Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito la storia del cerchio perfetto disegnato da Giotto, che testimonierebbe l’immenso talento del genio fiorentino, capace di disegnare una O assolutamente priva di difetti ben prima dell’avvento del compasso.
Per chi però non avesse mai sentito questo simpatico aneddoto, ecco come sarebbero andate le cose, così come riporta la leggenda.
Tutto nascerebbe dalla volontà di Papa Bonifacio VIII di trovare un artista cui affidare il proprio ritratto, ragion per cui il Pontefice avrebbe inviato degli emissari, suoi uomini di fiducia, per tutta la penisola. Su tutti, la preferenza di Bonifacio VIII sarebbe ricaduta su Giotto, che in quei tempi aveva raggiunto la fama come autore del Crocifisso di Santa Maria Novella a Firenze, e che si sarebbe conquistato definitivamente i favori del Santo Padre disegnando un cerchio perfetto durante l’incontro con il fiduciario di quest’ultimo, come prova delle proprie abilità.
Questo sarebbe stato il dialogo tenutosi tra i due uomini:
‘Ecco il mio miglior dipinto!’
-‘Non è possibile che non abbia nulla di meglio da darmi. Vuol prendermi in giro?’
‘No, messere non ho altro da dare a Lei. Questo piacerà al Papa’.
La semplicità di quel disegno (semplicità solo apparente, in realtà, se si pensa alla difficoltà di realizzare un cerchio senza difetti a mano), unita alle altrettanto semplici parole del pittore convinsero Bonifacio, che dopo aver visto il cerchio su tela inviato a Roma comprese le qualità dell’artista, diventato poi uno dei massimi esponenti dell’arte pittorica italiana e in particolar modo del Rinascimento.
Del resto, che Giotto fosse un uomo semplice lo raccontano anche gli annali, che lo descrivono come un semplice pastorello, dotato di poca dialettica, scoperto da Cimabue, il suo maestro, mentre disegnava delle pecore su alcuni sassi, secondo quanto riporta l’aneddoto raccontato da Lorenzo Ghiberti e Giorgio Vasari.
Certo l’aver conservato la propria semplicità, disegnando un cerchio al posto variopinti e complicati disegni con cui avrebbe potuto dar sfoggio del proprio talento, ha contribuito a segnare la svolta nella vita e nella carriera di Giotto, da lì elevatosi fino a diventare il genio che tutti noi oggi conosciamo e ammiriamo. Ma, d’altro canto, resta anche una domanda che chiunque abbia ascoltato questa storia almeno una volta si è fatto: come è stato davvero possibile disegnare un cerchio perfetto senza compasso?
Per conoscere questa, e altre curiosità sulla famosa O di Giotto, sfogliate la gallery in alto.
Il Pi Greco
Il Pi Greco è uno dei valori più famosi della matematica, il cuo scopo principale è quello di calcolare l’area di un cerchio a partire dalla dimensione del raggio.
Ma il famoso 3,14 periodico non ha solo questo utilizzo, tanto da avere anche aneddoti culturali e storici da raccontare, e al punto da poter essere definito quasi “magico”.
Il Pi Greco è responsabile... Dell'arcobaleno!
Se è stato Archimede uno dei più celebri geni del passato a cercare di calcolare il Pi Greco, possiamo dire che non fu certamente l’unico: prima di lui provarono infatti babilonesi (che arrivarono a calcolare 3,125) egiziani (3,1605) e cinesi (3). Dopo Archimede fu però Newton a calcolare le prime 16 cifre decimali che compongono il valore.
Quasi nessuno sa che tra i fenomeni fisici basati su questo valore c’è l’arcobaleno, composto da una serie di cerchi concentrici resi visibili dall’incidenza dei raggi del sole con le gocce presenti in atmosfera. Proprio il Pi Greco permette di calcolare la dimensione dei singoli colori, facendo capire dove inizia e dove finisce l’arcobaleno, rispetto alla posizione in cui ci troviamo.
Il trucchetto per ricordarsi a memoria il valore del Pi Greco
Per alcune persone, soprattutto se lavorano con l’architettura, ricordare a memoria il valore del Pi Greco è fondamentale per il proprio lavoro. Visto che ricordare le singole cifre può essere difficile, un trucchetto è imparare la frase “Ave o Roma o Madre gagliarda dilatine virtù che tanto luminoso splendore prodiga spargesti con la tua saggezza”, in cui il numero di lettere che compone le singole parole sono proprio le cifre del Pi Greco, a partire dal 3.
È un numero irrazionale
Il Pi Greco è un numeri irrazionale, che non può essere scritto come un numero intero o sotto forma di frazione. Quindi, moltiplicato per il quadrato del raggio dà sempre origine a un numero irrazionale, di cui non si può conoscere il valore preciso… Esattamente come non si conosce quello del Pi Greco.
Come fare un cerchio perfetto? Provate con due penne
Ci sono varie idee per provare a realizzare una circonferenza senza compasso, mostrate anche da diversi tutorial su YouTube. La prima è prendere due penne, usare una come perno, proprio come se fosse il braccio di un compasso, e farle fare un giro di 360 gradi utilizzando l’altra, incastrata nel tappino della prima.
Con due penne e un elastico
La seconda è usare una penna come perno dopo averla “legata” all’altra con un elastico, e disegnare con quest’ultima il cerchio.
Con matita, scotch e punta metallica
Unite le due matite con lo scotch, usate una delle due come perno munito di punta metallica e fate disegnare una circonferenza all’altra.
Con le forbici
Usate le forbici come perno e, dopo aver infilato la matita fra il manico e le due lame, realizzate una circonferenza.
Con un foglio di carta bucato
Realizzate una striscia di carta con buchi di varia grandezza, infilate una matita nel foro più grande facendo da perno e un’altra nel foro più piccolo, facendo poi ruotare
Esistono cerchi perfetti in natura?
Spesso vi sarà capitato di osservare gli anelli di Saturno pensando che siano cerchi perfetti, ma non è proprio così…
Come confermato da John Adam, matematico della Old Dominion University e autore di Mathematics in Nature: Modeling Patterns in the Natural World, infatti, “un circolo perfetto è un’idealizzazione geometrica”.
Nonostante i famosi anelli di Saturno sembrino circolari, parti dell’anello in realtà sono deformate per via della forza gravitazionale esercitata dalle altre lune. A dare l’apparente perfezione concentrica sono polveri e altre piccole particelle che orbitano attorno al pianeta.
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