Perché il corpo nudo di Ornella Muti non è la rivincita delle over 50
Ornella Muti si mostra bellissima, nuda, sui social. Ma il suo corpo ancora stupendo non è la rivincita delle over 50. Ecco perché.
Ornella Muti si mostra bellissima, nuda, sui social. Ma il suo corpo ancora stupendo non è la rivincita delle over 50. Ecco perché.
Ornella Muti è una delle bellezze più indiscutibili del cinema internazionale ed è una splendida donna che ha passato i 60 anni e che, libera da tabù proprio come è sempre stata nel corso di tutta la sua vita e carriera, non si imbarazza nel mostrarsi completamente nuda, in uno scatto della figlia Naike Rivelli, dimostrando anche di condividere, con quest’ultima, la passione per le foto in versione “adamitica”.
Il fatto è che lei è assolutamente bellissima, ma sbaglia chi interpreta questa immagine come “la rivincita delle over 50”, proprio come non lo sono i fisici scultorei di Sharon Stone o di altre super star fighissime che hanno abbondantemente passato il giro di boa del mezzo secolo.
Già perché la vera rivincita delle cinquantenni, ammesso che di questo si possa parlare, non sta nel “conservarsi” e nell’esibire corpi che sfidano l’età e la naturale evoluzione del corpo, ma nello smettere di demonizzare proprio quei corpi, rifiutandone l’invecchiamento o etichettandoli come “indesiderabili”. Che è poi il concetto che Rossella Boriosi ha sviluppato in questo articolo.
Saper cogliere la bellezza naturale, e comunque desiderabile, di una femminilità più matura e anche più consapevole dei propri mezzi, quello è il vero obiettivo che ogni cinquantenne dovrebbe porsi, che si chiami o no Ornella Muti. E con buona pace di chi, come Yoann Moix, dà le over 50 “per spacciate”.
Ecco perché nel nudo di Ornella Muti non c’è la rivalsa di ogni donna che abbia raggiunto la menopausa; non c’è perché non è necessario trovarla nella perfezione estetica di un corpo, se poi a casa nostra ci crocifiggiamo ripensando ai “bei tempi che furono”. La vera vittoria è capire che la nostra fisicità è adeguata all’età che abbiamo, e che non dobbiamo fare una colpa di ciò né a noi, né al tempo che passa, perché non c’è nulla di grave o di vergognoso in questo. Vergognoso è, semmai, chi vorrebbe far passare il messaggio che dopo i 50 anni una donna deve essere piacente come una trentenne, altrimenti è da scartare. Quello è il vero peccato mortale.
In gallery abbiamo ripercorso la carriera di Ornella Muti.
Nata Francesca Romana Rivelli, l’esordio cinematografico avviene ad appena 14 anni, nel 1969, quando viene scelta da Damiano Damiani per il film La moglie più bella, ispirato alla vicenda di Franca Viola. Fu proprio Damiani a imporle un nome d’arte di ispirazione dannunziana (Ornella è un personaggio de La figlia di Jorio, Elena Muti è la protagonista de Il piacere), sapendo che esisteva già un’attrice con lo stesso cognome, Luisa Rivelli.
Nella sua carriera ha recitato con i più grandi, da Mario Monicelli, che la diresse nel 1974 in Romanzo popolare, Vittorio Gassman, con lei in Come una rosa al naso, Dino Risi, per cui recitò in La stanza del vescovo e Primo amore, I nuovi mostri di Monicelli-Risi-Scola, candidato al Premio Oscar come Miglior film straniero nel 1979.
Con Marco Ferreri girò nel 1981 Storie di ordinaria follia, ispirato al romanzo di Charles Bukowski, interpretando Cass, una giovane prostituta autolesionista e bellissima.
Ha poi preso parte al film Flash Gordon, nella versione di Mike Hodges, nella parte della perfida Principessa Aura, e al thriller Per amore e per denaro di James Toback. Ha rifiutato il ruolo di Bond girl, poi andato a Carole Bouquet, in Agente 007 – Solo per i tuoi occhi, perché il suo costumista, Wayne Finkelman, non era stato ingaggiato dalla produzione.
Negli anni ’80 ha girato due film con Adriano Celentano, Il bisbetico domato e Innamorato pazzo, alimentando anche i rumors su una presunta relazione, poi confermati dallo stesso Celentano solo molti anni più tardi.
È vero, ma Adriano non avrebbe dovuto raccontarlo senza avvertirmi.
Ha detto a proposito di quella liaison la Muti, affermando poi che il Molleggiato sia stata la sua unica infedeltà.
Ornella ha girato anche film più impegnati, come Cronaca di una morte annunciata di Francesco Rosi, Codice privato di Citto Maselli (per il quale ottenne la nomination come migliore attrice agli Oscar Europei), ‘o Re di Luigi Magni e Il viaggio di Capitan Fracassa di Ettore Scola, tutti realizzati nella seconda metà degli anni ottanta.
Dopo il matrimonio con Alessio Orano, dal 1988 al 1996 Ornella Muti è stata sposata con Federico Fachinetti, da cui ha avuto due figli, Carolina e Andrea.
Naike è nata nel 1974, e porta il suo cognome. Come rivelato nel 2018 da Paola Perego a Il Messaggero, la ragazza ha scoperto che l’uomo che ha sempre creduto fosse suo padre, il produttore spagnolo José de Castro, in realtà non lo è. Lo ha confermato un esame del DNA che Naike avrebbe fatto in Spagna.
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