"Nessuna vergogna da putt**a": gli Otome e la vita emotiva delle ragazze giapponesi
Gli otome, in Giappone e non solo, rappresentano un fenomeno su ampia scala: ecco di cosa si tratta e perché sono così popolari.
Gli otome, in Giappone e non solo, rappresentano un fenomeno su ampia scala: ecco di cosa si tratta e perché sono così popolari.
Ovviamente una tecnologia così non esiste, se non negli hentai più avveniristici. Esiste qualcos’altro di simile però, ossia gli otome, dei videogiochi che permettono di scegliere la propria avventura romantica.
Partiamo dal lessico: otome significa «giovane fanciulla», perché si tratta di giochi rivolti a donne giovani e mature. Le donne che si dedicano a questi videogiochi prendono il nome di «ragazze dei sogni», dato che in fondo giocano con una loro fantasia sentimentale. Gli otome sono nati nel 1994, come narrativa transmediale nelle industrie dei media giapponesi: la narrativa transmediale consiste in storie che si svolgono su più piattaforme multimediali.
Inizialmente, gli otome erano stati creati per i computer in Giappone, ma quando hanno iniziato a espandersi su altri mercati, come la Cina, sono iniziati a comparire diversi videogame per smartphone. In questi giochi si possono “vivere” le avventure sentimentali più disparate, dalla semplice passeggiata al rapporto sessuale, con dei personaggi di fantasia.
La popolarità degli otome è in crescita e non solo in Giappone, come spiega SavvyTokyo, che ha riportato alcune testimonianza: donne di tutte le età decidono di giocarvi per le più disparate ragioni. C’è Mayu, che ha 31 anni, e che non ha tempo per una relazione romantica con annessi e connessi perché troppo presa dal lavoro, c’è chi pensa che questi giochi rappresentino una sorta di evasione, ma c’è anche chi lo fa perché reclama la propria libertà emotiva e sessuale.
Posso scegliere – dice la 25enne Rio – con chi voglio uscire, oppure posso uscire con tutti i personaggi in una volta, e non devo preoccuparmi di quello che pensano le persone. Non c’è giudizio, nessuna vergogna da putt**e: è solo un gioco.
È inoltre interessante come per altre donne giapponesi si tratti di immaginare qualcosa di diverso per la loro vita, come per la 30enne Emi, che non era soddisfatta del sesso con il suo ex. Oppure c’è anche chi, dopo essersi sposata e aver avuto figli, vorrebbe rivivere il romanticismo e l’emozione di un primo incontro, di essere, per qualche momento nella propria immaginazione, di nuovo se stessa, senza per questo rinunciare a ciò che ha nella vita reale.
Sono contenta di essermi sposata e di aver avuto figli – commenta Yuuko, 59 anni – ma essere solo una madre fa male. Mio marito era così dolce con me quando ci siamo sposati la prima volta. Non ricordo l’ultima volta che mi ha nemmeno dato un bacio sulla guancia.
L’idea alla base degli otome ha sollevato degli interrogativi nel mondo della scienza. L’intelligenza artificiale può cambiare la nostra idea di relazione? L’European Research Council ha finanziato a questo proposito un progetto dal titolo Emotional Machines: The Technological Transformation of Intimacy in Japan che si è svolto nella Freie Universität Berlin in partenariato con ricercatori nipponici.
La ricerca sta esplorando la complessa interazione tra gli esseri umani e le nuove tecnologie emergenti per scoprire se e in quali forme gli esseri umani creano legami affettivi con macchine emotivamente intelligenti (cioè le cosiddette emotional machines, che possono replicare le emozioni umane). Inoltre, il progetto indaga su ciò che gli esseri umani possono apprendere sui propri sentimenti attraverso le nuove tecnologie emergenti.
