Doveva essere una lettera d’amore indirizzata alle persone autistiche e a chi si prende cura di loro: Music, il musical di Sia, si è rivelato invece una bomba a orologeria, esplosa prima ancora che il film venisse proiettato in giro per il mondo (in Italia è disponibile fino al 28 febbraio su MusicilFilm.it)

Se lo scopo della cantautrice australiana era quello di rappresentare al cinema una comunità troppo spesso dimenticata, la scelta di affidare il ruolo a una attrice neurotipica e, soprattutto, non aver coinvolto la comunità stessa nella stesura della sceneggiatura, le ha riversato addosso petizioni, critiche, pubblico dileggio (ma anche due nomination ai Golden Globe, per il miglior film commedia o musicale, e la migliore attrice a Kate Hudson).

A finire sotto accusa è stata poi la rappresentazione caricaturale (a detta di alcuni ma non di tutti, è bene sottolinearlo) che di Music, adolescente autistica, ha dato la giovane attrice e ballerina Maddie Ziegler.

Difficile, da neurotipici, mettersi nei panni di chi, persona autistica o parente, si è sentito offeso dal lavoro di Sia, un film che più che caricaturale appare di una banalità disarmante. A forza di voler dare rappresentanza a ogni realtà discriminata e ai margini – la ragazzina autistica il vicino afroamericano di origini ghanesi, l’adolescente con problemi di peso e di autostima, la sorella disfunzionale ex tossica ed ex alcolista, gli arcobaleni buttati qua e là – si rischia di cadere nel dozzinale più assoluto.

Maggiore coinvolgimento aveva ottenuto nel 2017 l’uscita di Tutto ciò che voglio (Please Stand By), road movie di Ben Lewin in cui Dakota Fanning interpretava una giovane autistica alla ricerca di sé stessa, che affrontava il tema senza cadere mai nel melodramma.

Senza una sincera pulsione a raccontare chi è inteso come ultimo, si offende una parte e si annoiano tutti gli altri: tanti sbadigli per Music, che pure poteva sollevare, almeno in Italia, questioni significative come il “Dopo di noi“, provvedimento che introduce il sostegno e l’assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei parenti che li accudiscono, o come il bullismo che ancora si abbatte con tutta la sua ignoranza contro tutti coloro che sono avvertiti come “diversi”.

Occasione persa, quella di avvicinare il grande pubblico a una tematica così delicata e importante attraverso un genere leggero come il musical, con i suoi fantasmagorici colori, le tante canzoni e le belle coreografie. Leggerezza, però, “non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Non si nasce Calvino a caso, però. Purtroppo per Sia.

Potete vedere il trailer del film qui.

"Music", il film "caricatura dell'autismo" di Sia che ha offeso il pubblico
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