La sfiga (oltre alla fortuna) di essere bellissimi, che colpisce anche gli uomini
Brad Pitt è solo un esempio di come la bellezza può offuscare il talento e come questo accada con gli uomini oltre che con le donne.
Brad Pitt è solo un esempio di come la bellezza può offuscare il talento e come questo accada con gli uomini oltre che con le donne.
Brad Pitt sta facendo incetta di premi per la sua interpretazione di Cliff Booth in C’era una volta a Hollywood. È stato anche candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista e lo ha vinto. Il primo come attore.
Ci chiediamo, però: se si fosse trattato di un altro attore questo riconoscimento sarebbe arrivato comunque tanto tardivamente? Certo, Pitt è una star di prim’ordine, uno che è sempre stato considerato un sex symbol, ma forse è proprio questo il punto: un sex symbol può essere considerato un grande attore? E se la sua bellezza avesse influenzato il giudizio di pubblico e critica su di lui?
Sono tutti interrogativi interessanti, che rivelano una riflessione più ampia e profonda: è possibile che il talento sia riconosciuto più difficilmente e in ritardo quando uno è bellissimo. Il problema emerge spesso con maggiore forza al femminile, ma riguarda anche gli uomini: il fascino può essere una trappola, anche se è sovente il pass d’accesso allo showbiz e al cinema in particolare. Il New York Times prova a ricostruire come la bellezza per Brad Pitt sia stata in un certo senso una maledizione e lo fa partendo da quella sua prima apparizione in Thelma & Louise.
C’è infatti in quel film una scena indimenticabile e iconica in cui l’attore appare senza t-shirt. In seguito, il torso nudo per Pitt è stato in un certo senso un marchio di fabbrica. L’attore è senza maglia anche in altri film come Fight Club, The Snatch oppure nello stesso C’era una volta a Hollywood (probabilmente una citazione nello stile di Quentin Tarantino). La bellezza di Pitt è stata rimarcata in moltissime altre pellicole, enfatizzata in Intervista col vampiro o Troy, mettendo in secondo piano il talento di un artista che aveva già vinto il premio Oscar, ma solo come produttore per 12 anni schiavo, prima di quest’ultimo.
A tanti altri attori, fin dagli albori del cinema, è capitato di incorrere in questa setssa “maledizione della bellezza”. Artisti come Paul Newman, Robert Redford, James Dean o Cary Grant hanno pagato per un fascino che ha messo in ombra talvolta il loro reale talento. Anche se alcuni tra loro hanno ricevuto un minimo riconoscimento nel corso di una lunghissima carriera. Con l’Oscar, Pitt ha quindi ottenuto un riconoscimento decisamente agognato a fronte di una carriera multiforme e variegata in cui si è anche imbruttito (in L’esercito delle 12 scimmie per esempio) o instupidito (Burn After Reading o War Machine).
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire quali sono gli attori citati da NYT la cui bellezza è stata riconosciuta ben prima del talento (e molti dei quali non sono stati mai presi in considerazione dall’Academy).
Brad Pitt è stato un sex symbol in moltissime pellicole. Il punto di partenza è stato proprio quella scena senza t-shirt in Thelma & Louise. Tra i suoi ruoli sexy da protagonista si possono annoverare Intervista col vampiro – per cui il New York Times paragona l’attore al fascino bello e dannato di Kurt Cobain – la saga di Ocean’s Eleven e molti altri. Il fascino di Pitt è innegabile anche in pellicole come Fight Club e The Snatch, in cui è a torso nudo in delle scene di lotta.
Pitt è uno di quegli attori che insegue molto spesso ruoli da film d’essai. Ha lavorato per Tarantino nel 2019, ma precedentemente ha lavorato con registi del calibro di Terry Gilliam per la pellicola L’esercito delle 12 scimmie. Lì Pitt non è protagonista e interpreta il figlio psicotico di uno scienziato immunologo. Tra i ruoli non convenzionali di Pitt anche uno stupido istruttore di palestra in Burn After Reading dei fratelli Coen e l’indimenticabile tenente ebreo Aldo Raine sempre per Tarantino in Bastardi senza gloria. Secondo il New York Times, Pitt non avrebbe dovuto vincere un Oscar non per C’era una volta a Hollywood, ma per il suo ultimo film, il delicato Ad Astra.
DiCaprio non è nato come sex symbol. Eppure, soprattutto nei primi anni di carriera, sono stati molto i ruoli che hanno sfruttato il suo fascino efebico e androgino. Titanic è naturalmente l’esempio più celebre, ma non ne mancano altri, come la pellicola romantica e pop Romeo + Giulietta o il film a tematica Lgbt Poeti dall’inferno (è un biopic su Arthur Rimbaud, interpretato proprio da DiCaprio). In tempi più recenti, DiCaprio è tornato a essere sex symbol in film come Wolf of Wall Street, in cui le scene di sesso abbondano, oppure Il Grande Gatsby in cui è un misterioso ed elegante gentiluomo.
