Poorna Malavath, la ragazza che a 13 anni ebbe più coraggio di tutti
La storia di Poorna Malavath, la giovane indiana che ha scalato il monte Everest a soli tredici anni per dimostrare che le ragazze possono fare tutto
La storia di Poorna Malavath, la giovane indiana che ha scalato il monte Everest a soli tredici anni per dimostrare che le ragazze possono fare tutto
Da un piccolo villaggio nel sud dell’India alle vette dell’Everest: un’impresa incredibile, raccontata nel film Poorna – Il coraggio non ha limiti, disponibile su Amazon Prime. La storia è quella di Poorna Malavath, la tredicenne che il 25 maggio 2014 è diventata la più giovane donna ad avere scalato la montagna più alta al mondo.
Sfuggita a un’infanzia difficile, diversamente da tante sue coetanee, si è allenata per sette mesi prima di affrontare la sua sfida. Non aveva mai scalato prima, ma la sua tenacia le ha consentito di arrivare in cima, lasciandosi alle spalle le difficoltà e i dubbi di chi non credeva potesse riuscirci.
I cinquantadue lunghi giorni di cammino non hanno piegato il suo spirito, come raccontato ai giornalisti dopo aver realizzato il suo sogno. “È stato molto difficile. Ogni passo era un passo pericoloso”, ha detto Poorna Malavath, come ricorda un articolo di Rainews. “A 3.300 metri ho visto sei cadaveri. Ero scioccata, mi sono spaventata”. Poi, però, la felicità di trovarsi più in alto, dove nessuna ragazza della sua età era mai arrivata.
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La prima volta che vide il monte Everest, dopo alcuni mesi di allenamento, Poorna Malavath si voltò verso il suo allenatore e disse “Non è poi così alto. Lo possiamo scalare”. Aveva 13 anni e si trovava al campo base grazie alla sua scuola, un istituto dello stato indiano di Telangana.
Poorna Maravath è stata supportata moralmente in tutta la sua avventura dai genitori, una coppia di contadini dell’Andhra Pradesh appartenente alla casta degli intoccabili. Sono stati loro a iscriverla in una scuola che è stata in grado non solo di fornirle un’educazione, ma anche di supportarla umanamente nella sua impresa. Una condizione che non tutte le giovani del suo ceto sociale riescono a ottenere. La sua situazione è stata infatti una spinta in più: “volevo provare che noi ragazze possiamo fare tutto”.
Prima di tentare la scalata, Poorna si era già allenata sul monte Kanchenjunga e sul Ladakh, dimostrando grande forza di volontà e resistenza sia all’altezza che al freddo.
Il 25 maggio 2014, dopo 52 giorni di cammino, la ragazza e il suo amico 17enne S Anand Kumar hanno raggiunto finalmente la cima dell’Everest. “Ci siamo rimasti per 15 minuti”, ha raccontato a The Ladies Finger!. Ha quindi chiamato l’agente RS Praveen Kumar, grazie al quale era riuscita a convincere la polizia a far parte della spedizione, e ha scattato qualche foto.
“Mi sono sentita bene e orgogliosa, e ho pianto”, ha raccontato Poorna, ricordando il momento in cui è giunta in cima a 8.850 metri. A commuoverla sono state “le montagne possenti e la luce del mattino“.
Il film racconta anche una vicenda non accaduta realmente, ma necessaria per descrivere la situazione delle giovani donne in India. Nella finzione, infatti, a convincere Poorna a scalare è la sua amica e compagna di scuola Priya, costretta a un matrimonio organizzato. Compiendo la scalata dell’Everest avrebbe così potuto vivere la sua vita, senza imposizioni dall’alto.
Nel 2016 Poorna Malavath ha scalato il Kilimanjaro, pur continuando anche a studiare. Nel suo futuro vedere ancora le montagne, certo, ma anche un lavoro come agente di polizia.
Sapevo di potercela fare, ed era abbastanza per me.
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