Era la sera di San Valentino del 2015 quando, nel giardino della discoteca GOA di Palermo, il giovane medico venticinquenne Aldo Naro esalava l’ultimo respiro prima di morire per le percosse riportate dopo essere stato coinvolto in quella che, inizialmente, sembrava una rissa scoppiata per un banalissimo pretesto, un cappellino.

Aldo festeggiava in discoteca la sua abilitazione alla professione medica, un traguardo davvero invidiabile per un ragazzo così giovane, che aveva concluso brillantemente il suo percorso di studi ed era, legittimamente, l’orgoglio della famiglia; ma a casa, dopo quel 14 febbraio, non è mai tornato, e i genitori hanno potuto rivederlo solo sul tavolo della camera mortuaria.

Molte cose sono state dette, e scritte, sulla morte di Aldo; c’è un colpevole, un buttafuori minorenne all’epoca dei fatti, che è reo confesso di aver sferrato un calcio alla testa del ragazzo e che ora sta scontando dieci anni di reclusione. C’era l’ipotesi iniziale della rissa. Ma, più di quello che è emerso, alla famiglia Naro interessa quello che è invece rimasto sommerso, tutto ciò che, da tre anni, continua, secondo loro, a essere taciuto, omesso.

C’è un’altra verità per i genitori di Aldo, una verità scomoda e che tutti cercano di insabbiare, rispetto alla morte del loro ragazzo; e, proprio affinché la realtà dei fatti esca finalmente allo scoperto, hanno creato la pagina Facebook Giustizia per Aldo Naro, dove, senza timori, pubblicano e condividono ogni aspetto da loro giudicato “sospetto” sulle indagini successive alla morte del giovane. Come questo post, ad esempio, dove smontano totalmente la tesi della rissa.

[…] È stata inventata una menzogna in cui si dice che c’è stata una lite per un cappellino e che io sono andato a difendere queste persone… 

Ma non è vero, non c’è stata nessuna lite, non c’è stato nessun cappellino rubato.
Non so perché è stato detto questo.

So solo che sono stato preso di forza dal mio tavolo, preso a pugni davanti a tutti nel privè e poi vigliaccamente da tante persone.
Troppe persone.
Sono stato preso alle spalle, spinto, pestato a calci e buttato fuori nel giardino dove ho esalato i miei ultimi respiri.
Non sono stati solo i calci e le pedate ad uccidermi.
Mi ha ucciso la vostra indifferenza. 
Mi avete ucciso anche voi con le vostre bugie.
Creando una verità parallela.
Per discolparvi.

Ma Anna Maria e Rosario, mamma e papà di Aldo, hanno fatto di più: hanno scelto di pubblicare le foto dell’autopsia del figlio, perché, spiegano, ci sono troppe lacune nelle indagini, troppa fretta nell’esame del corpo straziato del povero ragazzo, troppi punti interrogativi che meritano una risposta. Per cui Aldo merita una una risposta.

Se Andrea Balsano, il buttafuori diciassettenne ora in carcere per l’omicidio di Aldo, davvero lo ha ucciso con un solo calcio alla testa, e nessun’altra persona è coinvolta, com’è possibile, si domanda la famiglia Naro, che Aldo presentasse lesioni in gran parte del corpo, fra cui, come riportato nella “Relazione di consulenza medico-legale concernente il decesso di Aldo Naro”, si legge in un post sulla pagina Facebook, la frattura delle ossa nasali, lesioni contusivo-compressive al collo, alla mano, ecchimosi ai polmoni, edema emorragico ai grossi bronchi, e ancora infiltrato emorragico tra la parete dell’aorta toracica e la trachea e lungo la linea ascellare posteriore?

La scelta dei genitori di mostrare le foto del cadavere tumefatto del figlio, per quanto estrema e forte, ha proprio questo scopo: gettare luce su un episodio che presenta ancora troppe ombre, continuare a scavare per ricostruire cosa sia successo davvero quella notte nella discoteca palermitana e, soprattutto, dare finalmente pace e giustizia a una famiglia che da tre anni vive nel dolore incessante. A un ragazzo che sognava di essere un medico per aiutare gli altri ma che, forse, nessuno ha davvero aiutato.

Abbiamo deciso anche noi di mostrare alcune delle foto pubblicate sulla pagina che chiede giustizia per Aldo, e ve le mostriamo nella gallery; ma attenzione, sono immagini davvero molto forti.

"Così hanno ucciso nostro figlio": parlano la mamma e il papà di Aldo Naro
facebook @giustizia per aldo naro
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