Se possiedi il pensiero divergente sei una persona molto creativa (e non solo)
Al pensiero lineare si contrappone il pensiero divergente, un metodo di ragionamento che prevede di trovare tante idee e soluzioni diverse e originali a un problema.
Al pensiero lineare si contrappone il pensiero divergente, un metodo di ragionamento che prevede di trovare tante idee e soluzioni diverse e originali a un problema.
Ragionare in questa maniera significa possedere un pensiero divergente, un approccio che non segue un ragionamento lineare, ma una riflessione più libera e ampia.
Il termine “pensiero divergente” è stato ideato nel 1956 da Joy Paul Guilford, uno psicologo americano, e rappresenta la capacità di pensare a diverse soluzioni, numerose e ingegnose, a uno stesso problema. Lo stesso Guilford contrapponeva il pensiero divergente al pensiero convergente, ovvero il pensiero lineare, fatto di memorizzazione e deduzione che trova, attraverso la riflessione logica e deduttiva, un’unica soluzione corretta a un determinato problema.
Il pensiero divergente è misurato seguendo 4 indici, che lo stesso Guilford aveva rilevato:
Questo tipo di pensiero risulta sempre più utile e adatto ai nostri tempi, nei quali abbiamo molti più strumenti e possibilità rispetto a qualsiasi periodo del passato. Ma ancora troppo spesso le aziende, le persone e gli enti si focalizzano su una sola soluzione, che non sempre è la migliore.
Il pensiero divergente non è migliore rispetto a quello convergente, sono due facce della stessa medaglia. Tuttavia, seppur molto utili entrambi, nelle scuole ancora viene insegnato prevalentemente il pensiero di tipo convergente, che limita la libertà e l’originalità di pensiero degli studenti.
Esiste infatti uno stretto legame tra la creatività e il pensiero divergente. Questa modalità di ragionamento stimola molto la creatività, ci porta ad essere più fantasiosi, più liberi. Se siamo consapevoli che possiamo trovare tutte le soluzioni che vogliamo a un problema, e che non dobbiamo invece scovare quella “corretta”, la nostra mente si sente libera di cercare soluzioni fuori dagli schemi. Siamo anche più liberi perché ci spostiamo dall’abitudine, dal pensiero a cui siamo abituati.
I bambini sono più inclini al pensiero divergente, proprio perché non ancora costretti nei parametri che imparano poi crescendo. La fantasia e la creatività tipiche dei più piccoli rimangono ancora nel cervello dell’adulto, ma hanno bisogno di essere stimolate maggiormente. Secondo gli studi, i due emisferi nei quali è diviso il cervello sono sede di capacità diverse. In particolare, l’emisfero sinistro è quello dedicato al pensiero logico e lineare, mentre quello destro alla creatività.
Per questo stesso motivo si ritiene che i mancini siano più creativi, perché utilizzano di più la parte destra della mente. Questa suddivisione, in realtà, non è così netta: esistono molte sfumature: è importante sapere che tutte le persone possiedono la capacità di pensiero convergente e divergente, e che è possibile sviluppare uno o l’altro con esercizi specifici. Più idee e possibilità pensiamo con il pensiero divergente, più alta è la probabilità che siano originali e creative.
Il pensiero divergente è legato a un altro concetto, il pensiero laterale. Questi due termini sono spesso intesi come sinonimi, in realtà esiste una lieve differenza. Il pensiero laterale è stato coniato dallo psicologo Edward de Bono nel 1967, e rappresenta l’approccio a un problema. Usare un pensiero laterale significa quindi guardare un problema da diversi punti di vista e angolazioni, invece che tramite un procedimento consequenziale stabilito.
Lo psicologo e studioso dei meccanismi di formazione del pensiero Edward De Bono spiega la sua teoria su come sviluppare un pensiero creativo, distaccandosi dal pensiero “verticale”, per usare un pensiero laterale che sviluppi l’invenzione perché prende in considerazione la molteplicità della realtà.
I concetti sono quindi molto simili, per avere l’uno è necessario ragionare con l’altro, e viceversa. Con lo scopo comune di trovare più soluzioni creative e originali a problemi per cui non esiste un unico risultato possibile.
Secondo De Bono il pensiero lineare, o “verticale“, ha il grande limite di elaborare solamente informazioni già ottenute. Per fare questo è necessario liberare ancora una volta la mente, e sviluppare un pensiero “orizzontale”, laterale appunto, che prenda in considerazione tutti gli aspetti della realtà che nel pensiero lineare non sono neppure contemplati.
