
13 bufale su Albert Einstein che anche tu hai creduto fossero vere

Quando si inizia a studiare la fisica, la prima cosa che si apprende è che il punto di vista dell’osservatore è fondamentale per qualunque esperienza (o esperimento). Non è qualcosa di poco conto, è uno degli esiti più importanti della Teoria della Relatività formulata da Albert Einstein. Il fisico tedesco ha lasciato una grande eredità in termini scientifici e ancora oggi dovremmo ringraziarlo per questa ragione. E invece cosa facciamo? Gli attribuiamo parole che lui non ha mai detto.
Su Internet è facile risalire alle bufale, ma è altrettanto facile cadervici. È probabile che ognuna di noi abbia condiviso su Facebook o Twitter una di queste citazioni, ignorando però che Albert Einstein non c’entra nulla. Abbiamo trovato quindi qualche bufala attribuita allo scienziato, ma è probabile che in futuro ne spunteranno altre. Ma d’altra parte, Einstein disse (per davvero):
Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana – e non sono completamente sicuro dell’universo.
Spesso su Internet, e con l’avvento dei social la situazione è peggiorata, chiunque inserisce delle pseudocitazioni attribuendole a personaggi famosi. A Einstein sono state attribuite numerose frasi, tra cui: «Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita». Ma, come spiega Wired, non esiste prova che questa frase sia stata pronunciata dal celebre fisico.
Ovviamente le bufale, per essere credute da molti, devono essere verosimili. Come quella secondo cui Einstein, giungendo negli Usa nel 1933, per sfuggire al nazismo, sul modulo di ingresso negli States, scrisse alla voce Razza: «Umana». Secondo Butac, non c’è traccia di quest’aneddoto sui documenti ufficiali, che invece riportano chiaramente «ebraica».
Albert Einstein non avrebbe mai detto: «Ho paura del giorno in cui la tecnologia supererà la nostra interazione umana. Il mondo avrà una generazione di idioti». Secondo QuoteInvestigator, la citazione si è diffusa in Rete in alcune varianti, ma la fonte non si conosce.
Tutti sanno che Einstein fosse credente – anche se fu riservato sulla sua religione. Così, a partire dagli anni ’90, è spuntato in Rete un aneddoto in cui Einstein, da giovane, avrebbe umiliato un suo professore ateo dimostrando l’esistenza di Dio, anche se esso non è tangibile, facendo il paragone con altre cose che non sono tangibili (la luce, l’oscurità, il male, ecc.). In altre versioni, la storia viene attribuita a personaggi diversi, solitamente anonimi, come fa notare Snopes. Si tratta semplicemente di un topos aneddotico, anche altri personaggi famosi come Gandhi sono vittime di attribuzioni simili.
In Rete, spesso viene dipinto Einstein come uno studente poco capace. In realtà, come spiega Wired, non è vero: ha sempre avuto ottimi voti e, sebbene sia stato respinto a 16 anni al suo ingresso al Politecnico di Zurigo, aveva ottenuto dei voti altissimi in fisica e matematica.
Einstein non ha mai detto: «La definizione di pazzia è fare la stessa cosa più e più volte aspettandosi risultati diversi». Secondo PaleoFuture, la citazione potrebbe risalire a Rita Mae Brown e quindi ai primi anni ’80 del Novecento, o anche prima.
Un’altra citazione di cui non esistono prove: «Tutto è energia e questo è tutto. Combina la frequenza della realtà che vuoi, e non puoi aiutare a ottenere quella realtà. Non è filosofia. È fisica». Ed è anche abbastanza senza senso.
La frase attribuita a Einstein «La legge internazionale esiste solo nei testi di legge internazionale» fu in realtà pronunciata da Ashley Montagu in un’intervista col fisico.
Nel secolo scorso era una citazione molto famosa, ma assolutamente non è attribuibile a Einstein: «Ognuno è un genio. Ma se giudichi un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi su un albero, vivrà la sua intera vita credendo di essere stupido».
Non è vero che Einstein disse: «Mi rifiuto di credere che Dio giochi a dadi con l’universo». Invece, in una lettera a Cornelius Lanczos, scrisse: «Sembra dura sbirciare le carte di Dio. Ma che lui giochi a dadi e usi metodi telepatici… è qualcosa cui non posso credere neppure per un momento».
Einstein non ha mai detto: «Uno sciocco intelligente può rendere le cose più grandi, più complesse e più violente. Ci vuole un tocco di genio e un sacco di coraggio per spostarsi nella direzione opposta». E infatti l’ha scritto E.F. Schumacher.
Non è di Einstein neppure la citazione che recita: «Non tutto ciò che può essere contato conta, e non tutto ciò che conta può essere contato». La citazione è di William Bruce Cameron.
Questa è facilissima per chiunque abbia studiato filosofia a scuola. Einstein non ha detto: «Due cose mi ispirano timore reverenziale: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me». È infatti la semplificazione di una citazione di Immanuel Kant. La seconda parte è perfino l’epitaffio del filosofo.
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