Quella dei tatuaggi per le donne (e fatti dalle donne) non è una conquista moderna, ma affonda le sue radici in un periodo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. All’epoca iniziarono infatti a diffondersi, tra i cosiddetti freak e gli artisti dei circhi itineranti questi marchi sul corpo, che in base a una leggenda erano il segno di un rapimento da parte degli “indiani” o dei pirati – in realtà erano per lo più le donne stesse a tatuarsi e a diffondere queste storie interessanti ma in gran parte false. La prima donna caucasica tatuata della modernità – senza andare quindi a pescare nelle società primitive che nella storia sono ricorse alla pratica dei tatuaggi – aveva infatti vissuto per un periodo con i nativi americani.
Ma la donna tatuatrice e tatuata più celebre della storia è forse Maud Stevens (o Maud Wagner, con il cognome da sposata), che fino al 1961, anno in cui morì, rappresentò praticamente un’opera d’arte vivente. La sua peculiarità è che lei fu tatuatrice a sua volta, ma non fu l’unica naturalmente. La storia di Maud e quella delle altre che aprirono la strada al concetto moderno dei tatuaggi tra le donne la trovate in questa gallery, in cui potrete ammirare i disegni straordinari di queste incredibili pioniere del tattoo.
Olivia Oatman
La prima donna di cui parliamo è Olivia Oatman, che è conosciuta appunto come la prima donna caucasica tatuata negli Stati Uniti. Quando Olivia aveva 14 anni, nel 1851, lei e la sua famiglia furono “vittime” di un’imboscata dei nativi americani Mohave. Una parte della sua storia riporta che Olivia restò a lungo con quella tribù, integrandosi e venendo tatuata di blu sul mento, com’era loro costume. Più avanti però, pare che Olivia girò il Paese raccontando delle false storie sulla vita dura con gli indiani.
Maud Wagner
La storia più affascinante di tutte è sicuramente quella di Maud Stevens, che era una contorsionista e una trapezista in un circo. Mentre era alla Fiera Mondiale di St. Louis nel 1904 incontrò il tatuatore Gus Wagner.
Gus inizia la sua opera su Maud
La leggenda costruita intorno a questi due personaggi – ma con tutta probabilità vera – dice che Gus avrebbe voluto intraprendere una relazione con Maud, ma lei gli pose una condizione: sarebbe uscita con lui se le avesse insegnato come tatuare le persone.
I Wagner all'opera
Gus lo fece, anzi la prese sotto la sua ala protettrice, anche perché Maud era brava e imparava in fretta. Ma non fu solo la sua studentessa, perché divenne al tempo stesso la sua musa ispiratrice e la sua tela.
La famiglia Wagner
I due alla fine si sposarono ed ebbero una figlia, Lotteva, che realizzò il suo primo tatuaggio all’età di 9 anni. Lotteva però non fu tatuata dai genitori, pur seguendone le orme e, dopo la morte di papà e mamma, decise che non lo sarebbe stata mai, come forma di rispetto ai due artisti.
L'insegna dei tatuatori Wagner
Gus e Maud erano particolarmente virtuosi con i tatuaggi a mano – all’epoca si utilizzavano in larga parte delle macchinette apposite. Maud, a un certo punto della sua vita, smise di esibirsi come contorsionista e trapezista per apparire nei freakshow e poi negli spettacoli di vaudeville. È morta nel 1961 a Lawton, in Oklahoma.
Stella Gassman
Un’altra donna tatuata molto famosa è Stella Gassman, che divenne la tela del marito Deafy, un tatuatore. Lei fu molto popolare negli anni ’20, perché era anche un’attrazione-pubblicità per il lavoro del marito.
Stella Gassman durante l'opera
I due ebbero due laboratori per tatuaggi, a Philadelphia e nei sobborghi di New York, ma Stella avviò numerose collaborazioni, per esempio con il circo Barnum.
L'età vittoriana
La prima età dell’oro dei tatuaggi tra le donne fu l’età vittoriana, quando i tattoo si diffusero nell’alta società come dettaglio alla moda. I tatuaggi comprendevano disegni ma anche i nomi dei propri mariti. Fu il primo rovesciamento di un pregiudizio relativo ai tatuaggi – che erano legati fino a quel momento ai circensi – e le donne tatuatrici e tatuate iniziarono in quel momento a viaggiare per il mondo in massima libertà – vestendosi peraltro e svestendosi come meglio preferivano, come le donne di oggi.
Stella e le altre
I tatuaggi tra le donne ebbero un rapido successo negli anni ’30. La giornalista Margot Mifflin ha scritto a questo proposito un libro, Bodies of Subversion, in cui si parla di pioniere come Stella Gassman, che lavorava con il marito in due salotti della costa est, Mildred Hull, che fu unica nel tatuarsi da sola, e Jessie Knight, che apprese l’arte del tatuaggio dal suo papà, che era un marinaio. Oggi, secondo una statistica del 2012, le donne tatuatrici sono il 23%.
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