Gli insulti a Malika Ayane: "Mi fanno male quei commenti sui social"
Una voce potente e un animo fragile, che detesta gli insulti e il bullismo via social. Malika Ayane torna con un nuovo disco e racconta il male che quei commenti le provocano.
Una voce potente e un animo fragile, che detesta gli insulti e il bullismo via social. Malika Ayane torna con un nuovo disco e racconta il male che quei commenti le provocano.
Esporsi sui social è un modo per farsi conoscere, per raccontarsi o, nel caso dei personaggi famosi, per far emergere anche il lato privato che spesso viene offuscato da quello pubblico, e per parlare della propria quotidianità.
Tuttavia, quella dei social è anche un’arma a doppio taglio che, se da un lato può avvicinare alle altre persone, dall’altro può anche facilitare il darsi in pasto a commenti sgraditi e poco simpatici, cui nessuno sfugge, neppure le celebrity.
Anzi, talvolta gli haters approfittano proprio del mezzo virtuale per sfogare le antipatie sul vip di turno, criticandolo il più delle volte per l’aspetto fisico, altre per la mancanza di talento. Si passa dalle considerazioni più ciniche ma che rimangono ancora in un contesto quantomeno educato, alle vere e proprie provocazioni a suon di insulti e offese, per cui gli autori possono rischiare decisamente di più.
In generale, non si sbaglia nel dire che i social hanno contribuito a tirar fuori il peggio di molti di noi, trasformatisi in improvvisati giudici del web, sempre pronti a bacchettare e, all’occorrenza, persino a dare il via a vere e proprie risse virtuali. E, come detto, neppure i personaggi famosi sono esenti dallo scotto che l’essere presenti sulla Rete impone, a cui inevitabilmente devono aggiungere anche quello della popolarità guadagnata; solo che, di fronte a critiche e insulti, trattandosi pur sempre di persone e non di invincibili robot insensibili alle denigrazioni altrui, molti di loro reagiscono in maniere diverse, non tutti capaci di alzare le spalle e fregarsene. C’è chi con i propri haters ha continui confronti faccia a faccia – o meglio, profilo virtuale a profilo virtuale -, ma anche chi del cyberbullismo non sa farsi una ragione, e ne soffre.
Come Malika Ayane, che in un’intervista rilasciata a Vanity Fair nel gennaio del 2019 ha confessato di rimanerci molto male ogni volta che legge del bodyshaming nei suoi confronti.
La cantante di origini marocchine, in realtà, ha raccontato di essere “avvezza” agli episodi di bullismo, di cui è stata vittima fin dai tempi della scuola; non tanto per razzismo, spiega
[…] quanto un bastardissimo modo di essere ragazzini. Se non mi avessero derisa perché sono mezza marocchina, lo avrebbero fatto per gli occhiali o per il peso.
Malika ha un suo modo di reagire agli insulti: preferisce ignorarli, stando lontana dai social. Occhio non vede, cuore non duole insomma.
All’ultimo Sanremo [quello del 2015, ndr.], per esempio, non ho aperto i social per tutta la settimana. Portavo l’apparecchio ai denti, sapevo che mi avrebbero detto qualsiasi cosa. C’è una cattiveria incredibile in certi commenti.
Ayane ha anche una convinzione: che siano soprattutto le donne a subire le pressioni maggiori, finendo più spesso nell’occhio del ciclone rispetto ai colleghi maschi.
Se prendo due chili sono incinta. Se ne perdo tre sono malata. Se mi vesto sobria è tutto un ‘ecco le italiane, non osano mai’. Se mi metto qualcosa di eccentrico: vuole fare Lady Gaga? Ma che viaggio si è fatta, non sa che siamo in Italia?
È il popolo degli eterni insoddisfatti o degli eterni criticoni? Non è questo il punto, in fondo, quanto il domandarsi cosa spinga una persona a vomitare insulti gratuiti su altre che, in fondo, neppure conosce, se non attraverso un’immagine pubblica che per forza di cose è filtrata e non reale al 100%.
Alla fine, però, anche Malika ha capito che deve prenderla con filosofia, e non preoccuparsi di ogni singola parola che si trova su un social network.
Non posso piacere a tutti – dice – non sono mica la Nutella.
In gallery abbiamo raccontato di lei e della sua carriera.
Oggi, dopo dieci anni di carriera, Malika dice di sentirsi più calma e meno impulsiva, come ha raccontato a Vanity Fair.
