Il 18 maggio 2018 Netflix ha lanciato la seconda stagione di 13 Reasons Why, serie tradotta in italiano semplicemente come Tredici, che, ispirata all’omonimo romanzo di Jay Asher, pubblicato nel 2017, racconta del suicidio dell’adolescente Hanna Baker, e del suo desiderio di far conoscere le ragioni per cui si è tolta la vita, tredici appunto, attraverso una serie di audiocassette inviate a un coetaneo, Clay Jensen.
La prima stagione, che ha esordito nel marzo 2017 sulla piattaforma digitale, ha raccolto un clamoroso successo di pubblico, che ha apprezzato anche la scelta di affrontare temi estremamente molto delicati come il suicidio, il bullismo, la violenza sessuale e, in generale, il disagio adolescenziale.
Eppure, la seconda serie, appena trasmessa, se da un lato ha portato su di sé la spasmodica attenzione e curiosità di chi voleva conoscere il prosieguo della storia, dall’altro ha ricevuto critiche piuttosto aspre, e persino la richiesta esplicita del Parents Television Council – il gruppo di pressione statunitense fondato dal conservatore attivista L. Brent Bozell III nel 1995 – di cancellazione.
Inutile negare che Tredici abbia un forte ascendente proprio sul pubblico più giovane, ma, se in un primo momento, al suo esordio, era stato gradito il modo di trattare tematiche tanto importanti quanto scottanti, nella continuazione l’approccio scelto dagli autori non è piaciuto proprio per niente. Del resto, non sarà certamente un caso se, già dopo la fine della stagione iniziale, Google aveva registrato il 26% in più di ricerche su “come suicidarsi”. Un segnale piuttosto allarmante, che ha perciò messo in guardia le associazioni di genitori, preoccupate dei possibili effetti negativi della visione della storia sui loro figli.
Ma il Parents Television Council non è l’unico a disapprovare la seconda stagione di Tredici: anche la blogger Sonia Grispo, infatti, in un post Facebook ha spiegato perché questa nuova stagione mandata in onda da Netflix sia tutt’altro che educativa per il pubblico di teenagers.
In gallery vi spieghiamo esattamente i motivi che hanno spinto i genitori a chiedere la cancellazione della serie a Netflix, inclusa una delle scene [ATTENZIONE SPOILER!] che ha fatto maggiormente discutere.
Gli autori hanno messo in guardia gli adolescenti
La stagione, trasmessa dal 18 maggio 2019, era stata anticipata da un annuncio fatto dai protagonisti.
Se stai combattendo anche tu con problemi di droga, abusi sessuali o bullismo, la serie può non essere adatta a te, o magari guardala con un adulto di cui ti fidi.
Un modo, per gli autori, per mettere in guardia il pubblico più giovane dai potenziali effetti della visione della serie, dato che loro per primi sono ben consapevoli di quanto Tredici abbia influenzato i teenagers, spettatori affezionati.
L'appello del Parents Television Council
Il Parents Television Council, organo americano che si occupa di “controllare” i programmi televisivi ha chiesto la cancellazione della seconda stagione dopo aver visto la scena, nell’ultimo episodio, di un abuso sessuale particolarmente cruento, dove la vittima, a differenza della precedente scena con una simile situazione, era un ragazzo. Immagini giudicate dall’associazione “dannose” e “non necessarie”.
La serie è una bomba a orologeria per adolescenti e bambini. Il contenuto e gli elementi tematici della seconda stagione sono persino peggiori di quanto ci aspettassimo.
Lo ha affermato, come riporta Repubblica, il presidente del Parents Television Council, Tim Winter.
Ci sarebbe piaciuto avere 13 motivi di speranza e di redenzione dopo il suicidio di Hanna Baker, la protagonista, ma, invece che proporre un percorso in avanti, la stagione suscita solo ancora più sconforto.
La strage a scuola, un tema troppo spinoso negli USA
Ma c’è un altro punto che ha scosso l’animo dell’associazione: la scena della pianificazione di una strage a scuola da parte di uno dei protagonisti, un tema davvero troppo caldo negli Stati Uniti, dove, proprio nel giorno in cui lo show doveva essere presentato in anteprima a Los Angeles, l’ennesima strage ha causato 10 morti in un liceo del Texas.
Se guardi la serie quando sei triste o depresso, non smetterai di seguirla per sentirti meglio. E, se invece non lo sei, la serie ti farà sentire senza speranza e depresso. Per i bambini e i ragazzi già a rischio, lo spettacolo può spingerli a gesti pericolosi e estremi nella vita reale.
Lo ha dichiarato una delle direttrici dell’associazione, Melissa Henson.
Il messaggio che passa è che, alla fine, i bulli trionfano
Come sottolineato nel suo post anche da Sonia Grispo, se la prima serie di Tredici era stata apprezzata per la scelta delle tematiche, dal suicidio al bullismo, la seconda non ha mantenuto le aspettative, anzi… Ha mostrato infatti che i bulli e l’ingiustizia trionfano, dato che nessuno dei colpevoli dello stupro di Hannah, uccisasi per la vergogna, ha pagato per ciò che ha fatto.
Quello che questa stagione racconta è che una ragazza è stata ingiuriata da tutta una scuola, delusa dagli amici, violentata e ignorata dagli insegnanti – ha scritto la blogger nel post – Che si è tolta la vita per la troppa sofferenza e anche dopo la sua morte, quando ha lasciato detto perché l’ha fatto, hanno continuato ad ingiuriarla, senza che lei potesse difendersi, che chi l’ha violentata non ha pagato per quello che le ha fatto e nessuno è cambiato, anzi, in bulli puniscono in modo sconcertante chi si è battuto per difenderla, chi stava tentando di andare avanti nonostante le difficoltà. Quello che Tredici racconta è che non c’era speranza di giustizia o che le cose non cambino.
Gli autori si difendono
Dopo la messa in onda della prima stagione di Tredici, Google ha registrato un’impennata nella ricerca “Come suicidarsi”: ben il 26% in più. Unito all’aumento di suicidi tra bambini e adolescenti, questo dato ha finito col mettere in allarme anche i produttori della serie, che hanno deciso di inserire un videomessaggio di avvertimento nel primo episodio della nuova stagione, e di lanciare un sito a sostegno di chi soffre di determinati problemi o per chi è vittima di abusi o bullismo, www.13reasonwhy.info.
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