Alle 19:00 del 15 aprile 2019 il mondo improvvisamente si è fermato, quando su ogni media hanno cominciato a diffondersi le immagini del terribile incendio che si è alzato su uno dei simboli di Parigi e della cultura mondiale: la cattedrale di Notre Dame, devastata dalle fiamme partite, si presume, da una delle impalcature montate tutt’attorno all’edificio per i lavori di restauro delle statue in bronzo dei dodici apostoli e dei quattro evangelisti posizionate nella parte superiore.
Loro, le statue, alte tre metri e pesanti 250 chili, si sono salvate, perché erano già state trasportate, nei giorni scorsi, lontane dalla chiesa, nel sud della Francia, per essere restaurate e tornare a svettare sulla capitale francese; ma l’imponente edificio gotico, luogo di fede, ma anche fonte di ispirazione per i letterati, ha subito danni immensi, una vera ferita nel cuore di tutti, perché l’arte, si sa, è patrimonio che appartiene a ciascuno di noi.
Victor Hugo vi ha fatto nascere un mito, quel gobbo, Quasimodo, diventato a sua volta icona e simbolo dei diseredati, degli emarginati, di quelli che soffrono l’isolamento e lo scherno sociale ma alla fine riescono ad avere la propria rivalsa nella vita. E oggi, in chiunque sia cresciuto con i classici Disney, ricompaiono vivide, davanti agli occhi, quelle immagini finali del cartone animato del 1996, in cui proprio Quasimodo salva l’amica zingara Esmeralda mentre Notre Dame brucia. Scene che oggi fanno venire i brividi.
L’incendio ora è domato, ma la devastazione delle fiamme che hanno avviluppato la cattedrale è palpabile: sono andati persi il tetto, crollato impotente sotto la furia del fuoco, e la guglia alta 90 metri, la vetta di Notre Dame, che dominava la città.
Le ipotesi
Dopo il grande dolore, naturalmente sono cominciate a circolare le prime ipotesi sull’origine dell’incendio, con la Procura di Parigi che ha annunciato l’apertura di un’indagine, affidata alla Direzione regionale della Polizia giudiziaria. Sono finora stati escluse le cause dolose, il movente criminale (nella giornata dell’incendio c’è stato persino chi ha parlato di un ritorno del giacobismo), l’atto vandalico così come quello terroristico; la pista più battuta sembra dunque essere quella dell’incendio accidentale, con le fiamme che si sarebbero propagate proprio lungo lo scheletro dell’impalcatura allestita attorno alla cattedrale.
Secondo i primi elementi emersi dall’indagine, proprio nel tetto di Notre Dame si sarebbe sviluppato l’incendio, partito, poco prima delle 19:00, dal cantiere sul tetto della cattedrale.
Il portavoce del monumento ha reso noto che, al momento dello scoppio delle fiamme, intorno alle 18:30, tutti gli operai fortunatamente avevano lasciato il cantiere. C’è solo un pompiere, fra quelli accorsi per spegnere le fiamme, che sarebbe rimasto ferito in modo importante.
Ora ci si aspetta che gli addetti ai lavori di restauro della chiesa, cui partecipano oltre una decina di aziende che operano sotto la responsabilità della sovrintendenza architettonica dei monumenti storici e dello Stato, proprietario della cattedrale, saranno interrogati, per capire se ci possano essere stati errori umani alla base dell’incendio.
Le reazioni
Il mondo, anche quello delle istituzioni, ha tremato a lungo per Notre Dame, e oggi in molti hanno voluto esternare il proprio dolore per le parti perse dell’edificio.
My heart breaks for the people of Paris after seeing the fire at Notre Dame Cathedral. Praying for everyone’s safety.
— Melania Trump (@FLOTUS) 15 aprile 2019
Ho il cuore spezzato dopo aver visto le immagini di Notre Dame. Prego per la sicurezza di tutti.
Ha scritto la First Lady americana Melania Trump.
Un coup au coeur pour les Français et pour nous tous les Européens #NotreDame pic.twitter.com/W1kXifPvmo
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 15 aprile 2019
Un colpo al cuore per i francesi e per tutti gli europei.
Twitta invece il primo ministro Conte.
Nel frattempo, è già partita anche la gara di solidarietà per recuperare Notre Dame nella sua integrità: il miliardario francese François Pinault, marito di Salma Hayek, ha fatto sapere di essere pronto a donare 100 milioni di euro per la ricostruzione.
