Ha avuto solo due grandi amori, Vincent Cassel, e li ha avuti con due donne estremamente diverse ma entrambe bellissime: prima la moglie Monica Bellucci, con cui è stato sposato per 14 anni e che lo ha reso padre di Deva e Léonie, poi la modella Tina Kunakey, 30 anni in meno di lui, con cui è convolato a nozze il 24 agosto del 2018.

Sì, c’è una differenza d’età notevole fra l’attore francese e la splendida ventunenne dai fitti riccioli neri, ma chi se ne importa?

Abbiamo parlato spesso, con molti esempi celebri, di quanto l’amore sia in grado di andare oltre le differenze d’età, e in fondo, come lo stesso Cassel ha raccontato a Vanity Fair poco prima delle seconde nozze, “Non puoi decidere di chi innamorarti”. Verità sacrosanta, su cui nessuno potrebbe permettersi di sindacare, anche se, sappiamo bene, in realtà i giudizi, quando si tratta di una coppia con un spiccata differenza anagrafica, non mancano mai.

Vincent e Tina hanno dunque le spalle larghe, e sono pronti a raccogliere tutte le critiche e le opinioni, più o meno gentili, su questa unione, infischiandosene beatamente e andando avanti.

Del resto, lo stesso Cassel, sempre nel corso dell’intervista a Vanity, ha confessato di essere rimasto spiazzato una volta saputa l’età della sua Tina, ma di essere andato oltre proprio perché l’amore, oltre a essere cieco, non è nemmeno fatto di preconcetti.

Non sapevo quanti anni avesse quando l’ho incontrata- ha dichiarato il divo francese, che nella stessa intervista ha anche raccontato delle sue intenzioni di rimanere single, dopo il divorzio dalla Bellucci – Il giorno dopo, quando me l’ha detto, ero un po’ sorpreso ma ho pensato: beh, è andata così.

Oggi, della sua Tina parla usando solo parole di elogio, la descrive come una donna

Intelligente, indipendente, una con due palle così.

Ed è proprio qui, se possiamo permetterci, che vorremmo esprimere un certo, discreto dissenso; non sulla questione intelligenza, ovviamente, né su quello dell’essere una donna indipendente, semmai sulla connotazione maschile che Cassel ha dato alla sua seconda moglie, quel suo essere “una donna con le palle”.

Caro Vincent, no, non è l’avere trent’anni di differenza il problema, e chi vi giudica per questo fa un torto non solo a chi crede che il sentimento prescinda da un certo raziocinio, da calcoli misurabili in anni e in maturità, ma dimostra anche una certa arretratezza mentale che non gli fa onore; e sì, non esistono dubbi sul fatto che Tina sia una ragazza splendida, baciata dalla fortuna e dai buoni geni, evidentemente, e sicuramente sarà anche molto intelligente e determinata.

È soltanto che, ormai, questa storia dell’essere una “donna con le palle” ha un po’ stancato, è diventata stucchevole, ripetitiva, banale. Perché, ci chiediamo, per essere connotata positivamente una donna ha sempre bisogno di essere accostata ad aggettivi e attributi maschili? Essere una donna con le palle, avere gli attributi… Per non parlare di tutta quella serie di espressioni e luoghi comuni pregni di sessismo, che pure quasi tutti noi usiamo quotidianamente.

Non è per fare del facile e insulso femminismo, ma perpetrare il mito della donna forte=con le palle, associandola sempre a caratteristiche proprie dell’uomo, è un tantino svilente per tutte quelle che sanno di essere tenaci, volenterose e in gamba anche senza gli attributi maschili a sottolinearlo.

Quindi sì, evviva Tina Kunakey, ragazza bellissima, intelligente, indipendente e forte. Fermiamoci qui. E che decida lei che tipo di donna essere, senza che nessuno, per farle un complimento, decida di chiamarla “con le palle”.

Vincent Cassel, la tua Tina è bellissima, ma non è una "donna con le palle"
instagram @tinakunakey
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