La relazione tra Serge Gainsbourg e Jane Birkin ha attirato l’attenzione, emozionato, scandalizzato e incuriosito una generazione intera. Nel momento stesso in cui il cantautore francese e l’attrice inglese si conobbero sul set di un film, alla fine degli Anni Sessanta, e fu subito amore. E non solo: nei 12 anni passati insieme, culminati nel controverso duetto per la canzone Je t’aime… moi non plus (osteggiata persino dal Vaticano) la coppia manifestò apertamente una totale sintonia fisica e artistica.
Una storia che ancora oggi incuriosisce e che è possibile ripercorrere anche nel libro pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Taschen, intitolato Jane & Serge: A Family Album. Curato dal regista e fotografo Andrew Birkin, fratello di Jane Birkin, il volume offre uno spaccato intimo nella vita privata della coppia, dall’incontro nel 1968 alla rottura nel 1980. In mezzo ci furono una figlia che oggi è un’attrice di successo, Charlotte Gainsbourg, e il fortunatissimo album Melody Nelson. Una passione fulminante e un amore intenso, partito con il piede sbagliato, come raccontato da Andrew Birkin nel suo libro:
La primavera del 1968 tornai a lavorare per Kubrick, questa volta sul suo tentativo, abortito, di girare un film biografico su Napoleone. Il mio compito era seguire le orme del tiranno e fotografare i luoghi della sua vita, a partire da Parigi. Dato che anche Jane era a Parigi assieme a Kate [la figlia avuta dal primo marito], impegnata a girare un film francese a basso costo, decidemmo di alloggiare nello stesso alberghetto all’ombra di Notre Dame. Il giorno ero in giro a fotografare Fontainbleau o altri siti – talvolta portandomi dietro Kate – mentre Jane girava la sua opera misteriosa che le creava sempre più frustrazione: «Lui è orribile! ». «Chi?». «Serge Bourguignon!». «Chi?». «O Gainsborough o come si chiama – quello che recita con me. Sarebbe il mio amante sullo schermo ma è così arrogante, con la puzza sotto il naso, sprezzante nei miei confronti!».
Jane Birkin, peraltro, è diventata un’icona anche in un altro senso: a lei, infatti, è dedicata una delle borse più famose di Hermès: nel 1981 l’attrice e cantante si trovò seduta per caso in aereo accanto al CEO del brand francese, Jean-Louis Dumas. Meno di due giorni prima del suo volo, il marito dell’epoca della Birkin, Jacques Doillon (arrivato dopo Serge), aveva distrutto di proposito la sua borsa, così, durante il volo, tutto il suo contenuto si era rovesciato. Jean-Louis Dumas disse a Jane che le sarebbe stata utile una borsa con le tasche, e lei rispose che, quando Hermès ne avesse prodotta una, lei l’avrebbe acquistata.
In gallery ripercorriamo la loro storia d’amore intensa e tormentata.
Serge Gainsbourg e Jane Birkin nella loro casa di Parigi
Figlio di immigrati ebrei ucraini, Serge Gainsbourg (vero nome Lucien Ginsburg) nacque nel 1928 a Parigi. Iniziò a suonare il pianoforte, da autodidatta, durante la Seconda Guerra Mondiale, che lo vide costretto a scappare con la famiglia nelle campagne per sfuggire ai nazisti. Dopo la guerra il padre lo iscrisse in un istituto d’arte, dove conobbe la modella russa Elizabeth Levitsky: si sposarono nel 1951, per poi divorziare nel 1957. Nel 1964, quando era già un cantautore affermato, Serge sposò Béatrice Pancrazzi, una donna aristocratica, ma il loro legame fu subito minacciato da una donna molto famosa…
Jane Birkin negli Anni Sessanta
Conobbe Brigitte Bardot: i due, inseparabili, incisero diverse canzoni, tra cui una prima versione di Je t’aime… moi non plus, registrata in una notte del 1967. Dopo la fine del rapporto con Bardot, l’ormai quarantenne Serge Gainsbourg si dedicò alla realizzazione di colonne sonore per il cinema. Nel 1969, grazie al regista Pierre Grimblat e al suo film Slogan, conobbe l’attrice inglese Jane Birkin. Nel film Serge era attore e autore della colonna sonora, mentre Birkin la protagonista femminile.
Si sono conosciuti nel 1969
Jane Birking era nata a Londra nel 1946, da una famiglia benestante. Manifestò fin da piccola la sua passione per il cinema: il suo esordio cinematografico fu con Non tutti ce l’hanno di Richard Lester, ma è con il film seguente, Blow-Up di Michelangelo Antonioni, del 1966, che divenne famosa, grazie alla scena in cui compariva in topless. Quando conobbe Serge Gainsbourg era già un’icona in tutta Europa.