Cette cathédrale Notre-Dame, nous la rebâtirons. Tous ensemble. C’est une part de notre destin français. Je m’y engage : dès demain une souscription nationale sera lancée, et bien au-delà de nos frontières.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 15 aprile 2019
Questa cattedrale, noi la ricostruiremo. Tutti insieme – ha twittato il premier francese Emmanuel Macron – è una parte del nostro essere francesi, e io mi impegno: da domani partirà una sottoscrizione popolare, ben al di là dei nostri confini nazionali.
Certo il lavoro sarà lungo, richiederà pazienza, tempo e molti sacrifici. Ma l’umanità, non solo Parigi, ha bisogno di tornare a vedere Notre Dame sovrastare in tutta la sua maestosità la Senna.
Le immagini dell’incendio, anche le prime che giungono dall’interno, lasciano davvero senza parole. Le abbiamo raccolte in gallery.
La caduta della guglia
La guglia che brucia
Le fiamme sarebbero partite dall’impacatura montata attorno alla cattedrale per lavori di conservazione, provocando la fuoriuscita di una colonna di fumo. Alcuni fedeli hanno raccontato che, durante la messa delle 19:00, il fuoco ha cominciato a propagarsi, avvolgendo il tetto e la guglia, fino a farli crollare, intorno alle 20. Per ore i cittadini di Parigi e migliaia di turisti hanno guardato l’incendio devastare la cattedrale eretta oltre 800 anni fa.
L'intervento dei pompieri
I pompieri hanno lavorato con pompe e autogru, riuscendo solo dopo ore a fermare il rogo. “Adesso possiamo dire che i due campanili sono stati salvati e stiamo raffreddando la struttura facendo molta attenzione all’interno”, ha dichiarato il comandante generale dei vigili del fuoco di Parigi, Jean-Claude Gallet, in un primo report delle operazioni di spegnimento del rogo.
Domato solo alle 4:00
Alle 4 di notte l’annuncio del portavoce della polizia, Gabriel Plus: “L’incendio è completamente sotto controllo. È parzialmente estinto e ci sono delle fiamme residuali da domare”.
Non ci sono feriti tra i fedeli o i turisti, l’unico in gravi condizioni è un pompiere, uno dei 500 intervenuti per tentare di domare le fiamme. Non sono stati usati Canadair, che, lanciando bombe d’acqua dall’alto, avrebbero potuto causare danni persino peggiori.
Salve le opere d'arte
Oltre alle sedici statue di bronzo già portate via nei giorni scorsi, anche le altre opere d’arte della cattedrale sono state messe in salvo. Il rettore ha fatto sapere che reliquie preziose come “la corona di spine” di Cristo sono intatte, come pure il rosone settentrionale, con un diametro di 13,10 metri. La rosa del Nord, dedicata all’Antico Testamento, ha il viola come colore dominante: in tre cerchi sono rappresentati 80 personaggi tra profeti, re, giudici e sommi sacerdoti. Al centro c’è la Vergine con il Bambino.
È molto antica
La cattedrale, situata nella parte orientale dell’Île de la Cité, nel cuore di Parigi, è una delle costruzioni gotiche più famose del mondo, oltre a essere il monumento storico più visitato d’Europa. I lavori di costruzione sono iniziati nel 1163 per concludersi nel 1344.
L'incendio prima di Pasqua
Ha una pianta a croce latina e due torri campanarie, dove si poteva salire per godere una vista panoramica della città. L’alta guglia distrutta dal rogo fu costruita nel 1860. Proprio lo scorso anno la Chiesa cattolica francese aveva lanciato un appello per raccogliere fondi e avviare delle opere di restauro della struttura, di cui da anni venivano denunciati i problemi. L’incendio è avvenuto nel primo giorno delle celebrazioni della Settimana Santa che portano a Pasqua.
Una vista dall'alto da brividi
Così compariva la cattedrale arsa dal rogo nelle riprese di un drone.
Le prime immagini dell'interno
La navata centrale
I detriti che hanno riempito la navata
Ci vorrà del tempo per ricostruire
I fedeli che tentano di entrare per vedere i danni subiti
Il tetto crollato
Il disegno simbolo
Quasimodo, il personaggio nato dalla penna di Victor Hugo, abbraccia la sua casa, la cattedrale di Notre Dame. Il disegno di un’illustratrice francese ha già fatto il giro del mondo, diventando il simbolo della tragedia.
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