Lunetta Savino: "Innamorarsi a 60 anni e quella scena di autoerotismo senza tabù"
Dagli esordi a teatro, passando per televisione e cinema: la vita e la carriera di Lunetta Savino, l'attrice lanciata dalla serie "Un medico in famiglia"
Dagli esordi a teatro, passando per televisione e cinema: la vita e la carriera di Lunetta Savino, l'attrice lanciata dalla serie "Un medico in famiglia"
Per chi conosce Lunetta Savino solo come Cettina in Un medico in famiglia, sarà stata una sorpresa riscoprirla nel suo ultimo ruolo al cinema, come protagonista del film Rosa di Katja Colja, presentato come evento speciale per la CityFest di Roma nel 2019.
Nella pellicola, che la vede per la prima volta recitare nel ruolo principale, Lunetta Savino è una donna sessantenne alle prese con il dolore per la morte della figlia. Mentre suo marito non sembra superare la tragedia, lei scopre un nuovo mondo e trova il coraggio di rinascere. In una delle scene chiave, trova un sex toy tra gli oggetti di sua figlia e inizia a “investigarne” l’origine.
Con un approccio femminista e originale, la regista ha costruito un ruolo perfetto per Lunetta. L’attrice ha però raccontato ad adnkronos di aver avuto qualche dubbio, quando le è stato chiesto di affrontare una scena di autoerotismo.
Ero un po’ preoccupata, ma poi è stata fatta con grande delicatezza, dietro la cinepresa c’era un uomo ma molto sensibile, ed è stato tutto molto naturale. È come qualcuno che spia l’intimità di Rosa, io sono stata al gioco e ho accettato di mostrare anche il mio corpo non perfetto.
Si è trattata di una rinascita professionale per Lunetta Savino, che a Huffpost nel 2019 ha anche parlato di come ci si sente a innamorarsi a sessant’anni, come è successo a lei.
Ho un compagno da tre anni. È il giornalista e scrittore antimafia Saverio Lodato, ha 67 anni ed è molto simpatico e vivace, pieno di curiosità e interessi, e questo è importante perché non sempre i miei coetanei hanno tanta vitalità. Grazie a lui, ho scoperto lati di me che non conoscevo.
La felicità, però, ha un profumo diverso: quello della libertà di essere quello che si è, senza dipendere dall’altra persona.
Da donna, mi accorgo che, alla nostra età, con i figli grandi, una vita già strutturata e un’autonomia anche economica, ti senti meno dipendente dalla relazione. L’indipendenza è essenziale, riguarda la libertà delle donne. Oggi, il rapporto con l’uomo non è più centrale per noi.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la carriera di Lunetta Savino…
Lunetta Savino nasce a Bari il 2 novembre 1957. Dopo la laurea al Dams di Bologna, si diploma presso la Scuola di teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna e debutta a teatro nel 1981 in Macbeth. L’esordio al cinema arriva un anno dopo con il film Grog di Francesco Laudadio.
Dopo tanti anni di gavetta, soprattutto a teatro, il successo vero arriva nel 1998 con la serie televisiva Un medico in famiglia, in cui Lunetta Savino interpreta Cettina. Rimane nel cast per cinque felicissime stagioni, diventando uno dei volti più conosciuti del piccolo schermo.
Contemporaneamente, però, Lunetta viene scelta per altre serie televisive di successo, come Il bello delle donne e Raccontami, e numerose fiction. Continua anche la sua esperienza a teatro, il suo primo amore.
Nel 2020 è stata anche Felicia Impastato, mamma di Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978, in un film per la tv andato in onda sulla Rai.
Dopo il successo in TV, anche il cinema riscopre Lunetta Savino. Tra le pellicole di maggiore successo a cui ha partecipato ci sono Saturno contro (2007) e Mine vaganti (2010), per cui ha ricevuto il prestigioso Nastro d’argento come Miglior attrice non protagonista.
Sul suo profilo Instagram, Lunetta si è mostrata con il compagno Saverio Lodato, con cui ha una relazione da quattro anni. Prima di lui, era stata sposata con Franco Tavassi, dal quale ha divorziato nel 1994: insieme a lui ha avuto un figlio, Antonio, nel 1988.
Intervistata da Movieplayer in occasione dell’uscita di Rosa, Lunetta Savino ha approfondito il percorso che l’ha portata a dire di sì alla regista.
Con Katja abbiamo parlato molto e ci siamo raccontate tanto in questi due anni in cui la sceneggiatura si è modificata diverse volte fino a quando non ha preso la strada a lei più congeniale. Mi sono data completamente, mi sono fidata di lei soprattutto nelle scene più difficili e rischiose in una storia per immagini e emozioni.
Uno dei motivi per cui ho accettato questo ruolo, oltre al mio percorso di donna femminista, era la scommessa per nulla semplice di mettere vicini due mondi fortissimi, due tabù come la morte e il piacere. E raccontarlo in un film, mettendo al centro una donna che ricomincia a vivere, a sorridere e a scoprire i sex toys frequentando il retrobottega di un salone da parrucchiera, è rivoluzionario.
Avevo paura, ma sono una temeraria e penso si debba sempre approfittare di certe occasioni per esplorare fino in fondo personaggi come questo, sono occasioni speciali per mostrare cose molto intime di te, che nella vita saresti più reticente a far vedere.
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