Un collage di foto scattate dal fratello di Gainsbourg
Tra i due iniziò una relazione che portò Serge Gainsbourg a lasciare la moglie incinta. Lui propose a Jane Birkin di reinterpretare Je t’aime… moi non plus: il singolo, pubblicato nel febbraio del 1969, divenne immediatamente oggetto di scandalo. In Italia venne prima censurato dalla Rai, che ne proibì la diffusione, nonostante il disco si trovasse allora ai primi posti della classifica. In seguito il Vaticano, attraverso L’Osservatore Romano appoggiò la decisione della RAI e Paolo VI emise una scomunica nei confronti del produttore del brano. Nel Regno Unito venne bandito dalla BBC e il disco poi ritirato dal commercio.
Charlotte Gainsbourg, figlia di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, a 6 anni
Nel 1970 la coppia si concesse un viaggio in giro per il mondo. Al ritorno, nel 1971, concepirono il fortunato album Histoire de Melody Nelson. Nel frattempo Jane Birkin rimase incinta e, cinque mesi dopo la pubblicazione del disco, nacque Charlotte Gainsbourg, oggi apprezzata attrice.
Le prime crisi
Nel 1973 Serge Gainsbourg ebbe un attacco cardiaco, forse per via della sua passione sfrenata per le sigarette. Non rinunciò a fumare e tornò a comporre, pubblicando un concept album che non venne compreso dal pubblico. Nel frattempo Jane Birkin aveva successo in film leggeri. Il loro rapporto iniziò a deteriorarsi e Gainsbourg puntò lo sguardo su nuovi progetti, volando in Giamaica per dedicarsi alla musica.
Il tentativo di suicidio di lei
Il legame tra Gainsbourg e Jane Birkin, nel frattempo, divenne sempre più problematico. Dopo aver tentato il suicidio gettandosi nella Senna, nel 1980 Jane Birkin decise di lasciare Serge Gainsbourg per il regista Jacques Doillon, da cui poi ebbe una figlia, Lou. Solo e disperato, si buttò sull’alcol. Si legò alla modella Caroline von Paulus, in arte Bambou, da cui ebbe il suo quarto figlio, Lucien.
La morte di Serge Gainsbourg
Ormai quasi cieco e sempre più solo, Serge Gainsbourg morì nel 1991 per un attacco cardiaco, poco più che sessantenne. Jane Birkin, invece, continuò a dedicarsi all’attività da attrice, e ancora oggi è protagonista a teatro.
Serge Gainsbourg e Jane Birkin nel 1969 a Cannes
Nonostante la morte di Serge Gainsbourg, la storia tra i due continua anche oggi a incuriosire e affascinare.
Il racconto della prima notte insieme
In un’intervista a Le Monde di diversi anni fa, Jane Birkin parlò della prima notte passata con Serge Gainsbourg:
Pierre Grimblat cercava una ragazza per Slogan, un film con Serge Gainsbourg. Feci il provino ed ebbi la parte. Durante le riprese trovai Serge Gainsbourg complicato e arrogante. Non aveva mai una gentilezza nei miei confronti, non ero affatto a mio agio in sua compagnia. Nel film dovevamo essere follemente innamorati e io dovetti appoggiarmi sopra di lui che era immerso nella vasca da bagno e indossava un costume da bagno! È stato molto difficile.
Serge Gainsbourg e Jane Birkin con la figlia Charlotte nel 1971
Ballai un lento con Serge, che protestò sulla pista da ballo e mi pestò i piedi. All’improvviso, mi resi conto che la sua arroganza era timidezza, compresi la complessità del suo carattere. Divertente, affascinante, premuroso.
Serge Gainsbourg e Jane Birkin nel 1976
La serata fu storica – continuò Jane Birkin nell’intervista con Le Monde – Mi portò da Rasputin, un ristorante con musicisti russi come lui. Al momento di salire sul taxi, i musicisti suonarono sul marciapiede il Valse triste di Sibelius, e Serge fece scivolare dei pezzi da 100 franchi nei violini. Andammo in un locale con dei musicisti del Sud America. C’era un formidabile pianista nero, Joe Turner. Serge si mise a suonare a quattro mani con lui, poi suonò la chitarra con i musicisti sudamericani. Finimmo a Les Halles. I macellai bevvero champagne con lui. Vidi quanto era amato.
Serge Gainsbourg e Jane Birkin ai premi César del 1986
Non sapevo ancora che Serge fosse un poeta, ma in una sera il suo carattere era cambiato radicalmente e mi ero innamorata di lui. Mi chiese ‘Ti accompagno a casa?’, io risposi no’. Andammo in albergo. All’Hilton, la receptionist gli chiese se voleva la solita stanza. Pensai ‘merda, merda, merda…’ Ma poi, arrivati in camera, andai in bagno. Quando tornai si era addormentato. Uscii, andai a comprare il disco sul quale ballammo quella notte (Yummy, yummy, yummy, I’ve Got Love in My Tummy!), tornai, glielo infilai tra le dita del piede e me ne andai. Mi aveva fatto sentire di nuovo desiderabile, io che pensavo che tutto fosse ormai perduto.
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