista è il cuore di questo terzo racconto in cui si parla di ricerca dell’indipendenza economica, difesa dell’ambiente, rispetto per le disuguaglianze e difesa del valore della diversità.
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5 eroine del fumetto che hanno liberato le donne
Se è vero che negli ultimi decenni ci si è impegnati parecchio per allontanare dal cliché i supereroi, integrando parecchie eroine al femminile in una narrazione tradizionalmente fondata su forza fisica e poco intelletto (e sul male gaze, ovvero la teoria femminista dello sguardo maschile che filtra il mondo e dà solo il suo punto di vista), sono tanti gli esempi di donne che hanno contribuito a trasformare il modo in cui il femminile viene dipinto dai media e in particolare dal fumetto (e dai film e serie tv che al fumetto si ispirano).
Boobplate, perché le armature da donna con il seno sono una bugia sexy e rischiosa
I boobplate che indossano le eroine dei cinecomics sono estremamente sexy, ma possono rivelarsi fatali: ecco perché.
Le eroine della mostra di Global Thinking Foundation sono donne che hanno dovuto sgomitare per conquistare un posto di primo piano in un mondo maschile. Filtro che, per troppi anni, le ha dipinte come amazzoni con poco altro da dare se non il loro corpo. Riuscendo in questa impresa, hanno sdoganato uno stigma duro a morire in modo pop e riconoscibile. Ecco quali sono le 5 eroine individuate dalla Fondazione.
1. Wonder Woman: paladina pop ed esempio di femminismo
Dagli anni ‘40 Wonder Woman, che ricalca perfettamente l’ideale di donna sexy e pericolosa ricavato dal mito delle Amazzoni, è un esempio di forza intelligente che ha trovato un grosso spazio nei palinsesti televisivi e cinematografici. Oggi la Wonder Woman della Marvel è una donna indipendente e sicura, che non ha bisogno del supporto maschile per riuscire nelle sue titaniche imprese.
2. Eva Kant: tra resilienza e carattere
Compagna del ladro Diabolik e protagonista del panorama fumettistico sin dagli anni ‘60, Eva Kant è in realtà una spalla intelligente da cui il protagonista principale ha preso molto, negli anni, smussando molti lati oscuri del suo carattere. Negli ultimi decenni Eva è stata anche usata come ambassador virtuosa di campagne contro la violenza sulle donne ed è diventata emblema di storie di amore tossico dal quale si può uscire con intelligenza e resilienza.
3. Mafalda, ironia e irriverenza
La piccola Mafalda creata dall’ illustratore Quino è allegra e cinica, una bambina che non le manda a dire ed esempio di ironia intelligente che apre le porte della libertà e dell’indipendenza. Per un certo periodo è stata anche “usata” a fini politici in Argentina, sua terra natale, tanto era forte il suo impatto non solo mediatico ma anche sociale.
4. Valentina, essere belle non è un limite
Sensuale, indipendente, spregiudicata, Valentina è davvero un’eroina dei fumetti rivoluzionaria. E questo non solo per l’epoca nella quale il personaggio più iconico di Crepax è nato e si è evoluto (erano gli anni ‘60), diventando un’ illuminata protagonista principale da spalla quale era; ma anche per il carattere che, grazie a una vitalità incredibile e una femminilità dirompente, ha saputo capovolgere il cliché della bella donna che non ha nulla da dire. Valentina è (ancora adesso) tutto il contrario.
5. Solange, trionfano gli ideali e l’avventura
Nata dalla penna di Cinzia Ghigliano, Solange è un’apolide che si muove per il mondo a cavallo della Bella Epoque. Donna di colore in un’epoca di colonialismo selvaggio, Solange è brillante e indipendente, esempio di come, sopra i grandi ideali della vita, si possano costruire figure rappresentative non solo di un particolare periodo storico ma eterne, inscalfibili, potenti.
