Per i cantanti non c’è niente di peggio che i tormentoni estivi. Danno notorietà – e un ritorno economico – ma a volte il pubblico di massa tende a essere superficiale e a pensare che sia tutto lì. Lo sa bene Valeria Rossi, la cui voce nell’estate del 2001 risuonò in tutti i jukebox sul mare con la sua Tre Parole. Una canzone semplice, fatta di rime facili, orecchiabile e che restava in testa: così alla cantante fu cucita un’etichetta sulla testa. Nel giugno 2018 ha preso parte a Ora o Mai Più, talent show di “vecchie glorie”, nel senso più ampio del termine, condotto da Amadeus. In un’intervista a TvZoom, Valeria Rossi ha spiegato di aver fatto anche altro nella vita, oltre quella sua hit tanto celebre, e di non esserne rimasta incastrata nella logica dei tormentoni.
Più che altro sono scorciatoie facili – ha commentato Valeria Rossi – che magari la gente per pigrizia prende, per cui ti incasella, però incasella la sua visione di te. Io per fortuna non me ne occupo, mi riguarda poco. Certo magari questo mi costringe a ribadire ogni volta questa questione qua, però ci sta, fa parte dei contrasti grazie ai quali si evolve.
Valeria, comunque, non si pente di aver scritto una canzone-tormentone, anzi al suo successo è grata.
A quella canzone devo comunque molto. Perché ho potuto acquistare casa ai miei genitori che erano in affitto, perché ho trasmesso dei sentimenti ed emozioni positive in tante persone. L’etichetta? Il rischio c’è, ma devi fare uno sforzo per uscirne. In realtà avevo scritto un testo più intimista, più crudo e crepuscolare, che nel ritornello faceva: ‘Sono il traditore, sono il tuo dolore, sono la notte che deve passare’. Era l’iperbole della speranza che persiste e porta alla rinascita. Il mio discografico ebbe l’intuizione di rendere più gioiosa la frase
Ci sono tanti esempi come quello di Valeria Rossi. Ci sono stati nel tempo cantanti o gruppi che hanno lanciato una hit ma alla fine sono stati talmente tanto risucchiati dal suo successo che hanno perduto la loro identità. E qualunque cosa, successivamente, non è riuscita ad avere mai la stessa presa sul grande pubblico. E così questi artisti sono finiti nel dimenticatoio per le masse, ma non per i fan veri. Rossi ha fatto però un percorso particolare: ecco un excursus sulla sua carriera, qualcuna tra noi scoprirà anche delle succose sorprese.
L’esordio
Valeria Rossi, classe 1969, è nata a Tripoli e ha vissuto a Mentana in provincia di Roma. Il suo esordio è quello che conosciamo tutti: Tre parole – che poi sono «sole, cuore e amore», in una sorta di parodia del romanticismo smielato. Il brano fu scartato al Festival di Sanremo nel 2001 e rilasciato all’inizio dell’estate, diventando un vero e proprio tormentone estivo. E ha vinto anche un premio: il premio rivelazione dell’anno al Festivalbar 2001.
In Spagna e nei Paesi latini
Di Tre Parole è stata realizzata anche una versione per un pubblico ben più ampio di quello italiano, ossia per il pubblico di lingua spagnola: così Tre Parole è diventata Tres Palabras.
Il primo disco
Il primo album di Valeria Rossi è stato pubblicato nell’autunno 2001 con il titolo di Ricordatevi dei fiori. Complessivamente però i singoli – Tutto fa l’amore, Tutte le mattine e Pensavo a te – e l’album non sono riusciti a bissare il successo fulmineo di Tre Parole. All’epoca si parlò quindi di Valeria Rossi come di una meteora, ma non fu esattamente così.
Il secondo disco
Nel 2003, Valeria Rossi incise un secondo disco, Osservi l’aria – che poi è l’anagramma del nome dell’artista. Da esso sono stati estratti i singoli Luna di lana, Ti dirò e Contatto. Anche stavolta il successo non fu così stupefacente, tuttavia attestò la capacità di Valeria Rossi di concepire intere canzoni da cantautrice. Che come vedremo tra poco è stata fondamentale.
Scrittrice di canzoni
Pur avendo una voce meravigliosa, Valeria Rossi a quel punto decise di scrivere per gli altri. Tra i brani realizzati ci sono Hai vent’anni per Mietta, Dove non ci sono ore per Jessica Brando che partecipò al Festival di Sanremo 2010, Ma una vita no insieme a Diana Tejera per Chiara Civello.
In foto, Rossi con il marito, il produttore Pietro Foresti.
Un racconto e un libro
Valeria Rossi ha scritto anche il racconto Otto giorni, confluito nell’antologia Suicidi falliti per motivi ridicoli. Nel 2015 ha pubblicato anche il memoir Tre parole dopo – Riflessioni intorno al successo.
Collaborazioni
Nel 2011 ha cantato nella canzono Evolution di Antonio Romero Marquez. Ha anche scritto con Pierpaolo Guerrini For a New Sun, interpretato dalle Div4s.
Mammastar
Nel 2014 ha utilizzato questo pseudonimo per la collaborazione con Mirko Fabbreschi dei Raggi Fotonici per La canzone di Peppa.
Ricette
Nello stesso anno ha pubblicato un libro di ricette per bambini, Bimbincucina, con un cd formato da 21 brani-ricetta, Bimbincucina con Valeria Rossi e Carotino.
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