Documentari Netflix: consigli su quali scegliere
Alcuni consigli sui documentari Netflix dedicati alle donne, famose o no, protagoniste di vari casi di cronaca o al centro di questioni come le lotte Lgbt, il tabù mestruale o la libertà di scelta.
Alcuni consigli sui documentari Netflix dedicati alle donne, famose o no, protagoniste di vari casi di cronaca o al centro di questioni come le lotte Lgbt, il tabù mestruale o la libertà di scelta.
I documentari rappresentano talvolta la cenerentola del cinema e della televisione. C’è chi li ritiene noiosi, chi preferisce la fiction alla realtà, a un racconto a tratti giornalistico di una determinata storia vera. Se non siete di questo avviso, oppure lo siete e volete provare a cambiare idea, esistono tantissimi documentari Netflix che vi faranno ridere, piangere, interrogare – e che non vi lasceranno mai indifferenti. Ce n’è una tale varietà che troverete sicuramente qualcosa di vostro gradimento.
Abbiamo infatti compilato una lista di documentari presenti su Netflix – in gran parte prodotti dalla stessa piattaforma – che mettono le donne al centro della narrazione. Spesso l’indagine di queste pellicole è di tipo sociale: si parla di aborto, di cyberbullismo, di tabù sessuali – come la transessualità o il travestitismo e le mestruazioni – ma anche di donne che si mettono in gioco per arrivare a posti di potere storicamente occupati dagli uomini.
Per guardare alcuni di questi documentari Netflix, lo ammettiamo, ci vuole un po’ più di impegno, perché magari sono lunghi e in più episodi e non sono doppiati, totalmente o parzialmente – per cui ci tocca vederli con i sottotitoli – altri sono invece più brevi o più leggeri, per il modo in cui è impostata la narrazione. A questo proposito ne abbiamo scelti due in cui le protagoniste sono due celebri comiche, Chelsea Handler e Tig Notaro – che pur trattando argomenti gravi e importanti, sono riusciti ad affrontarli con la loro solita originale verve.
In molti casi, questi documentari mettono al centro persone celebri, in via esclusiva o come narrazione collettiva. Ci sono popstar come Beyoncé o Lady Gaga, scrittrici come Joan Didion, icone socio-culturali come la primatologa Jane Goodall, la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, l’attrice Jane Fonda, la cantante Nina Simone.
Un discorso a parte, per ragioni molto diverse, lo meritano due di queste figure. La prima è una sorta di mito: parliamo di Lady Diana, la scomparsa Principessa del Galles e prima moglie del Principe Carlo. Diana Spencer è venuta a mancare nell’estate del 1997, nel corso di un tragico incidente stradale nel tunnel dell’Alma a Parigi. Tuttavia viene ricordata, oltre che per la sua morte e l’eredità morale trasmessa ai figli William e Harry, per il suo impegno umanitario. Diana è stata principessa degli ultimi, cui ha dedicato la sua intera vita – ammantata quasi da un’aura di santità dopo la morte.
La seconda di queste figure è invece molto controversa, in particolare tra gli italiani. Si tratta di Amanda Knox, assolta da un tribunale italiano per l’omicidio della coinquilina Meredith Kercher a Perugia. Questo è un documentario che non dà risposte sulla non colpevolezza di Amanda, e va guardato con mente aperta: sarà lo spettatore a farsi un’idea alla fine, rafforzando l’idea che si era fatta in precedenza su questa figura o smentendosi.
Infine, c’è da aggiungere che questi documentari rappresentano qualcosa di importante per l’impiego delle donne nel cinema. Mentre la fiction mainstream è ancora appannaggio di molti più uomini che donne, molti di questi documentari vedono le donne dietro la macchina da presa, non solo davanti. E forse è anche uno dei motivi per cui sono così interessanti, perché forniscono un punto di vista diverso dal solito.
È un documentario che spiega il rapporto causa-effetto tra la “malrappresentazione” delle donne nei media e il fatto che le donne siano scarsamente presenti nelle cariche di potere. La regia è di Jennifer Siebel Newsom e tra i personaggi che vi appaiono ci sono Jane Fonda, Condoleeza Rice, Geena Davis, Rachel Maddow e Rosario Dawson.
Quando si parla di legislazione sull’aborto, è normale che salti fuori la sentenza Roe vs Wade, che ha segnato l’inizio dell’iter legislativo per la libera scelta negli Stati Uniti. Il documentario racconta come, da decenni, esista una campagna politica per annullare gli effetti di quella sentenza.
