Il pianeta di plastica: come stiamo uccidendo la nostra terra

Il pianeta di plastica: come stiamo uccidendo la nostra terra
Fonte: Richard John Seymour - John Cancalosi/ National Geographic
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Il nostro consumo spropositato della plastica è un problema. Un problema che sta diventando un incubo per la sostenibilità dell’equilibrio tra il genere umano e il mondo che abita.

C’è plastica ovunque, perfino nel cibo. E non solo in quello che arriva dal mare. Il mare, che vorremmo pulito e limpido e che invece è diventato la più grande discarica di immondizia di plastica.

Otto milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare ogni anno: è come se ogni minuto un camion della spazzatura riversasse tutto il suo contenuto in acqua. E si stima che se non ci sarà un segnale di stop, nel 2050 i camion potrebbero diventare quattro al minuto. E gli oceani potrebbero contenere più bottiglie che pesci.

Infatti i primi a subirne l’invasione sono proprio gli abitanti dei mari. Pesci, tartarughe e foche sono in grave pericolo. Macroplastiche e microplastiche i loro più grandi nemici. Che li braccano. Che li feriscono. Che li soffocano durante l’ingestione.

L’ingestione della plastica da parte di animali marini colpisce anche uccelli e umani che sono soliti mangiare cozze, pesce spada, spigola, tonno e granchi. E se i rischi del loro ingerimento non sono ancora conosciuti, dalle prime ricerche sembra che possano interferire con il sistema endocrino e con il sistema immunitario. Altre sostanze invece sono cancerogene.

Il numero di giugno del National Geographic mostra una busta di plastica che emerge come un iceberg. La parte visibile all’uomo, sopra la superficie, è di gran lunga più piccola rispetto al volume sottostante, e simboleggia il pericolo di inquinamento da plastica che, incontrollato, sta attanagliando il pianeta come riporta il magazine online Bored Panda. Nel titolo in basso a sinistra si legge:

18 Miliardi di Pounds (8.164.662,66 di Tonnellate) ogni anno finiscono nell’oceano. Ed è soltanto la punta dell’Iceberg

L’illustrazione in copertina è stata realizzata dall’artista messicano Jorge Gamboa, un’opera dal titolo Iceberg Plástico che ha già vinto il premio alla biennale d’arte della Bolivia nella categoria “poster Politici e Sociali”.

La copertina lancia non solo un appello a ogni abitante della terra perché riduca il proprio consumo di plastica, ma è il motivo per aggregare tutta una serie di articoli, fra cui l’interessantissimo “We Made Plastic. We Depend on It. Now We’re Drowning in It” (Abbiamo creato la plastica. Ne siamo diventati dipendenti. Adesso ci stiamo affogando dentro), che spiega come e perché si è arrivati a un tale massiccio utilizzo della plastica in ogni ambito delle attività umane.

Nella gallery in alto le sconvolgenti immagini della campagna “Planet or Plastic“: un’iniziativa pluriennale finalizzata alla riduzione di plastica monouso che sta inquinando gli oceani del nostro mondo.

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