Nello studio Emotional machines: The next revolution si parla appunto di come in futuro si potrebbero evolvere le relazioni tra esseri umani e macchine, e queste ultime devono saper affrontare le emozioni, storicamente considerate di disturbo alla razionalità umana. Al vaglio degli esperti ci sono l’interazione uomo-robot, la pianificazione dei compiti del robot, la gestione dell’energia, la robotica sociale, il design del corpo, la robotica di cura, la robotica di servizio e molto altro. In pratica, attraverso queste emotional machines possiamo capire se le relazioni in futuro potrebbero essere “miste” tra esseri umani e robot.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire alcuni tra gli otome più popolari e quelli tratti da anime.
Si trova su Steam. Il punto di partenza è una ragazza che incontra due ragazzi, che sono nel settore della moda, a scuola e avvia delle storie romantiche con loro.
Su un’isola, non ci sono uomini, tranne che nel quartiere a luci rosse. La donna, protagonista della propria storia, li incontra per caso, mentre sta consegnando un pacco nel quartiere.
Nel gioco, la donna deve scegliere tra cinque uomini ninja. È ritenuto un gioco molto accurato dal punto di vista storico.
Tratta di una donna che, dopo la chirurgia plastica, insegue una serie di uomini che trova attraenti. Non sembra essere il massimo, anzi sembra una fantasia al confine con la molestia sessuale.
È vagamente ispirato a Il mago di Oz, ma con la mafia. Una ragazza si risveglia a Oz e scopre una mafia simile alle altre mafie del mondo. Ma deve trovare il modo di intrecciare una relazione romantica.
È un gioco un po’ strano: ci si innamora di ragazzi che prima erano animali domestici. Per chi ha avuto un animale domestico può risultare molto disturbante.
Si gioca con lo smartpone e il gioco è gratuito. Tratta di una donna che si imbatte in un gruppo di amici, tutti single.
Il punto di partenza è una ragazza della upper class, che deve imparare ad amare dei ragazzi nelle classi sociali più basse.
È la storia di una ragazza che si è concentrata troppo sullo studio e che, una volta finito di studiare, si concentra sull’amore, in mezzo a ragazzi che sono per metà animali.
È un gioco inclusivo e a tematica lgbt. Alcune scelte potrebbero portare a un finale struggente.
È un gioco per Playstation Portable, come riporta Cbr. Tratta di una ragazza che entra in una scuola d’arte e intreccia relazioni.
È una storia a tema fantasy, che si ispira alla mitologia dell’antica Grecia e in cui Zeus cerca di insegnare agli altri dei ad amare gli esseri umani. Anche questa è su Playstation Portable.
Parla di una ragazza che viene risucchiata in un altro mondo e deve salvare tutti, ma senza rinunciare a eventuali relazioni amorose. È stato creato per Playstation.
Creato per Playstation Portable, tratta di una ragazza che, dopo aver avuto un’amnesia, sta cercando di recuperare i ricordi e… trovare un ragazzo.
È nato come gioco per smartphone per poi passare a Playstation. Parla di una ragazza che viaggia nel tempo e incontra naturalmente uomini molto interessanti.
Creato per Playstation 2, racconta di una ragazza alla ricerca del padre, che ha creato un elisir miracoloso (che in realtà genera vampiri).
Creato in Giappone per Playstation Vita, racconta anche questo di una ragazza, che ha perso la memoria, alla ricerca del padre. È stata rinchiusa perché possiede un veleno mortale, ma forse c’è qualcuno pronto a salvarla.
Anche qui un gioco che ha a che fare con i viaggi nel tempo: l’eroina protagonista viene catapultata nel 1919 e lì incontrerà vari personaggi per avventure soprattutto a tema amoroso.
In questo gioco, che parla di sport, ci si concentra sull’attività fisica virtuale più che sul romanticismo: al centro di tutto una staffetta nella città in cui il gioco è ambientato.
È un gioco con un titolo italiano che ripercorre un topos delle fiabe, con un padre che deve concedere la mano della figlia a diversi pretendenti. Anche questo creato per Playstation Portable.
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