Un documentario sulla scrittrice, girato dal nipote Griffin Dunne.
Chelsea Handler mostra come i caucasici siano privilegiati nella cultura statunitense e l’impatto che questo ha avuto nella sua carriera.
Rashida Jones ha prodotto questo documentario che parla delle vittime – donne – dell’industria pornografica amatoriale.
In India, le mestruazioni sono un tabù e gli assorbenti un lusso. Così un gruppo di donne decide di produrne a basso costo. Questa è la loro storia.
Lady Gaga oltre all’immagine pubblica: ecco chi è davvero la popstar.
Un excursus tra le femministe degli anni ’70 a partire dalle foto che le immortalarono all’epoca.
Un caso agghiacciante di cronaca nera: un pedofilo riesce ad abusare per anni di una ragazzina, ingannandola e mettendo con le spalle al muro la sua famiglia.
Come avvenivano le gare di ballo delle drag queen negli anni ’80.
Un dietro le quinte su vita e processi creativi di Beyoncé.
Ci sono molti documentari sulla Royal Family su Netflix. Questo punta a una delle figure più carismatiche della famiglia reale britannica dei tempi moderni: la compianta Lady Diana, Principessa Triste e regina del popolo.
Un excursus con filmati inediti sulla storia vera della primatologa Jane Goodall.
Un’altra storia vera, quella della cantante e attivista Nina Simone.
Nel 1992, l’attivista Lgbt Marsha – già nota per i moti di Stonewall – morì in circostanze misteriose. Il documentario parla della sua amica Victoria Cruz, che indaga sulla sua scomparsa e sull’ondata di violenza contro le transessuali.
Crescere in un villaggio in India significa per una donna avere pochi diritti o nessun diritto. Deepika però riesce a lottare e diventare l’arciera migliore al mondo.
Quattro donne – tra cui Alexandria Ocasio-Cortez – al centro dell’accesa campagna elettorale del 2018 negli Stati Uniti: questa è la loro storia.
Il lato comico della vita, anche quando accadono cose orribili: Tig Notaro lo racconta in prima persona, dopo aver annunciato durante uno spettacolo di avere il cancro.
Jane Doe è il nome che negli Stati Uniti si dà alle ragazze scomparse, a quelle la cui identità non è nota oppure la si vuole tenere riservata. Questo documentario parla di alcune giovani donne sopravvissute alla violenza e allo sfruttamento sessuale minorile, dopo aver risposto ad annunci per adulti su un giornale online.
È la storia di due ragazze, una vittima e l’altra sopravvissuta al cyberbullismo. Tra adolescenti, diventare una ragazza chiacchierata è qualcosa che continua avvenire e a volte porta al suicidio. Si può fermare il fenomeno?
Parla della storia di Rachel Dolezal, attivista per i diritti degli afroamericani, che a un certo punto tutti scoprono essere caucasica. Il documentario è interessante perché solleva del interrogativi. Perché e in quale momento le persone sono venute a conoscenza delle origini di Dolezal? Una persona ha diritto a tagliare i ponti con il proprio passato se è stato particolarmente doloroso? Una persona può sentirsi afroamericana esattamente come un’altra può riconoscersi donna o lesbica?
Nel 1996 fu uccisa una bambina – reginetta di bellezza. Mentre si fa il casting per un film tratto da questa storia, alcuni concittadini della piccola, che cercano di ottenere un ruolo nella pellicola, raccontano il proprio punto di vista sul caso.
È un personaggio controverso quello di Amanda Knox: il documentario ripercorre l’iter del processo per l’omicidio di Meredith Kercher e lascia spazio allo spettatore per ricostruire figura e pensiero su Amanda.
Si tratta di un documentario sulla cantante Whitney Houston: la sua ascesa, la sua carriera, la lotta contro la dipendenza e la sua orribile morte.
La storia di una ventenne prodigio del sumo, che rivoluziona uno sport tradizionalmente ritenuto maschile.
La lotta coraggiosa al consumo di eroina da parte di tre donne valorose: una comandante dei vigili del fuoco, una giudice e una missionaria.
È un documentario che parla di una delle tante donne incredibili della nostra storia dell’editoria contemporanea: Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia e provocatrice per inclinazione.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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