Sconosciuta ai più, Vanessa Bell è stata una delle figure più moderne di inizio Novecento. Anticonformista e ribelle, insieme alla sorella Virginia Woolf sfidò la rigida società vittoriana inglese che le avrebbe volute semplicemente madri e moglie. Fu proprio lei, insieme al fratello Thoby, a creare il Circolo di Bloomsbury, un gruppo di giovani intellettuali che contribuì a influenzare la cultura di tutto il secolo.
Nel libro La nostra Bloomsbury, curato da Lia Giachero, la storia di Vanessa Bell emerge proprio dalla sua viva voce. Attraverso le sue parole, è possibile scoprire qualcosa di più sul suo ruolo di artista e di donna in un periodo ancora difficile per chi voleva intraprendere quella carriera.
La nostra Bloomsbury. Io, mia sorella Virginia e gli altri
Gli artisti, secondo molti, sono un pochino meglio dei pazzi. Forse prima che io abbia finito di parlarvi condividerete questa opinione e, se essere pazzi significa valutare le cose diversamente da come lo fa la maggior parte della gente, non sono certa di condividerla io stessa. Oltre a essere abbastanza matti, gli artisti tendono a essere dei rivoluzionari.
Qualcuno disse che era pazza, è vero, ma lei aveva semplicemente l’ardore e la lucida visione di un mondo a colori, quello che lei viveva e dipingeva su tela.
Come ci si sente a essere idioti e rivoluzionari? In realtà è abbastanza piacevole. La causa delle malattia è semplicemente questa. Si è fatti in modo tale che il mondo ci si presenta con forme e colori invece di presentarsi come alla maggior parte delle persone sane e rispettabili.
Sfogliate la gallery per ripercorrere la storia di Vanessa Bell…
Vanessa Bell con la madre Julia
Nata il 30 maggio del 1879, Vanessa Stephen (il suo nome da nubile) era la figlia maggiore di Sir Leslie Stephen e Julia Prinsep Duckworth. Suo padre era un noto storico e scrittore inglese, mentre sua madre era stata la musa e modella di tanti artisti Pre-Raffaeliti.
Vanessa Bell con il fratello Adrian
Insieme ai fratelli Virginia, Thoby e Adrian, ma anche ai fratellastri George e Gerald Duckworth (figli del precedente matrimonio della madre), Vanessa viveva in una grande casa a Westminster, Londra. Educata a casa, nel 1896 iniziò a seguire le lezioni di una scuola d’arte e nel 1901 si iscrisse alla Royal Academy per studiare pittura. Lì conobbe il celebre pittore John Singer Sargent, che criticò la sua pittura, definendola “troppo grigia“. E lei metabolizzò il commento, diventando poi famosa per i suoi dipinti molto colorati.
Vanessa Bell con la madre e i fratelli
Secondo diverse fonti biografiche, Vanessa e la sorella Virginia furono molestate dai due fratellastri quando erano ancora ragazzine. Non sorprende quindi sapere che, dopo la morte della madre nel 1895 e del padre nel 1904, Vanessa scelse di vendere la casa di famiglia e andare a vivere a Bloomsbury con Virginia, Thoby e Adrian. Fu proprio nella nuova casa che i fratelli poterono seguire le loro carriere artistiche.
La famiglia Bell in spiaggia
Non riesco a ricordarmi di un tempo della nostra vita in cui Virginia non abbia voluto fare la scrittrice e io la pittrice. Così ognuna se ne sarebbe andata per la propria strada e comunque sarebbe venuto meno un motivo di rivalità.
Vanessa Bell (ultima a destra) e, accanto a lei, Duncan Grant in un incontro del Bloomsbury Group
Il Bloomsbury Group, come ancora oggi viene ricordato, comprendeva il circolo di intellettuali che frequentavano la casa dei fratelli Stephen. Fu proprio in una di queste serate che Vanessa conobbe il critico d’arte Clive Bell, che sposò nel 1907 e da cui ebbe i figli Julian e Quentin. Fu un matrimonio aperto: entrambi ebbero diversi amanti. Tra di loro c’era anche il pittore Duncan Grant, da cui Vanessa ebbe una figlia nel 1918, Angelica. La piccola venne però cresciuta da suo marito come se fosse sua.
Vanessa Bell e Duncan Grant (al centro)
Vanessa, Clive, Duncan Grant e l’amante di quest’ultimo, David Garnett, si trasferirono in campagna poco dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, anche per sfuggire alla chiamata alle armi. Lei e Duncan iniziarono a dipingere su commissione, diventando entrambi piuttosto conosciuti nell’ambiente artistico.
Il rapporto tra Vanessa e Virginia
“Nessa ha tutto quello che avrei voluto avere”, scrisse Virginia Woolf nel 1908, parlando della sorella. Ai suoi occhi era “una Santa”, perché era riuscita a badare alla sua famiglia, ma anche a scappare di nascosto per seguire le lezioni di pittura.
Vanessa Bell, "Nude with Poppies", 1916
Per Virginia, la sorella era una poetessa dei colori, capace di dipingere quadri che riuscivano a parlare, “solidi come il marmo, incantevoli come un arcobaleno”.
Vanessa Bell, "The Other Room", fine Anni Trenta
Così disse Vanessa, parlando della sua carriera da pittrice:
Forse nessuno tranne un pittore può capirlo e forse nessuno tranne un pittore di una certa età. Ma fu come se finalmente si potessero dire cose che si erano sempre provate invece di cercare di dire ciò che gli altri dicevano si dovesse provare. Ti veniva offerta la possibilità di essere te stesso e questo per la gioventù è la cosa più entusiasmante che possa capitare.
Vanessa Bell
Dopo gli Anni Venti, i contatti di Vanessa Bell con gli artisti diminuirono, insieme alla sua voglia di sperimentare. Morì il 7 aprile 1961, poco dopo la riscoperta del Bloomsbury Group da parte della società inglese.
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