Riesco di più a guardare le cose senza giudicare. Non penso più di dover diventare la massima specialista in ogni cosa che faccio. Possono sembrare banalità, ma io a vent’anni ero già madre e sommersa dalle responsabilità, oggi per la prima volta sento che la mia età corrisponde al mio stato mentale. Finalmente.
Diventata mamma a 21 anni, oggi Mia, la bimba di Malika, ha 13 anni.
Non ci sono alternative, i figli apprendono molto anche dall’esempio che gli diamo. Oggi lei mi guarda con amore, e le insegno a non arrendersi mai, soprattutto in amore.
Ha detto la cantante ospite a Domenica Live.
Al Corriere ha raccontato cosa pensa dell’amore:
Sono per innamorarmi continuamente e sempre credere che sia per sempre. Se no, finisce che facciamo i matrimoni a termine o dislocati, uno qui, l’altro chi sa dove. Bisognerebbe prima sposarsi, poi fidanzarsi. Dell’altro dovremmo conoscere prima i calzini sporchi, le fragilità, le facce peste appena svegli, e solo dopo innamorarci, sapendo cosa siamo disposti a dare.
Un curioso aneddoto risale al 2010, quando, a causa dell’esclusione del suo brano, Ricomincio da qui, dalla terna dei finalisti, il pubblico del teatro Ariston e l’orchestra, sotto la direzione di Marco Sabiu, ha accartocciato e lanciato gli spartiti in segno di protesta per quella decisione.
In finale arrivano Valerio Scanu (che poi vinse), Marco Mengoni e il terzetto formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici.
Il 21 settembre 2018, dopo due anni di lavorazione, esce Domino, quinto lavoro in studio dell’artista, anticipato dal singolo Stracciabudella.
Cosa significa lo ha spiegato lei stessa al Corriere.
L’amore è o farfalle nello stomaco, e allora è l’innamoramento, o è un calore dietro al collo, che ti avvisa del pericolo e quello è lo stracciabudella. Stracciabudella è il tempo perso nelle piccole discussioni inutili che occupano giornate intere. Può essere un modo di discutere da sciocchi o da romantici, ma lo scopri solo se ti sai guardare da fuori. Cosa che ci ho messo un po’ ad imparare. Ringrazio che esista la psicoterapia.
Malika ha sperimentato moltissimo, mettendosi alla prova anche nei panni di attrice.
Tra novembre 2016 e gennaio 2017 ha infatti indossato le vesti di Evita Perón, protagonista nell’omonimo musical di Massimo Romeo Piparo, che ha girato i teatri italiani per 70 repliche.
Il 16 novembre 2017 ha invece presentato lo spettacolo Non solo 25 al Teatro nuovo di Milano, in occasione del 25 ottobre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Malika ha partecipato quattro volte al Festival di Sanremo, l’ultima nel 2015, con il brano Adesso e qui (nostalgico presente), con il quale si classifica terza, aggiudicandosi per la seconda volta il Premio della Critica “Mia Martini” (la prima è stata proprio nel 2010, l’anno della protesta dell’orchestra). Nel 2013 invece ha partecipato alla kermesse canora con due brani entrambi scritti da Giuliano Sangiorgi, E se poi e Niente, il primo dei quali si classifica quarto al termine della competizione, oltre a ottenere il disco di platino.
Per due anni è stata fidanzata con il collega Cesare Cremonini. Di lui, in un’intervista per Vanity Fair, Malika ha detto:
È stata una storia importante, siamo cresciuti insieme, non potevamo raccontarci balle. Così, dopo qualche mese di alti e bassi, ci siamo guardati in faccia, ci siamo parlati e abbiamo capito che era meglio lasciar perdere. Forse [non ha funzionato] il fatto che io sono madre e lui non è ancora padre. Gestire questa differenza, le nostre vite, il lavoro, non è stato semplice. Tutto l’amore del mondo a volte non basta per costruire una relazione.
Dopo la fine della relazione con Cremonini, Malika si è sposata con il regista di spot e video musicali Federico Brugia, come lei padre di (due bambine), prima a Las Vegas, nel 2011, e poi con rito civile a Milano, nello stesso anno. La coppia si è separata nel 2016, e oggi lei ha un nuovo compagno, Claudio Fratini.
Il primo vero successo di Malika Ayane è stato nella sezione Giovani Proposte del Festival di Sanremo, dove, nel 2009, ha presentato il brano Come foglie (scritto ancora da Sangiorgi), che arriva secondo.
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