*** Aggiornamento del 13 gennaio 2022 ***
Un riconoscimento prestigioso alla sua immensa personalità, alla sua vita e al suo lavoro. Dopo essere stata insignita della medaglia per la Libertà dal presidente Barack Obama oggi Maya Angelou riceve, postumo, un altro preziosissimo omaggio: sarà infatti la prima donna nera a comparire su un quarto di dollaro (una moneta del valore di circa 25 centesimi), come ha annunciato la senatrice democratica della California Barbara Lee via Instagram.
Sono molto emozionata nell’annunciare che oggi Maya Angelou diventa la prima donna nera ad apparire su un quarto di dollaro americano!
Le donne fenomenali che hanno plasmato la storia americana troppo a lungo non sono state riconosciute, specialmente le donne di colore. Sono orgogliosa di aver guidato questa proposta di legge per onorare la loro eredità.
Nei giorni precedenti, alla notizia dell’avvio della produzione delle monete da parte della Zecca di Stato, Lee aveva dichiarato:
In qualità di leader del movimento per i diritti civili, poetessa, professoressa universitaria, attrice di Broadway, ballerina e prima conduttrice di tranvie afroamericane a San Francisco, la genialità e l’arte di Maya Angelou hanno ispirato generazioni di americani. Apprezzerò per sempre quei momenti privati che ho avuto il privilegio di poter condividere con lei, dal parlare nel suo soggiorno come sorelle ai suoi preziosi consigli durante le sfide che ho dovuto affrontare come donna di colore eletta al Senato. Se vi ritroverete a tenere in mano un quarto di dollaro Maya Angelou, ricordatevi le sue parole: ‘sii certo di non morire senza aver fatto qualcosa di meraviglioso per l’umanità’.
Le monete dedicata a Maya Angelou si inseriscono in un progetto più ampio che prende il nome di American Women Quarters (AWQ), che dedicherà quarti di dollaro a tutte le donne americane ritenute meritevoli per quanto compiuto nella storia.
*** Articolo originale ***
Quando nel 1969 pubblicò la sua autobiografia, la prima di diversi volumi, Maya Angelou era certamente consapevole di aver fatto qualcosa che sembrava impossibile per la società americana del suo tempo. In Io so perché canta l’uccello in gabbia, la scrittrice e poetessa raccontava la prima delle sue tante vite, tutte vissute intensamente. Fu subito un successo editoriale, che ancora oggi continua a essere letto dalle nuove generazioni, come tutti gli altri suoi libri.
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Cameriera, ballerina, prostituta, madam, attivista, cantante, poetessa: tante esperienze diverse, passando dal Ghana all’Egitto, poi in tour in Europa e infine negli Stati Uniti. E in una di quelle innumerevoli vite, quando era ancora una bambina, Maya Angelou aveva subito una violenza sessuale da parte del nuovo compagno della madre. Non aveva esitato a raccontare la cosa a suo fratello maggiore e l’uomo era stato arrestato, per poi essere rilasciato il giorno dopo.
Una volta libero, il suo aggressore era stato picchiato a morte, molto probabilmente da alcuni membri della famiglia. Per cinque anni Maya Angelou non aveva più parlato. “Pensai di aver causato io la sua morte perché avevo fatto il suo nome alla mia famiglia”, scrisse poi in Mom and Me and Mom. “Decisi che la mia voce era così potente che poteva uccidere le persone”.
Mom and Me and Mom
Il suo coraggio e il suo ottimismo, però, hanno ispirato e ispirano ancora oggi tante donne, che come lei non hanno paura di parlare, anche dopo aver pensato di non poterlo più fare.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la vita di Maya Angelou…
Maya Angelou da bambina
Marguerite Annie “Maya” Johnson nacque a St. Louis, in Missouri, il 4 aprile del 1928, seconda di due figli. A tre anni, lei e il fratello vennero mandati a vivere dalla nonna in Arkansas, a causa delle incomprensioni tra i genitori. Visse per alcuni anni in un contesto favorevole dal punto di vista finanziario, diversamente da quasi tutti gli altri afroamericani. Sua nonna, infatti, possedeva un emporio che permetteva alla famiglia di vivere bene. Tuttavia, quattro anni dopo suo padre tornò e spedì i figli a vivere dalla madre, a St. Louis. Un anno dopo, Maya fu violentata dal fidanzato della madre e in seguito alla morte dell’uomo, pestato a morte dai suoi parenti, per diversi anni non parlò più.