Il pensiero divergente è quindi qualcosa che tutti possiamo imparare a fare, e può risultare molto utile in diverse circostanze della vita o del lavoro. Per sfruttare al meglio questo genere di ragionamento, è necessario prima di tutto sviluppare il pensiero divergente nella propria mente. In modo che diventi sempre più semplice e parte integrante della nostra vita, da usare quando ne abbiamo bisogno.
Una delle tecniche più note per farlo è la Tecnica Scamper. Vediamo questa e tutte le altre tecniche e metodi per sviluppare il pensiero divergente nella gallery.
La prima cosa da fare per assicurarsi di utilizzare il pensiero divergente al meglio è sospendere il giudizio. E si parla del giudizio personale, poiché solitamente siamo i peggiori critici di noi stessi. Con il pensiero divergente si trovano tantissime idee, ed è importante poterle pensare tutte, senza scartare a priori quelle giudicate stupide, irrealizzabili o inutili.
È fondamentale riuscire a pensare al più alto numero di idee possibile. Si tratta di un esercizio che, anche se sembra inutile, sta alla base del pensiero divergente. Pensare e trovare sempre più soluzioni, è l’unico modo realmente valido per stimolare la creatività e sviluppare questo tipo di pensiero. Anche le idee apparentemente non valide, possono avere il seme della soluzione migliore.
Solamente dopo che sono passati un po’ di minuti, concentrati e creativi, e dopo che sono state pensate numerose idee, si può riaccendere il giudizio e fare una valutazione. In questo passaggio si valutano le soluzioni a mente fresca e riposata, quindi con un giudizio distaccato e più efficace. Attraverso una fase di brainstorming si possono rivedere le idee, unire più idee insieme, arrivando a una soluzione che prima non era uscita.
La tecnica Scamper è una delle più conosciute per sviluppare il pensiero divergente. Si applica seguendo alcuni punti in ordine. Sviluppata da Bob Eberle, serve a far uscire un maggior numero di idee.
Per farlo è necessario prendere una o più idee e:
Un altro metodo è l’utilizzo degli esercizi di sinettica, un termine coniato dallo psicologo William J.J. Gordon, che rappresenta la capacità di trovare connessioni e relazioni tra oggetti e idee, che all’apparenza non hanno nessun elemento in comune. Si tratta di un esercizio difficile, ma aiuta molto a sviluppare un tipo di pensiero laterale e divergente.
Disegnare su un foglio concretamente le idee, tramite una mappa mentale, è molto utile ad avere meglio sotto controllo il processo del pensiero. In questo modo non si dimentica nemmeno un’idea avuta, perché è scritta davanti a sé, e la tecnica della mappa mentale aiuta a dare già dei collegamenti e delle direzioni alle varie idee.
Un metodo alternativo alla mappa mentale è la scrittura libera, una sorta di diario dei pensieri, nel quale annotare tutto ciò che viene in mente. Chiaramente il giudizio anche in questo caso deve sempre essere sospeso, non bisogna badare al corretto utilizzo delle frasi e della sintassi, ma alla ricchezza delle idee trascritte, che poi possono essere rivalutate al momento del brainstorming.
Esiste un esercizio particolare che aiuta a sviluppare gradualmente la creatività e di conseguenza il pensiero divergente, ed è l’esercizio dei cerchi.
Basta prendere un foglio e iniziare a disegnare 30 cerchi, di pochi centimetri di diametro. Impostare il timer di 60 secondi e farlo partire. A questo punto, bisogna vedere quanti disegni diversi si riescono a creare nei cerchi. Non solo presi singolarmente ma anche unendoli, ad esempio formando un paio di occhiali da due cerchi, o una bicicletta con due ruote. Più volte si ripete l’esercizio, e con costanza, più in un minuto si riusciranno a creare sempre più disegni.
Sembra infine che essere in uno stato d’animo positivo e riposati aiuti meglio la mente a creare idee nuove e originali per raggiungere la soluzione a un problema. Un adeguato riposo ed esercizi di meditazione possono portare a uno stato di benessere maggiore.
Anche stabilire più relazioni sociali è utile: con più persone, e quindi più punti di vista, si ha a che fare, più il cervello sarà stimolato a trovare idee diverse.
Cosa ne pensi?