Che fosse tosta lo avevamo capito da quando, resa oggetto di un ignobile meme, si ribellò via social contro chi aveva “sporcato”, con quell’immagine, una battaglia che parlava di diritti civili e di pari opportunità per i disabili.

Oggi Valentina Tomirotti torna, con un’impresa altrettanto ambiziosa, aiutata anche dal progetto Re- Belle box.

Di cosa si tratta? Re-Belle è un vero e proprio bauletto a sorpresa fatto dalle donne e per le donne, che cambia contenuto di mese in mese. In ogni bauletto ci sono 5 o 6 prodotti, oggetti, lavori artigianali, disegni, stampe e libricini, per ogni prodotto una scheda abbinata, con la storia e i contatti dell’artista che l’ha realizzato.

Sono progetti indipendenti di donne che arrivano da ogni parte del mondo e di ogni tipo, dalle illustrazioni alla moda, passando per letteratura, fumetti, musica, beauty, home-design. Il costo di ogni bauletto è di 27,90 euro (comprese le spese di spedizione) e parte del ricavato va a un’associazione o a un progetto a favore della salute o della tutela delle donne.

Nella box di ottobre, il cui tema sarà “Tu sei Abbastanza”, a sostegno della Casa delle donne di Bologna, saremo in qualche modo presenti anche noi di Roba da Donne, dato che è stata scelta l’illustrazione della nostra Ekrart.

Quella di settembre, invece, ha sostenuto il progetto Pepitosa in Carrozza di Valentina Tomirotti, ed eccoci dunque tornate a lei. Per sapere di cosa si tratta, l’abbiamo raggiunta telefonicamente.

“Tutto parte dal fatto che sto prendendo la patente – ci dice lei – e, per quanto possa sembrare una cosa semplice, per me non lo è affatto. Inoltre ho scelto di prendere una macchina ‘speciale’, dove potrò guidare con la carrozzina, per viaggiare in completa autonomia”.

Valentina, infatti, della sua disabilità, dei pregiudizi e di chi le ha detto “Questo tu non lo puoi fare” se n’è sempre fregata, ha sudato, lottato per raggiungere i suoi obiettivi, e così farà anche non appena le verrà rilasciata l’ambita tesserina rosa da guidatrice. Lì, in quel momento, potrà partire il suo progetto vero e proprio, Pepitosa in Carrozza, appunto.

Un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia che Valentina intraprenderà in solitudine, postando tutto dei suoi spostamenti e delle tappe raggiunte sulla sua pagina Facebook. Un modo diverso, nuovo, speciale, di raccontare l’Italia “da un metro di altezza”, ovvero dalla prospettiva di una persona sulla sedia a rotelle. Attenzione però: sbaglia chi pensa che quello della blogger mantovana sarà solo un modo per parlare dell’insufficienza di strutture per i disabili e di quanto siano ancora numerose le barriere architettoniche nel nostro paese.

Vorrei che il materiale che raccoglierò diventasse una vera e propria guida turistica, dal mio punto di vista. Parlando, certamente, anche delle barriere architettoniche, ma non solo. Vorrei recensire hotel, ristoranti, trasporti, esercizi commerciali, per analizzare l’accoglienza dei disabili e il rispetto delle loro necessità, ma anche parlare di manifestazioni sportive ed eventi culturali. Non esiste niente del genere ancora.

Nel suo percorso Valentina ospiterà  sulla sua auto persone, membri di associazioni, chiunque vorrà raccontare la città e il modo in cui viene affrontata la questione disabilità.

L’inizio del progetto, ci dice facendo due rapidi calcoli, è previsto per gennaio del 2019: a novembre lei dovrebbe prendere la patente, poi dovrà arrivare l’auto, una Kia Soul speciale. La data della fine, invece, non esiste, perché, ci spiega, molto dipenderà dal viaggio stesso, dal suo fisico, dalla stanchezza e da una serie di variabili impossibili da definire in anticipo.

La cosa importante, per Valentina, è normalizzare l’idea che le persone hanno rispetto ai disabili: abbattere il cliché del disabile non autosufficiente che ha sempre bisogno di accompagnamento, per raccontare la vita quotidiana di una donna che fa le stesse, identiche cose che tutti noi compiamo ogni giorno: lavora, guida, viaggia, si diverte. Con in più l’aggiunta, inevitabile, di “ostacoli” che comunque affronta con serenità e senza cercare compatimenti.

“È logico – ci dice – che di fronte a una strada ghiacciata dovrò tornare indietro per non rischiare con la carrozzina, questo fa parte della mia normalità ed è giusto che le persone lo imparino”.

Nessun desiderio di essere un’ispirazione motivazionale, però:

Io sono questa, e non faccio nulla di diverso da quello che faccio ogni giorno. Certo poi, se le persone vengono a dirmi che le ispiro ne sono ben felice, ma questa è una percezione loro, non una volontà mia.

Le tappe certe del viaggio? Per ora Milano, poi Firenze, Roma e Napoli; ma durante il tragitto Valentina ne aggiungerà senz’altro alcune, fra cui il lago di Garda, Verona e Brescia.

Perché Re- Belle ha pensato di devolvere parte del ricavato della vendita delle box a lei? Perché Pepitosa in Carrozza, oltre che ambizioso, è anche un progetto costoso: solo l’auto, ci spiega Valentina, costa 60 mila euro, lei per prendere la patente deve pagarne 5 mila. Poteva scegliere un’auto con i comandi manuali, come quelle generalmente usate dai disabili, ma ovviamente non sarebbe stata la stessa cosa, avrebbe avuto bisogno di un accompagnatore nel suo viaggio e non è quello che lei desidera. Per questo, ha iniziato una raccolta fondi su Eppela chiusa il 24 agosto con più di 12 mila euro, e ora ne ha aperta una seconda, su Facebook, che si chiuderà il 1° dicembre. L’obiettivo è raccogliere 20 mila euro, per ora la quota è poco sopra i 1000. Valentina chiede l’appoggio anche delle aziende, il cui logo adesivo sarà applicato sulla carrozzeria della sua auto a mo’ di sponsor.

L’indomita Pepitosa è dunque tornata a tirare fuori la voce per far prendere forma a una grande idea; adesso, non le resta che augurarle un grosso in bocca al lupo per avere subito la sua patente e poter partire con il suo tour d’Italia.

Valentina, la Pepitosa in Carrozza che racconta l'Italia da "un metro di altezza"
facebook @valentina tomirotti
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