Biopic: al cinema e in streaming è biografia mania. I 10 più inclusivi
I biopic sono film biografici su personaggi più o meno noti che hanno fatto la storia: abbiamo scelto alcuni tra i più inclusivi, soprattutto negli ultimi anni.
I biopic sono film biografici su personaggi più o meno noti che hanno fatto la storia: abbiamo scelto alcuni tra i più inclusivi, soprattutto negli ultimi anni.
Il termine è la contrazione di biographical picture, cioè film biografico. Il biopic è sostanzialmente una pellicola biografica che racconta la storia di un personaggio realmente esistito che può essere più o meno celebre. Negli ultimi anni però ci si orienta sempre più spesso verso storie dimenticate o quanto meno inclusive.
I biopic non sono un’invenzione moderna, sebbene se ne realizzino sempre più spesso – e sovente vincono grandi premi, dagli Oscar ai Golden Globe.
Mentre oggi ci si rivolge a personaggi forse meno noti ma che hanno fatto in qualche modo la storia della civiltà, come scienziati, scrittori, attori, attivisti politici, ieri ci si orientava più verso i biopic musicali. Fanno parte, a livello esemplificativo, di questo filone pellicole come Amadeus, biopic su Wolfgang Amadeus Mozart, The Doors sull’omonima band, La Bamba, sulla vita e la morte di Ritchie Valens, e Sid & Nancy, sulla relazione e la dipendenza da eroina del bassista Sid Vicious.
Si tratta di biopic che risalgono a non più di 40 anni fa, ma hanno tracciato una rotta e sono diventati dei veri e propri classici del cinema.
Non si possono considerare propriamente dei biopic quei film che si ispirano a un personaggio reale e alla sua storia, ma in esso vengono cambiati nomi e storyline. Tra questi c’è sicuramente Velvet Goldmine, film del 1998 diretto da Todd Haynes che racconta parti della vicenda biografica del cantante David Bowie. Bowie, interpretato da Jonathan Rhys Meyers viene chiamato cui Brian Slade, ma nel personaggio di Ewan McGregor confluiscono ad esempio elementi reali degli artisti Iggy Pop e Lou Reed.
Analogamente è un finto biopic Quasi famosi, storia semi-autobiografica di Cameron Crowe che da piccolo fu un giornalista musicale in erba. Nella vicenda si mescolano personaggi con il loro nome reale, come il critico musicale Lester Bangs, mentre la band degli Stillwater è ispirata a diverse band, tra cui i Led Zeppelin che pure vengono menzionati.
Un caso interessante di falso biopic è la miniserie Hollywood di Ryan Murphy. Qui troviamo personaggi realmente esistiti con i loro nomi, all’attore Rock Hudson all’agente Henry Wilson, fino alle attrici Hattie McDaniel, Anna May Wong e Vivien Leigh, oltre alla benefattrice e first lady Eleanor Roosevelt e gli autori George Cuckor e Coel Coward.
Le vicende però sono quasi completamente inventate, anche se ispirate in parte a fatti realmente accaduti. Per esempio il personaggio di Camille Washington è ispirato a Lena Horne, prima donna afroamericana ad avere un contratto con una major, ma al tempo stesso Rock Hudson non ha mai fatto coming out: la sua omosessualità fu rivelata solo dopo la sua morte.
Abbiamo selezionato alcuni biopic, imperdibili o estremamente interessanti, che raccontano storie di donne e del mondo Lgbtqai*. Alcuni di questi sono diventati già dei classici o sono destinati a esserlo.
È la storia della pittrice Lili Elbe, nata Einar Wegener, e del suo percorso per la riassegnazione del genere. Si tratta di un film romantico e commovente, anche in forza del ruolo della moglie della protagonista, Gerda, anche lei pittrice, che le è accanto nel suo processo di transizione. Nel cast Eddie Redmayne e Alicia Vikander, che ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista.
Si tratta del biopic su Alan Turing, che inventò una macchina archetipica rispetto ai moderni computer. Turing viene chiamato dalle forze armate per interpretare i messaggi cifrati dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, ma una volta vinto il conflitto, fu costretto a una terapia di conversione perché omosessuale. Nel cast Benedict Cumberbatch e Keira Knightley, quest’ultima nel ruolo di Joan, un’enigmista che solo grazie a Turing riesce a far valere il suo talento in un mondo governato dagli uomini.
È il biopic sulla matematica Katherine Johnson, donna afroamericana che riuscì a lavorare alla Nasa in piena segregazione razziale, il cui lavoro ha aperto la strada alle più moderne ricerche sullo spazio. Nel cast Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae.
È la storia di Madalyn Murray O’Hair, che si è battuta affinché Bibbia e creazionismo non trovassero spazio nell’insegnamento all’interno delle scuole pubbliche americane. Il suo essere un’attivista atea la portò a essere rapita e uccisa. È interpretata da una sempre fantastica Melissa Leo.
Un film che forse non ha bisogno di presentazioni. È la storia di Frida Kahlo, pittrice messicana dall’orientamento sessuale fluido: si va dall’incidente che la rese per tutta la vita cagionevole di salute all’amore con Diego Rivera, fino agli incontri e le influenze che ebbe su personaggi del ‘900, come Lev Trockij e Tina Modotti. È interpretata da Salma Hayek, con lei Alfred Molina, Geoffrey Rush, Ashley Judd, Valeria Golino e Antonio Banderas.
Prima di essere interpretata da Lena Dunham in American Horror Story, la femminista Valerie Solanas fu portata sul grande schermo da Lily Taylor. Questo biopic racconta di come l’autrice sparò a Warhol, interpretato da Jared Harris, con cui ebbe un rapporto conflittuale.
Biopic in chiave Disney (e quindi modificato ed edulcorato secondo la formula “un sorriso per una lacrima”) su P.L. Travers, scrittrice che inventò il personaggio di Mary Poppins. La storia parla della creazione del film, dei dissapori tra la scrittrice e Walt Disney e del suo trionfo cinematografico. Molte parti non corrispondono a realtà, ma la scena in cui P.L. Travers fa il suo ingresso al cinema a braccetto con Topolino è indimenticabile. L’autrice è interpretata da Emma Thompson, una che di letteratura per l’infanzia ne sa più di qualcosa: è stata la sola persona al mondo a essere autorizzata a scrivere un racconto spurio su Peter Coniglio. Con lei nel cast Tom Hanks, Coen Farrell, Paul Giamatti, Bradley Whitford e Jason Scwhartzmann.
È il biopic sul celebre attivista per i diritti Lgbt Harvey Milk e la sua carriera politica. Il protagonista è interpretato da Sean Penn, vincitore per questo del premio Oscar.
Fa sempre molta tristezza parlare di Philip Seymour Hoffman: è stato un grande attore e il suo apporto alla settima arte manca ogni giorno. In questo film vinse l’Oscar per la sua interpretazione dello scrittore Truman Capote, già autore di Colazione da Tiffany: Capote è alle prese con il suo romanzo più difficile, tratto da una vera storia di cronaca nera.
La vita, l’amore, il carcere, l’esilio e la terribile fine di Oscar Wilde, scrittore omosessuale che dovette affrontare l’accusa di essere un “somdomita”, come scrisse in maniera sgrammaticata il suo accusatore, il marchese di Queensbury, padre del suo amato Lord Alfred Douglas, per il quale lo scrittore realizzò la sua opera più cupa e toccante, De Profundis. Wilde è interpretato da un immenso Stephen Fry. Accanto a lui Jude Law.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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