Uno dei primi film interpretati da DiCaprio si intitola Buon compleanno Mr Grape: è una pellicola del 1993 in cui l’attore interpreta un giovane disabile. Già in quel ruolo si potè riconoscere la grandezza di questo artista. Da annoverare, tra i suoi film impegnati, J Edgar (il biopic su J. Edgar Hoover) e Inception, in cui è un tormentato “architetto dei sogni”. DiCaprio ha vinto un solo Oscar, per The Revenant. (Sì, è proprio lui quello in foto).
Il New York Times cita tra gli esempi di attori bellocci ma in un certo senso snobbati dall’Academy George Clooney. La cosa buffa è che Clooney deve la sua fama di sex symbol alla tv e non al cinema. È stato il suo ruolo di medico in E.R. a elevarlo a sogno erotico, anche se non era a torso nudo come Pitt ma in camice bianco. Negli anni ’90, Clooney, a fronte di una carriera partita nel 1978, era per tutti un sex symbol, tanto che Robert Rodriguez (un regista messicano molto amico di Tarantino) piazza a Clooney un tatuaggio tribale sul collo e lo trasforma in un criminale con una bizzarra morale in Dal tramonto all’alba, un film in cui l’attore trasuda fascino.
Clooney ha vinto due Oscar. Uno come produttore per Argo (come Pitt lo ha vinto per 12 anni schiavo). L’altro è come miglior attore non protagonista per Syriana. E la cosa insolita è che nella carriera di Clooney, dagli anni ’90 in poi, i ruoli impegnati e di qualità abbondano. È un attore feticcio per i fratelli Coen per esempio e ha interpretato un favoloso film sul Maccartismo dal titolo Good Night and Good Luck, di cui è anche regista. Tra i film dei Coen, i ruoli indimenticabili sono in Fratello, dove sei? e Ave, Cesare!, due film per cui avrebbe meritato decisamente l’Oscar.
Secondo il New York Times, Robert Redford ha avuto pochi riconoscimenti rispetto a una carriera luminosa. Ha vinto solo due Oscar, di cui uno alla carriera. Il Redford de La stangata è bellissimo e nel pieno della sua giovinezza. E somiglia incredibilmente a Pitt, con la sua mascella decisa e i fluenti capelli biondi. Andando avanti negli anni, le cose per Redford non sono cambiate: è un sex symbol in Proposta indecente, dove Demi Moore si concede a lui per una notte in cambio di denaro.
Come DiCaprio, anche Redford è stato Jay Gatsby sul grande schermo. Si può dire che tutti i suoi film, con l’eccezione dei western, dei cinecomic e dei blockbuster siano stati impegnati: la sua è una carriera sfavillante, lo è ancora oggi che ha quasi 84 anni ed è sempre bellissimo. Uno dei ruoli più belli è relativamente recente, risale al 2015, quando girò Truth.
Newman ha interpretato 66 pellicole vincendo l’Oscar solo due volte. Come Redford è un sex symbol ne La stangata e in moltissimi altri dei suoi ruoli, da La gatta sul tetto che scotta (nonostante un personaggio decisamente negativo) a Il colore dei soldi. Quando gli attori non apparivano sullo schermo a torso nudo, a Newman bastava uno sguardo per far innamorare.
Nella sua carriera, Newman è stato il cinema. Ha esplorato numerosissimi generi, dal wester al kolossal, fino ai film sentimentali. Ci piace citare tra i film impegnati la sua ultima apparizione in Era mio padre, in cui interpreta un boss della malavita.
L’archetipo del sex symbol nel cinema, seppur sempre completamente vestito, è secondo il New York Times Cary Grant, del quale viene riportata una citazione:
Tutti vogliono essere Cary Grant. Anch’io voglio essere Cary Grant.
In foto inseriamo uno dei baci più sexy della storia del cinema, quello che Grant dà in Notorius.
In realtà, Grant è stato un artista eccezionale, anche se ha vinto un solo Oscar, alla carriera. Spesso viene paragonato a James Stewart: entrambi incarnavano per l’opinione pubblica l’immagine del bravo cittadino modello, dell’uomo tutto d’un pezzo, del criminale gentiluomo redento. Grant è stato uno degli attori feticcio di Alfred Hitchcock: qui lo vediamo in Caccia al ladro.
Cosa ne pensi?