Il Coronavirus ha portato conseguenze davvero tragiche nelle nostre vite, spazzando via la normalità per come eravamo abituati a conoscerla.

Fra le tante cose cui la pandemia ci ha imposto di ripensare rientrano, ovviamente, anche i matrimoni, dato che la parola d’ordine, da quando l’emergenza è cominciata, è “evitare gli assembramenti”, e il matrimonio è invece proprio una di quelle classiche occasioni dove, spessissimo, si riuniscono molte persone.

Chiaro quindi che molti promessi sposi che avrebbero dovuto celebrare le nozze nel 2020 si siano trovati costretti a sospendere l’evento, posticipando la data oppure mettendola addirittura in stand by, “a data da destinarsi”, insomma.

Peraltro, fatichiamo a credere che in Italia una soluzione come quella proposta da Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York, possa attecchire: Cuomo ha infatti annunciato che ci si potrà sposare online, grazie ad app che permettono le videchiamate come Zoom, e che i certificati di matrimonio saranno concessi da remoto.

Negli Stati Uniti ci sono alcuni aspetti pratici che potrebbero spiegare la necessità di sposarsi in questo modo, mettendo da parte il romanticismo: tantissime persone, infatti, con il lavoro hanno perso anche l’assicurazione sanitaria, e quindi unendosi in matrimonio il partner potrebbe garantirla loro. In Italia, però, come detto è piuttosto difficile pensare che una situazione simile abbia preso sui futuri sposi, che a quanto pare stanno preferendo di gran lunga l’idea di rimandare l’evento direttamente al 2021.

A essere scettica sulla soluzione newyorchese è la wedding planner Diana De Ros, che a Vanity Fair spiega:

Ci sarà una tale voglia di festeggiare, di tornare a vivere le emozioni dal vivo che piuttosto aspetteranno, a meno che non ci siano esigenze specifiche. Mi aspetto matrimoni con un maggior coinvolgimento emotivo, magari con una spesa più contenuta dal punto di vista decorativo. Il settore adesso è fermo, da febbraio in poi non ci sono stati matrimoni e nemmeno eventi collegati. Abbiamo ancora prenotazioni aperte da settembre in poi, con matrimoni anche di stranieri in Italia e all’estero, ma ci sono tante variabili compresi i viaggi e gli spostamenti degli ospiti. Controlliamo costantemente anche per non far perdere soldi agli sposi.

Una grande macchina che si è fermata

Nel nostro Paese sono 17 mila i matrimoni annullati tra marzo e aprile, altri 50 mila sono in forse per maggio e giugno. Ma, oltre al dispiacere degli sposi nel dover posticipare un giorno importante, c’è anche l’ingente perdita economica di tutto ciò che ruota intorno al business dei matrimoni, una perdita stimata in 26 miliardi, con un calo dei ricavi dell’80-100%, come sottolineato da Assoeventi, associazione di Confindustria del settore.

Assieme agli sposi, ovviamente, sono fermi fotografi, musicisti, fiorai, ristoranti, catering, negozi di bomboniere e abiti, insomma tutto ciò che rientra nel giro del wedding, e che rappresenta un business da circa 40 miliardi l’anno.

Tutti (o quasi) al 2021

 In molti stanno rinviando al 2021, sarà l’anno dei matrimoni infrasettimanali e invernali – spiega a RaiNews la wedding plannerSimonetta Quieti – È tutto l’indotto a essere in fortissima crisi: wedding planner, fotografi, operatori video, fioristi, musicisti, ristoranti e strutture che lavorano solo sui matrimoni, negozi di bomboniere, tipografie, negozi di abiti da sposa. È tutto fermo. La cosa che succederà è che verranno spostati tutti nel 2021, anno in cui ci saranno tantissimi matrimoni. Chi si doveva sposare nel 2020, lo farà l’anno prossimo, in un giorno infrasettimanale o in un periodo dell’anno in cui generalmente non ci si sposa, perché ovviamente la maggior parte delle date era già impegnata […] Qualcuno che doveva sposarsi tra maggio e giugno sta provando a spostare a settembre o a ottobre, ma io sono convinta che di fare matrimoni tradizionali per ora non se ne parli, perché un banchetto, così come lo conosciamo, con centinaia di persone, è di fatto un assembramento.

C’è chi non rinuncia

Qualcuno che ha deciso di sposarsi comunque c’è; anche perché, di fatto, la diocesi di Acireale ha spiegato che i matrimoni non sono vietati per il Coronavirus, ma devono e possono essere celebrati solo in forma strettamente privata:

In  ottemperanza a quanto attualmente prescritto dalle autorità governative, le celebrazioni dei matrimoni non sono vietate in sé, purché il rito si svolga alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze tra i  partecipanti.

La possibilità “di riserva” è anche di celebrare intanto il rito civile, sempre ovviamente in forma privata, per poi sposarsi in maniera religiosa appena sarà possibile.

Nel frattempo, anche molti vip hanno dovuto rimandare le nozze a causa della situazione; sfogliate la gallery per leggere chi, fra vip e non, ha deciso di posticipare e chi invece ha celebrato comunque il proprio matrimonio.

Online, in forma privata o rimandati: come il Coronavirus ha cambiato i matrimoni
Fonte: web
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