Maya Angelou da ragazza
Poco dopo l’uccisione dell’uomo che l’aveva stuprata, Maya Angelou e il fratello tornarono dalla nonna. E fu proprio grazie a lei e a un’amica di famiglia, Bertha Flowers, che riuscì a ricominciare a parlare. La donna le fece scoprire autori come Charles Dickens, William Shakespeare ed Edgar Allan Poe: la letteratura la spinse infatti a ritrovare la sua voce.
Maya Angelou trova la sua voce
A 14 anni, Maya e il fratello tornarono nuovamente con la madre, stavolta in California. Dopo aver frequentato un istituto professionale, a 16 anni divenne tranviere a San Francisco, un lavoro di cui lei era orgogliosissima. L’anno seguente, tuttavia, la sua vita subì un nuovo scossone in seguito alla nascita del suo primo e unico figlio, Clyde (poi diventato Guy Johnson). Per mantenere il figlio da ragazza madre, fu costretta a fare lavori umilissimi e persino a prostituirsi. Qualche anno dopo, sposò un elettricista e musicista di origine greca, Anastasios Angelopulos: una scelta difficile, soprattutto in un momento in cui le relazioni interraziali non erano viste di buon occhio. Da lui, Maya prese il cognome che utilizzò per il resto della sua vita. L’unione, tuttavia, durò solo tre anni e dopo aver seguito un corso di ballo, Maya Angelou iniziò a girare gli Stati Uniti e l’Europa come ballerina, ottenendo un discreto successo.
Maya Angelou con Coretta Scott King
Verso la fine degli Anni Cinquanta, Maya Angelou si trasferì a New York per concentrarsi sulla scrittura. In quegli stessi anni conobbe Martin Luther King e, sentendolo parlare, decise di diventare un’attivista per i diritti civili degli afroamericani. In seguito al matrimonio con un altro attivista, il sudafricano Vusumi Make, decise di andare a vivere in Africa, tra Egitto e Ghana. Tornò negli Stati Uniti solo negli Anni Settanta, per sposarsi nuovamente con Paul de Feu, ma anche con lui finì dopo qualche anno. Nel frattempo, però, la sua carriera da scrittrice era decollata grazie al primo volume della sua autobiografia, Io so perché canta l’uccello in gabbia, uscito nel 1969.
Maya Angelou nel 1993
Maya Angelou iniziò a scrivere anche per il teatro e per il cinema, ma si dedicò soprattutto alla poesia e alla letteratura. L’America si accorse di lei e soprattutto negli Anni Ottanta ricevette numerosi premi. Venne anche chiamata nel 1993 a leggere un poema per l’inaugurazione di Bill Clinton: la sua raccolta vendette più di 1 milione di copie.
Maya Angelou con Barack Obama
Nel 2011 Maya Angelou venne insignita dal primo presidente nero della storia Usa, Barack Obama, della prestigiosa medaglia per la Libertà. Nel 2008, prima che venisse eletto Obama, era però stata una delle principali sostenitrici della candidatura di Hillary Clinton alle primarie.
Maya Angelou e la voglia di sorridere sempre
Intervistata dal Guardian nel 2013, Letter to my Daughter, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro, disse di aver scritto quel libro per le figlie che non aveva avuto.
Ho avuto un figlio ed è la cosa più bella che mi sia mai accaduta. Ma in realtà ho un sacco di figlie. Nere, bianche, asiatiche, ebree, latine… A volte ricevo migliaia di lettere alla settimana da donne che pensano che sia saggia. Pensano a me come a una madre e io penso a loro come se fossero mie figlie. Così ho pensato che fosse giusto dire ‘Ascoltate, ragazze, ci sono passata anche io. E ne sono uscita. L’ho pagata cara. Voglio che sappiate che prendendo questa strada al buio, subito a sinistra potreste trovare un buco e caderci dentro, rompendovi un piede’.
Maya Angelou nell'ultima foto con la famiglia
Maya Angelou è morta il 28 maggio del 2014, un anno dopo aver pubblicato l’ultimo suo libro. Stava ancora lavorando e scrivendo, nonostante fosse in condizioni di salute precarie.
- Storie di Donne
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