Libere di vivere, illustrazioni contro la violenza economica
Un’immagine può comunicare più di mille parole e non si tratta solo di retorica. L’ultimo capitolo della mostra Libere di…VIVERE è focalizzato sulle illustrazioni a tema violenza economica, in cui i tratti creativi di matite e colori dipingono realtà spesso agghiaccianti. Gli illustratori coinvolti hanno cercato di rappresentare, ancora una volta senza tabù, cosa vuol dire perdere il controllo della propria vita.
Il risultato lo si può ammirare in questa gallery.
Prigione di Elisa Beli Borrelli
Tecnica: illustrazione digitale. Illustratrice e fumettista di Torino con un grande interesse per la Graphic Novel.
La città dei lavoratori di Rossana Berretta
Tecnica: matita su carta, scansione, tecnica a tratteggio colori con tavoletta grafica. Illustratrice per varie case editrici e fumettista, Rossana insegna anche fumetto, disegno e illustrazione alla Scuola Chiavarese.
Prigione dorata di Serena Arato
Tecnica: inchiostro di china e matite colorate. Artista, insegnante e curatrice, ha realizzato molti lavori di pittura illustrazione per diverse realtà.
Love Chains di Elena Bia
Tecnica: illustrazione digitale. Illustratrice, fumettista e insegnante, collabora con realtà internazionali e si è perfezionata all’Accademia di Belle Arti di Torino.
La gabbia di Elena Barberis
Tecnica: illustrazione digitale. Scenografa e illustratrice freelance torinese, realizza tra le altre cose storyboard per case di produzione cinematografiche indipendenti.
Foglie di tabacco di Dong Hairuo
Tecnica: matita con colore seppia. Nata a Pechino, vive e lavora a Torino e ha partecipato a diverse mostre collettive.
Baglock di Clarissa Corradin
Tecnica: illustrazione digitale. Laureata in pittura e illustrazione, attualmente è illustratrice freelance con diverse pubblicazioni per bambini e ragazzi all’attivo.
Una catena invisibile di Andrea Lusso
Tecnica: illustrazione digitale. Grafico e animatore 2D e 3D, è anche un illustratore freelance e insegnante.
Silenzi di Fanny Vagnoni
Tecnica: acquerello, matita e china. Pittrice, illustratrice e grafica originaria di Roma, si è poi diplomata a Torino all’Accademia di Belle Arti dove ha proseguito con diverse attività nel settore.
You have to do it di Ilaria Ticino
Tecnica: illustrazione digitale. Diplomata alla Scuola Internazionale di Comics, è un’illustratrice freelance specializzata in grafica e design.
Lo sguardo distante di Pierpaolo Rovero
Tecnica: illustrazione digitale. Disegnatore di fumetti, docente, illustratore torinese, ha lavorato anche con Disney per la testata Topolino.
Di-pende di Elena Pianta
Tecnica: illustrazione digitale. Disegnatrice di fumetti, illustratrice e docente ha iniziato la sua carriera alla Sergio Bonelli Editore.
Ipocrisia di Vittorio Pavesio
Tecnica: matita nera e blu su carta, colore con tecnica digitale. Autore e disegnatore di fumetti, fondatore di Anonima Fumetti e organizzatore della fiera Torino Comics.
Catene di Alessia Martusciello
Tecnica: matita e china, colore con tecnica digitale. Disegnatrice e autrice di fumetti ha collaborato con Disney Italia e con l’autrice E.Gnone per la sua saga Fairy Oak.
L’aiuto di Nicla Ghibaudo
Tecnica: illustrazione digitale. Collabora con l’Associazione Anonima Fumetti e lavora come grafica e illustratrice.
Tesoro mio di Federica di Meo
Tecnica: illustrazione digitale. Disegnatrice di manga e insegnante, ha lavorato tra Italia e Giappone e collaborato tra gli altri con DeAgostini e Panini Italia.
Global Thinking Foundation nasce nel 2016 con lo scopo di promuovere l’educazione finanziaria, con una particolare attenzione alle donne e all’uguaglianza di genere.
Digital Editor di costume, online scrivo di serie tv, royals, attualità e lavoro. Mamma di una cinquenne con la testa di una preadolescente, calabrese nel sangue e torinese d'adozione, ho un'opinione su tutto e una tazza di caffè ...
- I soldi delle donne
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