Il fenomeno e il lato oscuro delle idol giapponesi
Giovani, giovanissime stelle dello star system nipponico che diventano modelli di vita e purezza. Chi sono le idol giapponesi e perché non possono avere una relazione né sposarsi.
Giovani, giovanissime stelle dello star system nipponico che diventano modelli di vita e purezza. Chi sono le idol giapponesi e perché non possono avere una relazione né sposarsi.
Star giovani e giovanissime che conquistano la fama nel mondo dello spettacolo – cantando, ballando, recitando o lavorando nel mondo del doppiaggio, ad esempio – soprattutto per il loro aspetto esteriore e per un periodo di tempo che può essere anche breve, talvolta molto breve.
In alcuni casi, addirittura, il termine viene utilizzato come il nostro “meteora”, per indicare una fama travolgente ma effimera. Non si parla mai, però, di “ritiro” ma di sotsugyō (卒業?, ovvero “conseguimento del diploma”).
Di idol giapponesi si parla sia per ragazze che per i ragazzi, sebbene si tratti tendenzialmente di un fenomeno al femminile. Si tratta di un fenomeno non nuovo, che anzi ha iniziato a prendere piede già negli anni ‘70 – tra il 1971 e il 1975 debuttarono circa settecento idol e nacque una vera e propria industria per commercializzarne l’immagine – ed è diventato dominante all’interno della scena pop nipponica nel decennio successivo, che viene infatti definito “l’età dell’oro” delle idol.
Ancora oggi, però, il fenomeno continua ad avere un peso enorme all’interno del mondo dello spettacolo giapponese, soprattutto grazie all’introduzione dell’Akushukai, una sorta di meet-and-greet durante il quale è possibile incontrare l’Idol per circa 10 secondi.
L’aspetto più importante di un’idol, infatti, non è il suo talento, ma la sua personalità e la sua capacità di creare empatia con il pubblico e di conquistare i fan. Onnipresenti sui media e oggetto di un vero e proprio culto, gli idol rappresentano dei modelli cui i fan devono ispirarsi e la loro immagine viene commercializzata al pari di un vero e proprio prodotto.
Dedizione al lavoro e raggiungimento dei propri obbiettivi sono due fattori che dovrebbero spronare i giovani: gli idol spesso trascorrono del tempo isolati dalla famiglia e dagli amici mentre sopportano impegni di lavoro fitti e agende che cambiano di continuo e senza preavviso per impedire loro di prendersi una pausa.
Spesso, le agenzie sfruttano la giovane età per approfittare della loro ingenuità con contratti farsa che in alcuni casi non prevedono nemmeno lo stipendio per un periodo di tempo più o meno lungo (alcune idol dicono di non essere state pagate per i primi due anni). Questo, però, non è che uno degli aspetti controversi del mondo degli idol giapponesi.
L’aspetto più problematico è senza dubbio quello legato alla vita privata delle idol in Giappone: poiché rappresentano un modello da seguire, la loro immagine pubblica deve essere impeccabile e inequivocabilmente associata a un concetto di purezza.
Per questo, gli e le idol non possono avere atteggiamenti ritenuti inappropriati come bere e fumare in pubblico, né avere una relazione sentimentale e sposarsi. Questo divieto è particolarmente forte per le ragazze, ha spiegato Francesca Ferrini nel suo articolo dedicato proprio ai “lati oscuri” di questo fenomeno:
tra i fan maschili delle girl band che diviene ancora più importante rispettare il “Dating Ban”, termine utilizzato per riferirsi alla regola creata dalle case produttrici che impone alla Idol un simil voto di castità, impedendogli di fidanzarsi, sposarsi e avere attività sessuale; le Idol sono un prodotto da vendere, e, in quanto tali, una relazione amorosa distruggerebbe il legame fittizio che le aziende vogliono incoraggiare tra Idol e fan, creando in questi ultimi l’idea di avere un controllo sulla vita privata delle ragazze e, soprattutto, su quella sessuale; come dicono gli stessi manager, ciò è necessario per avere il pieno supporto del pubblico maschile.
Momoe Yamaguchi è considerata la prima vera idol giapponese: dopo aver esordito giovanissima, nel 1980 si ritirò – a soli ventun anni – preferendo il matrimonio alla carriera.
I testi delle sue canzoni avevano spesso passaggi insinuanti, come nel caso di Hito natsu no Keiken (L’esperienza di un’estate), uno dei singoli più famosi, in cui canta frasi come «Io ti darò la cosa più preziosa che una ragazza ha […] Ognuno sperimenta almeno una volta la dolce trappola della seduzione».
Seiko Matsuda, la “idol eterna”, è diventata famosa durante l’età d’oro delle idol e i media giapponesi le hanno attribuito questo soprannome per via della sua lunga carriera e la sua grande popolarità in un mondo in cui spesso il successo dura solo una stagione.
Dopo aver debuttato nel 1980 con il singolo Hadashi no Kisetsu, ha mantenenuto il record del maggior numero di singoli al numero uno delle classifiche e il maggior numero di singoli consecutivi al numero uno in Giappone per ben dodici anni, dal 1988 al 2000.
Creato nel 2005 dal paroliere e produttore discografico Yasushi Akimoto, le AKB48 devono il loro nome a Akihabara, il quartiere di Tokyo in cui si trova il teatro del gruppo, in cui le ragazze si esibiscono ogni giorno.
Nel 2015 il gruppo era composto da oltre 130 ragazze, un primato che ha fatto conquistare il Guinness dei primati come gruppo pop più numeroso al mondo.
Anche il gruppo NGT48 è prodotto da Yasushi Akimoto e prende il nome dalla città di Niigata, dove ha sede il teatro in cui si esibisce gruppo.
Nel dicembre del 2018 Maho Yamaguchi, una dei membri del gruppo aveva denunciato di essere stata aggredita e che aveva affermato che la direzione non aveva fatto nulla nei confronti degli altri membri del gruppo che avrebbero dato supporto ai suoi aggressori.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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