Lou Salomé è state una delle poche donne dell’età moderna a rappresentare tutte le sfumature delle femme fatale. Bellissima e molto colta, fin dall’adolescenza lasciò dietro di sé una scia di uomini inconsolabili. Alcuni di loro arrivarono addirittura a suicidarsi per lei. Pietro Citati la descrisse così in un vecchio articolo per La Repubblica, intitolato La bambina mangiauomini:
Quando era giovane, Lou incantava tutti: Nietzsche, Paul Rée, scrupolosi professori, anziani teologi svizzeri, giovani studenti che le scrivevano subito lettere innamorate, anziane signore “idealiste”, i dotti e i semplici: incarnava in maniere diverse i sogni di ciascuno, come se fosse la proiezione di tutti coloro che la incontravano. Attraeva e respingeva. Se lo avesse desiderato, avrebbe incantato un gatto, una rosa o una pietra, che si sarebbero precipitati estatici ai suoi piedi. Quando diventò adulta, poeti, sociologi, orientalisti, psicologi, uomini politici, drammaturghi, giornalisti, economisti, medici illustri la corteggiarono disperatamente: quasi sempre invano.
Sigmund Freud, Friedrich Nietzsche, Paul Rée, Rainer Maria Rilke e molti altri studiosi e intellettuali dell’Europa di inizio Novecento. Cosa aveva di speciale Lou Salomé? Occhi chiari, capelli biondo cenere e figura minuta, in realtà esercitava un fascino molto più potente sugli uomini, ovvero quello dell’intelligenza, della cultura e di una libertà assoluta. Non a caso, Nietzsche compose Così parlò Zarathrusta proprio nel periodo in cui aveva frequentato la ragazza, con cui aveva discusso a lungo le sue idee.
Oggi la figura magnetica di Lou torna al cinema, nel film Lou von Salomé diretto daCordula Kablitz-Post, con Nicole Heesters, Katharina Lorenz, Liv Lisa Fries, uscito nel nostro Paese il 26 settembre 2019.
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Lou Salomé
Lou von Salomé, detta Lou Salomé, nacque il 12 febbraio del 1861 a San Pietroburgo nella famiglia di un generale russo, ma di origine tedesca. Unica femmina di sei figli, imparò presto in casa il francese e il tedesco e già a diciassette anni poteva tranquillamente discettare su filosofia, letteratura e teologia. Ancora adolescente, ricevette una proposta di matrimonio dal pastore olandese Hendrik Gillot, che l’aveva educata. Innamorato di lei (e ricambiato in maniera platonica), Gillot ottenne prima la separazione dalla moglie e poi si propose alla sua studentessa, che lo rifiutò.
Rée e Nietzsche erano pazzi di lei
Grazie alla sua già vasta cultura, a 19 anni Lou Salomé iniziò a scrivere professionalmente, trasferendosi prima a Zurigo e poi a Roma, nel 1882. Nella capitale italiana conobbe un’anziana signora tedesca, Malwida von Meysemburg, che rimase stregata dalla 21enne, tanto da insistere per presentarla ai filosofi Paul Rée e Friedrich Nietzsche, allora rispettivamente 32enne e 38enne. Lo strano trio partì per un viaggio verso i laghi lombardi, in compagnia della madre della Salomé. Forse ci fu persino un bacio tra Nietzsche e la giovane, che galvanizzò il filosofo. Entrambi gli uomini erano perdutamente innamorati subito di lei, ma Lou li rifiutò, preferendo restare loro amica per discutere di filosofia, anche attraverso un fitto carteggio, pubblicato da Adelphi.
Lou Salomé con Paul Rée e Nietzsche
Lou Salomé, Paul Rée e Nietzsche si riunirono nel 1883, ma la perfezione della loro strana amicizia a tre era sparita. Lou preferiva ormai la compagnia di Rée, più calmo e sereno rispetto al tormentato Nietzsche. E quest’ultimo scriveva e strappava lettere per i due amici, non sapendo come comportarsi.
Le passioni mi divorano. Un’orribile compassione, un’ orribile delusione, un’orribile sensazione di orgoglio ferito – come resistere… Che debbo fare? Ogni mattina dubito di arrivare alla fine della giornata. Non dormo più: a che serve camminare per 8 ore?… Questa sera prenderò tanto oppio da perdere la ragione”.
Due anni dopo aver conosciuto Lou Salomé, Nietsche scrisse:
“Soltanto dopo averla frequentata, sono stato maturo per il mio Zarathustra“. Era dilaniato tra amore e odio, ma alla fine vinse il perdono. Nel maggio 1884, in una lettera indirizzata a Malwida von Meysenbug scrisse che “persone straordinarie come la signorina Salomé meritano, tanto più se sono così giovani, ogni misura di indulgenza e di compassione“.
Alcuni tentarono il suicidio per lei
Paul Rée e la Salomé vissero insieme per tre anni. Qualche anno dopo, nel 1901 l’uomo venne trovato morto suicida in Svizzera. Dopo di lui, Lou frequentò il filosofo Hermann Ebbinghaus, il sociologo Ferdinand Tönnies e infine l’orientalista Friedrich Carl Andreas che, dopo aver tentato il suicidio perché era stato rifiutato, riuscì a convincerla a sposarlo. Fu il vecchio maestro della Salomé, il pastore olandese Henrik Gillot che per primo l’aveva chiesta in moglie, a unirli in matrimonio. Nonostante il matrimonio, lei continuò a sentirsi libera di amare chi voleva.
Lou Salomé e Rainer Maria Rilke (sulla destra)
Nel 1897 Lou iniziò la relazione con il grande poeta tedesco Rainer Maria Rilke, che amò per quattro anni e con cui viaggiò a lungo in Russia. Così scrisse Rilke di lei, come ricordato nell’articolo di Pietro Citati:
Fosti la più materna delle donne. Fosti un amico come lo sono gli uomini. Una donna, sotto il mio sguardo. E ancora più spesso una bambina. Fosti la più grande tenerezza che ho potuto incontrare. L’elemento più duro contro il quale ho lottato. Fosti il sublime che mi ha benedetto. E diventasti l’abisso che mi ha inghiottito.
Si innamorò della psicanalisi
Forse a causa della storia tormentata con Rilke, Lou Salomé si avvicinò alla psicanalisi e iniziò a studiare per diventare psicanalista. Nel 1911 prese parte al Congresso della Società psicanalitica di Vienna dove conobbe Sigmund Freud. Lui rimase stregato dalla sua intelligenza, ma non accadde nulla di più tra di loro, se non uno scambio di idee tra “colleghi”. Lei cominciò invece a frequentare un altro psicanalista, Viktor Tausk, anche lui morto suicida alla fine della loro storia.
Una scena del film "Lou Andreas-Salomé"
Lou Salomé morì nel 1937, nella sua casa a Goettingen, all’età di 76 anni, sette anni dopo il marito. Alla sua figura sono stati dedicati numerosi libri e film, tra cui Lou Andreas-Salomé, uscito nel 2019.
Una scena del film "Lou Andreas-Salomé"
Il film, diretto da Cordula Kablitz-Post, è interpretato da Nicole Heesters, Katharina Lorenz, Liv Lisa Fries, Helena Pieske, Matthias Lier.
Anche Liliana Cavani ne parlò in un film
Anche nel film Al di là del bene e del male, diretto nel 1977 da Liliana Cavani e ispirato proprio a un’opera di Nietzsche si parla di Lou Salomé e del suo rapporto con Rée e lo stesso filosofo tedesco.
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