“Alzai lo sguardo e colsi il profilo della bellissima testa di Rudy. Immediatamente mi colpì la speciale qualità dei lineamenti perfetti, qualità che i francesi avrebbero chiamato fotogenia. Era il mio lavoro di regista cercare nuove facce e certo, se solo la recitazione del ragazzo si fosse mostrata all’altezza del suo profilo, mi trovavo davanti a una scoperta eccitante”. Così il regista D.W. Griffith descriveva l’incontro con Rodolfo Valentino nel 1916, come ricordato nella biografia all’attore dall’Enciclopedia Treccani.

Un successo fulminante che lo rese in breve tempo un’icona mondiale del cinema. Bello, affascinante ed esotico, soprattutto per il pubblico americano, Rodolfo Valentino incarnava a meraviglia proprio ciò che la Hollywood degli Anni Venti stava cercando. Era l’eroe romantico e l’amante latino, creatura misteriosa e capace di far cadere ai suoi piedi sciami di donne (e anche di uomini).

Il 23 agosto del 1926, a poche settimane dall’uscita del suo nuovo film Il figlio dello sceicco, spirò in seguito a una peritonite acuta, dopo sette giorni di degenza al Polyclinic Hospital di New York. La sua morte, a soli trentun anni, lo consacrò a vero e proprio mito, contribuendo a foraggiare il culto del suo personaggio. Sin dal giorno successivo alla sua morte, novantamila persone resero omaggio alla sua salma presso la cappella mortuaria.

Un senso di disperazione generale avvolse la sua tragica scomparsa, sia da parte di chi lo conosceva bene che dei fan. I giornali del tempo raccontarono di come circa trenta ragazze si fossero suicidate in seguito alla notizia della morte del proprio idolo. Si parlò persino di un giovane uomo, trovato morto nella sua camera d’albergo a Parigi, mentre stringeva i ritratti del grande attore.

L’unico suicidio accertato, tuttavia, fu quello della 27enne attrice inglese Peggy Scott, come ricordato nel libro Movie Crazy di Samantha Barbas. Quando i poliziotti riuscirono a entrare nell’appartamento della ragazza, a Londra, si trovarono di fronte non solo il suo corpo esanime, ma anche diverse foto e lettere di Rodolfo Valentino. Secondo alcuni amici della Scott, i due si erano conosciuti a Biarritz, in Francia, e avevano avuto una fugace storia d’amore.

Sono solo una piccola farfalla che cerca la luce del sole e non posso sopportare la solitudine e l’ombra”, aveva scritto la giovane, prima di assumere una dose fatale di veleno. “Dopo la sua morte, ho perso tutto il mio coraggio”.

Rodolfo Valentino: Peggy e le ragazze che si suicidarono quando il divo morì
Fonte: Getty Images
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