Essere uno dei più apprezzati e famosi stilisti mondiali non fa di te una persona elegante. Questa potrebbe essere la sintesi della querelle che si è scatenata nelle ultime ore su Instagram, protagonista Stefano Gabbana e i Selenators, ovvero i fan di Selena Gomez, che hanno visto la propria beniamina pesantemente insultata e criticata dal designer milanese via social.
Gabbana ha chiaramente espresso quel che pensa della popstar, definendola “brutta” (e andando oltre) seguendo un po’ quella ignobile moda di sentirsi liberi di dileggiare chiunque non ci vada a genio perché tanto “siamo sui social”, ma dalla critica allo scadere nel più becero bullismo da tastiera il passo è stato sin troppo breve.
Molti commenti si sono detti, ragionevolmente, disgustati dal comportamento dello stilista, che ha dimostrato quanto l’eleganza, e soprattutto l’intelligenza, non siano un abito tailor made che uno può indossare. Sono qualcosa che hai e coltivi, che ti porti dietro dall’educazione ricevuta e dalla persona che sei diventato, e nessun abito firmato, neppure da uno stilista come Gabbana, può sostituirsi a questo.
Tanto più, caro signor Gabbana, che a lasciare basite di tutta la vicenda non è – solo – il già grave esempio di bodyshaming gratuito messo alla mercé dei tanti appassionati di Instagram, con il rischio, palpabile, che soprattutto le più giovani e insicure lo leggano come un chiaro segnale per disprezzarsi ancora di più, ma più di tutto il fatto che proprio lei, che sulla sua pelle ha sicuramente provato la bruttezza (quella sì) del pregiudizio, della derisione, del bullismo – per motivi diversi, certo, che attengono ai suoi gusti sessuali – si sia poi trasformato in uno di quegli esseri che a lungo ha combattuto. Uno di quelli che discriminano, che umiliano, che giudicano senza se e senza ma.
Senza contare, cosa che ci fa riflettere ancor di più sul fatto che non sia stato l’errore di una volta ma il frutto ragionato di un vero e proprio modo di pensare, che per Stefano Gabbana non si trattava della prima volta: lo stilista ha più volte manifestato, nel recente passato, le proprie opinioni su varie celebrity, non disdegnando battute provocatorie o post allusivi. Sempre, naturalmente, via social.
Abbiamo raccolto tutti gli scivoloni di stile di Gabbana nella nostra gallery. Per ricordare, come amava ripetere un’icona mondiale del fashion, che “la moda passa, lo stile resta”. L’educazione anche.
Il post da cui è partito tutto
La diatriba tra Stefano Gabbana e i fan di Selena Gomez è partita da un post pubblicato da Thecatwalkitalia, che chiedeva con quale outfit la popstar stesse meglio.
La risposta scortese di Gabbana
Stefano Gabbana ha commentato la foto con un poco elegante “È proprio brutta!”.
Ma non è finita qui. Lo stilista si è infatti fatto grasse risate al commento di un altro utente che aveva trovato una somiglianza fra la cantante e il Volpino di Pomerania, commentando con un poco carino “È vero”.
Riki in difesa di Selena
Se Selena Gomez non ha voluto (almeno al momento) rispondere a Gabbana, ci ha pensato il cantante Riki Marcuzzo, che pure proprio per il brand D&G ha recentemente sfilato.
Gabbana you suck.
Ovvero “Gabbana fai schifo”, la frase scritta in una story di Instagram dal cantante ex Amici.
La risposta di Gabbana non si è fatta attendere
Gabbana ha chiaramente definito Riki un “bimbominkia”.
Riki ha risposto di nuovo
Io sono un bimbominchia, ma un uomo non può permettersi di scrivere ‘sei bruttissima’ sotto la foto di una ragazza. Neppure se hai 56 anni, sei miliardario e sei un esempio per tanti. I social non sono meno offensivi del mondo reale, vi prego, mettiamocelo in testa.
Così Riki ha replicato nuovamente alla critica dello stilista.
Gabbana non demorde
Gabbana, evidentemente convinto delle sue posizioni, ha poi postato questa immagine, accompagnata dalla didascalia “Ogni riferimento è puramente casuale”… A chi era diretta questa frase sibillina?
La querelle con Miley Cyrus
Gabbana ha avuto uno scontro anche con la popstar americana, che aveva pubblicato su Instagram una foto del fratello Braison, alla sua prima sfilata a Milano, in abiti firmati Dolce e Gabbana.
Non è mai stato un sogno di mio fratello essere un modello – si legge nella didascalia che accompagna il post – è uno dei musicisti più talentuosi che le mie orecchie abbiamo avuto la fortuna di ascoltare, ma è un tratto caratteristico della famiglia Cyrus provare qualsiasi cosa almeno una volta e abbracciare opportunità che ti incoraggino a fare un passo fuori dalla tua comfort zone.
Fin qui tutto bene, se non fosse che la cantante ha poi aggiunto un PS piuttosto eloquente:
D&G, sono fermamente in disaccordo con le tue politiche, ma appoggio lo sforzo dell’azienda di celebrare i giovani artisti e fornire una piattaforma in grado di far brillare la loro luce, cosicché tutti possano vederla.
Gabbana ha respinto le accuse alla mittente
Noi siamo italiani e della politica non ci interessiamo, di quella Americana ancora meno. Noi facciamo abiti e se tu pensi di fare politica con un post sei semplicemente un’ignorante. Non abbiamo bisogno dei tuoi post e dei tuoi commenti. La prossima volta ignoraci per favore!
Insomma, davvero un bel livello di acidità…
Nemmeno Kate Moss è approvata
Anche una super top model come Kate Moss non aveva passato l’esame dell’occhio critico di Stefano Gabbana. Che, a un’immagine della modella in abito Yves Saint Laurent, ha semplicemente risposto con un secco “No”. Almeno, per una volta si è limitato!
Gli "addominali morbidi" di Lady Gaga
Poteva forse mancare Lady Gaga all’appello delle “vittime” di Gabbana? Ovviamente no, e infatti a finire al vaglio del giudizio dello stilista sono stati gli addominali esibiti dalla popstar durante lo show nell’intervallo del Super Bowl 2017. Addominali definiti “morbidi”, salvo poi spiegazione di Gabbana, che ha detto che la frase doveva essere interpretata in senso positivo, come esaltazione della naturalezza del corpo femminile. Dobbiamo crederci?
La Ferragni? Cheap.
Chiara Ferragni, sempre via social, è invece stata definita “cheap”, ovvero economica, dalla lingua tagliente (in questo, dalle dita, visto che l’ha scritto) dello stilista.
Insomma, non si salva proprio nessuno…
Cosa ne pensi?