Il pene di Rasputin è al centro di una bizzarra storia. Il presunto membro del mistico russo stimato dallo zar – lungo 33 centimetri – è conservato nel museo di Erotica a Sanpietroburgo, in un vaso con la formalina.
Rasputin morì, nel corso di una congiura ai suoi danni nel 1916 e, come spiega Fanpage, non ci sono prove di una sua evirazione prima o dopo la morte, anche perché quel membro conservato nel museo non è una parte di essere umano.
La vicenda del pene di Rasputin inizia infatti nel 1920, a quattro anni dalla sua morte. A Parigi, un gruppo di esuli russi, fuggiti dopo la Rivoluzione d’Ottobre, acquistò l’“oggetto” considerandolo come una reliquia e conservandolo in una bara di legno. Poi, il pene passò a Marie Rasputin, figlia del mistico, che lo reclamò e lo tenne in California fino alla sua morte, avvenuta nel 1977.
In seguito, il pene di Rasputin fu ritrovato tra gli oggetti appartenuti a Marie, tra cui alcuni manoscritti della donna. Il membro era stato conservato in un sacchetto di velluto e dopo il ritrovamento fu acquistato dalla casa d’aste Bonham, finendo per rivelarsi per quello che è: un cetriolo di mare. In altre parole, quello che è conservato nel museo di Sanpietroburgo è solo un’oloturia, cioè un organismo che di solito vive in mare.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la storia di Grigorij Rasputin e la sua fine.
Le sepoltura
Rasputin è stato tumulato, dopo essere stato chiuso in una bara di zinco, alla chiesa Cesme (in foto). Nel 1917, la salma fu riesumata e cremata: i bolscevichi non volevano che la sua tomba diventasse meta di pellegrinaggio.
Il ritrovamento
Il corpo di Rasputin congelato fu trovato il giorno dopo la sua morte. Venne eseguita l’autopsia che stabilì come fosse morto per il colpo di proiettile che gli trapassò il cranio. Non furono trovate tracce di cianuro, ma furono trovate ferite superficiali forse per il trascinamento del cadavere.
La morte
Rasputin morì nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1916, a causa di una congiura di palazzo: erano presenti molti malumori per via della stima che il mistico godeva nella famiglia dello zar. L’uomo fu portato in un seminterrato insonorizzato (in foto), dove bevve vino al cianuro. Fu anche picchiato mentre era brillo ma senza segni dell’avvenuto avvelenamento. In seguito fu colpito da alcuni colpi di pistola, tra cui uno che lo colpì alla spina dorsale e un altro alla testa – e che gli fu fatale. Il cadavere fu gettato in un buco nel ghiaccio sul fume Malaja Nevka.
Con gli zar
Nel 1905, Rasputin incontrò gli zar. La conoscenza divenne sempre più stretta e l’anno successivo il mistico divenne un membro della corte. Sono celebri le sue storie di guarigione. Aleksej Nikolaevic Romanov era malato di emofilia: dopo una caduta, si temette per la sua vita, e Rasputin asserì di poterlo guarire con la preghiera. In effetti l’uomo guarì. Lo stesso accadde nel 1912 quando Aleksej ebbe un ematoma a seguito di un avventuroso viaggio in carrozza.
I misteri e le leggende
È probabile che molte delle presunte guarigioni operate da Rasputin fossero solo opera di suggestione, dato che il mistico possedeva un grande carisma. Sicuramente la “guarigione” di Aleksej dall’emofilia avvenne grazie al fatto che Rasputin gli sospese l’assunzione di aspirina, un farmaco che facilita la coagulazione del sangue e quindi inasprisce i sintomi dell’emofilia.
Il misticismo
Alla fine del 1800, Rasputin disse di aver visto la Madonna di Kazan e decise di partire in pellegrinaggio al Monte Athos. Fu solo il primo dei viaggi del mistico, che tuttavia non visse da eremita né fece voto di silenzio, com’era in uso tra gli altri mistici russi.
La famiglia
Si sposò nel 1887 con Praskov’ja Fëdorovna Dubrovina ed ebbero 7 figli: Mickhail (1888–1893), i gemelli Georgij e Anna (1894–1896), Dmitrij (1895–1937), Matrëna chiamata anche Marie (1898–1977), Varvara (1900–1925) e Praskov’ja (nata e morta nel 1903).
Le origini
Rasputin nacque il 21 gennaio 1869 da una coppia formata da un vetturino postale e una contadina nel villaggio di Pokrovskoe. Aveva 8 fratelli, tutti morti prima di lui. Era un bambino riservato ma anche di grande carisma. Non potè però studiare e si orientò da autodidatta verso materie che riguardassero la spiritualità.
Nella cultura popolare
Fin dall’anno dopo la sua morte, il 1917, Rasputin è stato al centro di numerosi film, che ripercorrono in maniera più o meno fantasiosa la leggenda del mistico. Rasputin è stato interpretato da numerosi attori, i più celebri dei quali sono Gerard Depardieu (in foto) e Christopher Lee. A Rasputin si è inoltre ispirato Hugo Pratt nel disegnare un personaggio della saga di Corto Maltese: quello immaginato da Pratt si chiama Rasputin ma non ha nulla a che vedere con il personaggio storico.
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