Si dice che un artista felice non possa realizzare grandi opere. Il concetto è opinabile, ma sicuramente sono moltissimi i casi di depressione e di malattie mentali nel mondo dell’arte. A peggiorare la situazione, di solito, sono i rimedi utilizzati per uscirne: alcol, droghe, relazioni autodistruttive. Nel caso di Niki de Saint Phalle, però, la salvezza è arrivata proprio dall’arte stessa. Dopo un’infanzia difficile e una giovinezza turbolenta, culminata nel ricovero in ospedale per una crisi nervosa, iniziò a dipingere e scoprì che quello era l’unico modo per stare meglio.
Francese, esponente del Nouveau Réalisme accanto a nomi come Christo, Yves Klein e Jean Tinguely, Niki de Saint Phalle è stata una delle artiste più importanti del Novecento. Nel 2009 il nostro paese le ha dedicato una grande mostra antologica a Roma.Una delle sue più grandi opere si trova del resto proprio in Italia, a pochi passi da Capalbio (Grosseto), ed è visitabile.
Si tratta di un progetto a cui Niki de Saint Phalle ha lavorato per diciassette anni: il Giardino dei Tarocchi, un grande parco di sculture nella maremma toscana, è un luogo coloratissimo e fiabesco, nato dalla fantasia della sua autrice. Ci lavorò dal 1978 fino alla sua morte, nel 2002. Un giardino in cui lei ha messo tutte le sue forze (e anche gran parte delle sue finanze), ma che rappresenta il suo cammino di rinascita.
Sfogliate la gallery per leggere la storia di Niki de Saint Phalle…
Niki De Saint Phalle da bambina
Niki de Saint Phalle nacque a Neuilly-sur-Seine, in Francia, nel 1930. Sua madre era Jeanne Jacqueline Harper, attrice statunitense, mentre suo padre era il banchiere francese André Marie Fal de Saint Phalle. In seguito alla grave crisi del 1929, tutta la famiglia si trasferì a New York nel 1937, dove Niki iniziò a studiare presso scuole cattoliche e pubbliche, passando da un istituto all’altro per via della sua indole ribelle. Dal 1948 cominciò a dedicarsi alla letteratura e al teatro, lavorando contemporaneamente come fotomodella per Vogue e Life.
Niki De Saint Phalle nel 1967
Nel 1950 Niki sposò lo scrittore Harry Mathews, da cui ebbe Laura (1951) e Philip (1954). Nel 1952 la coppia si trasferì a Parigi, seguendo le proprie inclinazioni artistiche. A seguito di una grave crisi nervosa, Niki venne ricoverata in ospedale a Nizza e fu proprio dalla sua camera che scoprì il potere terapeutico dell’arte.
Niki De Saint Phalle nel 1963
Dopo una prima personale nel 1956, in Svizzera, Niki si trovò sempre più a suo agio nell’ambiente artistico. Nel 1960 Niki si separò dal marito e iniziò a condividere uno studio a Parigi con l’artista Jean Tinguely, che sposò solo nel 1971.
Niki De Saint Phalle nel 1961
Nel primi anni sessanta Niki realizzò gli Shooting paintings, invitando il pubblico a sparare (o sparando lei stessa) con la carabina su dei rilievi di gesso in cui venivano inserite sacche di colori che esplodevano nel momento dell’impatto. Tale azione aveva una funzione terapeutica e anche di vendetta nei confronti del padre, accusato dall’artista di aver tentato di abusare di lei all’età di undici anni.
Niki De Saint Phalle negli Anni Sessanta
A partire dal 1965 Niki iniziò a realizzare delle figure femminili a grandezza naturale, chiamate Nanas. Nel 1966 ne realizzò una di 28 metri per il Moderna Museet di Stoccolma, stesa sul dorso come in procinto di partorire. I visitatori potevano entrare nell’opera passando per la vagina, dettaglio che suscitò non poche polemiche.
Niki De Saint Phalle nel 1970
Insieme al marito realizzò molte opere importanti, come il Ciclope di Milly-la-Forêt, la fontana Stravinsky di Parigi, la fontana di Château-Chinon e Il Paradiso Fantastico, un gruppo di nove sculture per l’Expo del 1967 di Montreal.
Niki De Saint Phalle nel 1985
Insieme al marito, dal 1979 Niki iniziò a lavorare al Giardino dei Tarocchi, un parco di sculture a Garavicchio, presso Capalbio (GR). Si tratta di un gruppo di ventidue sculture monumentali ispirate ai tarocchi, costruite in cemento armato e ricoperte da un mosaico di specchi, vetri e ceramiche colorate. Per finanziare il Giardino dei Tarocchi lanciò persino una linea di profumi.
La morte
Dopo essersi trasferita in California con la famiglia, nel 2002 Niki è morta per una malattia respiratoria.
Un'opera di Niki De Saint Phalle a Gerusalemme
Molte delle opere di Niki De Saint Phalle sono state ideate e realizzate per essere utilizzate attivamente dal pubblico.
Un'opera di Niki De Saint Phalle a Karlsruhe, Germania
Le Nanas, invece, erano il simbolo della lotta femminista condotta da Niki De Saint Phalle per tutta la sua vita. Colorate, mostruose e grottesche, volevano indagare il ruolo della donna nella società.
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